Diagnosi alzheimer

Buongiorno,
scrivo per chiedere un consulto per mia mamma che ha 76 anni. Un paio di mesi fa l'ho portata da uno psichiatra perchè aveva un po di disturbi di ansia ed è molto smemorata.
Il dottore ci ha fatto fare dei test cognitivi e una RMN al cervello. Dai test sono emersi questi punteggi:
MMSE: 21.30
Montreal cognitive assessment: 14/30
MODA: 84.1/100
ADAS-cog: 18.9

In base ai test, prima ancora di vedere i risultati della RMN, la psicologa che ha condotto il test ha scritto. "Indice di deterioramento di primo grado. Si evidenziano deficit mnesici, di orientamento temporale, di rievocazione mnesica (rievocazione e riconoscimento di vocaboli) e di prassi costruttiva (copia di disegni). Dalla valutazione neuro-psicologica si evidenzia un lieve deterioramento cognitivo".
La psichiatra che abbiamo poi incontrato ci ha confermato l’inizio di Alzheimer (I grado ADAS-cog) e la necessità di prendere dosi quotidiane di Memac/Donezepil (5 mg).
Secondo loro la risonanza non andava male, copio il referto:
“L’esame mette in evidenza alcune piccole aree di iperintensità T2 della sostanza bianca dei centri semivocali, bilateralmente, da riferire a focolai di sofferenza ischemica cronica ad eziopatogenesi microvascolare. Non si riconoscono altre alterazioni di segnale dei tessuti encefalici, in particolare non sono visibili alterazioni in Diffusione compatibili con eventi ischemici recenti.
Si rileva un diffuso ampiamente dei solchi e delle scissure con iniziali fenomeni atrofici coinvolgenti anche le strutture temporali messali bilateralmente. Il sistema ventricolare è in sede, di ampie dimensioni. Le strutture della linea mediana sono in asse. E’ riconoscibile un netto assottigliamento della teca ossea frontale a dx con circoscritto ampliamento cistico aracnoideo associato”
Ovviamente io ora sono molto preoccupata perché gli psichiatri mi hanno lasciato intendere che certamente sfocerà in Alzheimer, secondo voi è così certo questo passaggio?
Inoltre io ho prenotato una visita con un neurologo perché mi pare lo specialista più appropriato. Inoltre temo che per mia mamma il fatto di dover prendere il farmaco e mensilmente andare presso gli ambulatori di psichiatria possa essere più deleterio che altro. E' molto emotiva e si agita e non vorrei peggiorare la situazione
Aggiungo che mia mamma, a parte la smemoratezza e l’ansia, è autosufficiente, esce da sola tutti i giorni, fa le sue cose in casa, si cura molto, e insieme a mio padre segue amorevolmente i miei figli.

Grazie in anticipo
[#1]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Signora,

in effetti possiamo in atto trovarci in quella condizione che viene definita "Decadimento cognitivo lieve" (Mild Cognitive Impairment, MCI) in cui si osserva una modesta riduzione di alcune funzioni cognitive correlate alla memoria. Questa condizione nell'anziano non necessariamente sfocerà nella malattia conclamata ma è importante che sia stata riconosciuta tempestivamente perchè una terapia farmacologica precoce potrebbe prevenire o rallentare la progressione della malattia stessa.
Se quindi siamo in presenza di una MCI il rischio di conversione in demenza è, secondo alcuni studi, del 5-15%.

Cordiali saluti ed auguri

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Carissimo dottore,

La ringrazio infinitamente per la veloce risposta, che mi è di chiarimento e rassicurazione.
Quindi Lei consiglia di assumere il farmaco in ogni caso. Ne parlerò con la mia famiglia.

Sappia che la sua risposta è stata davvero importante e di aiuto

Cordiali saluti
[#3]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Le linee guida raccomandano di iniziare precocemente la terapia, questo è ancora più importante nei casi in cui è fondamentalmente alterata solo la memoria mentre sono conservate le altre capacità cognitive e non ci sono disturbi comportamentali.
Mi fa piacere che Le siamo stati di aiuto.

Cordialmente
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