Danni permanenti alle funzioni cognitive?

Bonasera,
per chi come me ha subito un forte stress protratto per 4-6 mesi, con il cuore a mille, ipertensione, ansia, insonnia, a causa di qualcuno che, conoscendo come farci arrabbiare e farci stare male, ci ha colpiti dove sapeva di ferire, con conseguenti pianti, urla e pressione alta...
Insomma, la rabbia, il "dare in escandescenze", i continui contrasti e i voltafaccia più impensabili, possono lasciare un segno indelebile, oltre al sentirsi completamente privi di energia?

Mi chiedevo se ci fossero effetti permanenti sulle funzioni cognitive (memoria, attenzione ecc ecc).
A me sembra di aver perso qualche colpo ma di essere sulla buona strada per recuperarmi, visto che ho allontanato la fonte dello stress, ma mi chiedo quali possano essere gli effetti anche a lungo termine di un periodo così.

Sono molto giovane, ma sono molto preoccupato e mi piacerebbe avere, per quanto possibile, una risposta obiettiva e sincera dei possibili rischi in cui sono incorso dando credito a chi mi provocava.
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buonasera.
Uno stress prolungato può effettivamente produrre una riduzione delle prestazioni cognitive (attenzione, concentrazione e memoria), che è sempre transitorio. Una volta cessato lo stress (attraverso la rimozione dello stressor o l'adattamento della persona allo stesso stressor) il disturbo cognitivo rientra.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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