Sia a livello fisico sia a livello di infezioni

Gentili Medici buongiorno,

premetto alcune cose veloci ma molto importanti:

- soffro di miopia e astigmatismo da molti anni (dai tempi delle scuole elementari di miopia poi negli ultimi anni anche di astigmatismo);

- porto lenti a contatto morbide già da quando andavo alle scuole medie, quindi ormai più di 10 anni;

- di solito tengo le lenti a contatto per l'intera giornata, ovvero da mattina a sera;

- a volte non ho prestato molta cura alle lenti stesse, ovvero non le pulivo quasi mai con prodotti specifici (detergenti), però le conservavo sempre nel liquido apposito durante la notte (il mattino prima di metterle le risciacquo con soluzione salina);

- penso di non aver prestato molta cura nemmeno agli occhi, dato che ho il vizio di togliermi le lenti senza prima spostarle nella parte inferiore dell'occhio stesso, forse facendo così inavvertitamente a lungo andare ho danneggiato la cornea peggiorando il mio astigmastismo (è possibile???);

- mi capita spesso la sera quando tolgo le lenti di avere la voglia irrefrenabile di sfregare gli occhi con le mani, quasi avessi del prurito;

- da recente visita oculistica e successivo esame pentacam (dovuto a peggioramento molto elevato dell'astigmatismo) mi è stato riscontrato un sospetto cheratocono;

- tra 1 mese devo ripetere l'esame per una diagnosi più accurata, ed in questo mese ho il divieto totale di portare lenti a contatto.

Ora ho provato ad informarmi da autodidatta su internet leggendo qua e là, da quello che ho capito non si sanno ancora con certezza le cause di questa malattia chiamata cheratocono (alcuni dicono ereditarie o genetiche, altri dovute a infezione della cornea, ecc.).

Io in famiglia non ho persone affette da questa malattia (almeno al momento non è stata diagnosticata a nessuno), solo un parente stretto coi miei stessi problemi, ovvero miopia e astigmatismo.

Mi sono fatto questa idea, ovvero non so se il mio sia cheratocono o no, questo forse lo si capirà dall'esame che rifarò tra 1 mese (anche se non ho ben capito se i valori rimanessero identici a quelli attuali come si possa diagnosticare???) ma alcune mie negligenze, tipo la scarsa cura delle lenti e degli occhi (come ho scritto sopra) possono causare danni abbastanza gravi alla cornea, sia a livello fisico sia a livello di infezioni.

Quindi come si fa ora a capire da cosa sia dovuto questo mio problema???

Scusate se mi sono dilungato troppo ma mi piacerebbe avere una risposta abbastanza esaustiva in merito, grazie e cordiali saluti.
[#1]
Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
Innanzitutto direi che il cheratocono
non è secondario alle lenti a contatto,
ma ha basi genetiche, quindi almeno per questa volta niente bacchettature...
speriamo davvero che non abbia un Cheratocono...
intanto un breve appunto
trattamento CCL corneal collagen cross-linking riboflavin ha dimostrato da tempo e con certezza di rinforzare la struttura corneale debole in pazienti affetti da cheratocono,al giorno d’oggi e’ una metodica sicura applicata nei maggiori paesi del Mondo.

Questa tecnica chirurgica e parachirurgica si e’ sviluppata soprattutto negli ultimi anni grazie alla scuola del Prof Aldo CAPOROSSI di SIENA e del Prof Paolo VINCIGUERRA dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano ( Milano),che hanno saputo trovare la giusta formulazione della Riboflavina ed insieme ai tecnici della CSO hanno disegnato e concepito la nuova macchina VEGA.

il sistema riboflavina + raggi UVA funziona aumentando i collegamenti incrociati (cross-linking) tra collagene, una sorta di ponti all'interno delle molecole della cornea.

Queste strutture sono fondamentali per rendere omogenea la calotta sferica corneale ed impedire alla cornea di incurvarsi e di trasformarsi quasi in un CONO (cherato -cono).

Il Crosslinking (collagen cross-linking riboflavin ) si attua in una seduta chirurgica di circa 30 minuti per ogni occhio.

Vi traccero’ le mie linee guida per il Gold standard.

Il Gold Standard in medicina è il riferimento per eseguireil trattamento chirurgico più accurato possibile ed al quale ogni altra nuova tecnica di esecuzione deve rapportarsi per avere validità scientifica e terapeutica.

In genere prima del trattamento CROSS LINKING prescrivo al paziente una terapia locale ed una generale.

Cosa fare prima del trattamento CCL?

Sospendere lʼuso di lenti a contatto almeno 7 giorni prima della seduta di Cross linking
TERAPIA LOCALE

instillare un Collirio antibiotico
1 goccia per 4 volte al di per 7 giorni prima della seduta chirurgica

applicare sulle palpebre e sulla faccia una crema solare protettiva almeno al 50 per cento almeno per 24 ore prima

TERAPIA medica per via generale con

-Vitamina A - E
-Complesso vitaminico B
-e /o Aminoacidi
-in genere questo tipo di approccio inizia 10 giorni prima del trattamento e dura almeno 20 giorni dopo CCL

ll trattamento CCL viene eseguito come un intervento ambulatoriale : in una sola seduta di 30 minuti per ciascun occhio.

Durante il trattamento un prodotto a base di riboflavina, ( R I C R O L I N ), viene applicato sulla cornea.

La Riboflavina ( Vitamina B2)

è un composto eterociclico ottenuto da una molecola di isoallosazina cui è legata una catena formata da ribitolo. È una sostanza di colore giallo, poco solubile in acqua, stabile al calore e fluorescente qualora sottoposto a luce ultravioletta. È abbondantemente presente in natura: in particolare è contenuta in lievito di birra, frattaglie, latte, albume d'uovo, pesce, carne, vegetali verdi.

Dopo 5 minuti di imbibizione con questa vitamina B2 , si attivano una serie di LED (VEGA -CSO) a raggi ultraviolettiA (UVA), 365-nm per 30 minuti.

Che cosa fare dopo il trattamento CROSS LINKING ?

. • Instillare i colliri come indicato sulla ricetta
. • Applicare le gocce di collirio nella parte interna della palpebra inferiore dopo averla abbassata con un dito
. • Non interrompere la somministrazione dei farmaci prescritti a meno che ciò sia stato ordinato da suo medico chirurgo oculista.

PRECAUZIONI PER L’OCCHIO OPERATO

• Non sfregare l’occhio operato

IGIENE PERSONALE

. • È permesso il bagno mentre è sconsigliata la doccia nei primi 2 o 3 giorni
. • Non lavarsi i capelli per 5 giorni o lavarli cercando di mandare acqua verso le spalle e non verso la faccia
. • Curare l’igiene delle mani prima della medicazione lavandole accuratamente con sapone disinfettante battericida
. • Proteggere l’occhio operato con un tampone oculare per le prime 4-5 notti

DORMIRE

. • È possibile dormire supino o su entrambi i lati.

ATTIVITÁ

. • Stare a riposo fino alla prima visita di controllo
. • É permesso stare in piedi e muoversi normalmente
. • È permesso leggere, scrivere e guardare la televisione
. • Nelle prime settimane è proibito sollevare pesi In generale dopo 2 settimane dall’intervento, si può riprendere una vita normale priva di restrizioni e anche re-indossare le lenti a contatto ( solo su autorizzazione Medico chirurgo oculista)

permane la proibizione allo sfregamento energico dell’occhio operato.

Nella quasi totalità dei pazienti la guarigione non presenta problemi però se doveste avere forte dolore, perdita della visione o lampi luminosi nell’occhio operato, mettetevi in contatto urgentemente con vostro chirurgo oculista

La cornea

è la porzione anteriore della tunica esterna dell’occhio e costituisce un sesto del suo spessore, mentre i restanti cinque sesti sono costituiti dalla sclera.

è composta da 5 strati:

* Epitelio
* Membrana di Bowman
* Stroma corneale
* Membrana di Descemet
* Endotelio
* La sua superficie anteriore ha forma ellittica
* ha un’area centrale (4 mm) che è approssimativamente sferica
* La curvatura non è uniforme
* La superficie posteriore è più estesa in quanto la zona di transizione sclerocorneale segue un piano obliquo

La struttura corneale

Per capire come rinforzare la cornea, bisogna prima comprendere come fa la cornea a diventare debole a causa del cheratocono e cheratoectasia.

I pazienti giovani hanno una particolare inclinazione a produrre livelli alti di tipi di ossigeno reattivo nella cornea. La superossido dismutasi e gli altri enzimi prevengono in genere l'accumulazione dei radicali liberi.

In certi casi, alcuni pazienti non hanno la capacità di produrre questi enzimi protettivi. Di conseguenza i radicali liberi si accumulano e provocano danni all'integrità strutturale della cornea. Le conseguenze sono assottigliamento e indebolimento della cornea, che può diventare più ripida e deformata a causa della biomeccanica delle tensioni IOP (pressioni intraoculari) indotte sul tessuto. In poche parole.. si sviluppa il cheratocono.

Si è visto inoltre che i radicali liberi nella cornea aumentano con l'esposizione al sole e lo sfregamento degli occhi

(eye-rubbing).
Non a caso tutti i medici specialisti oculisti raccomandano ai pazienti con cheratocono di portare sempre occhiali da sole e di non sfregarsi gli occhi.

Articolo tratto da http://www.luigimarino.it su gentile concessione del Prof. Luigi Marino

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
grazie per la sua gentile risposta dott. Marino.

ma ora, avendo evidenziato un "sospetto cheratocono" nell'esame fatto e dovendo ripetere lo stesso esame tra 1 mese (senza portare lenti a contatto), come si evince se si tratta di cheratocono o meno?
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