Trapianto di cornea

Buongiorno, allo stato attuale il trapianto di cornea è un intervento che, pur valido, ha comunque molti limiti, per esempio per citarne alcuni

- i forti astigmatismi irregolari post-operatori
- il rischio di rigetto che, anche se è basso è sempre presente lungo tutto l'arco della vita
- l'esaurimento del lembo per scompenso endoteliale a lungo termine
- il cedimento della tenuta strutturale dell'innesto a lungo termine con conseguente aumento progressivo dell'astigmatismo
- possibili cedimenti della cicatrice
e penso che ce ne siano altri ancora.

Io vorrei chiedere se la ricerca scientifica sta cercando di superare questi limiti.
Certamente il trapianto si fa solo in caso di gravi patologie e quindi è indubbiamente valido e efficace, ma vorrei chiedere se grazie alla ricerca potrebbe essere possibile che in un futuro magari non ultralontano possa diventare...come dire... di più un intervento che dia una "restitutio ad integrum" o quasi, e quindi in poche parole che la condizione della persona operata sia più simile a quella di una persona sana o quasi.
Grazie
[#1]
Dr. Carlo Orione Oculista, Chirurgo plastico 6k 119 70
Cara Ragazza,
una volta c'era solo un tipo di trapianto: la Cheratoplastica Perforante, che si pratica ancora oggi anche se con metodi e strumenti più avanzati rispetto ad una volta, che dà ottimi risultati, ma può avere le complicanze da lei descritte, anche se in percentuale minore rispetto ad anni fa.
Oggi vi sono vari tipi di interventi sulla cornea che, quando è possibile effettuarli, hanno minori rischi di rigetto e complicanze.
Possiamo trapiantare solo l'endotelio corneale, oppure solo la parte superficiale dello stroma corneale lasciando intatto l'endotelio, utilizzare i nuovi laser, etc.

Cordiali saluti

Carlo Orione, MD
carlo.orione@orioneye.com
www.orioneye.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Buonasera dottore, la ringrazio molto per la sua risposta.

Si, oggi si cerca di sostituire solo la parte malata della cornea se è possibile, con i trapianti lamellari anteriori e i trapianti del solo endotelio (DSAEK mi sembra), ma purtroppo mi sembra che sia ancora il trapianto perforante a fare la parte del leone (e d'altra parte non si può fare che quello se la cornea è malata in tutto il suo spessore), e che gli altri siano ancora eseguiti abbastanza raramente.



Anche se oggi esiste il cross linking, spesso poi capita di dover fare il trapianto a ragazzi molto giovani per cheratocono (e si sa sui20 anni la patologia è molto aggressiva), e quindi a persone che potrebbero avere tutta una vita davanti.



Per quanto riguarda quello che ho saputo io per esempio mi è stato detto che il rischio di rigetto è presente lungo tutto l'arco della vita del paziente, e rigetti (che possono anche portare al fallimento del trapianto) sono possibili per sempre.

Cioè mi sembra che mentre altri interventi siano rischiosi solo mentre si eseguono e nel periodo della convalescenza, il trapianto sia invece rischioso a vita (e,se si possono tenere le dita incrociate per un breve periodo,tenerle incrociate per sempre e dover avere sempre la paura può essere proprio brutto).



Poi che l'impoverimento endoteliale è più accelerato nelle cornee trapiantate, e a questo proposito mi è stato detto che in teoria un limite massimo di durata non esiste, in pratica però che per esempio un ragazzo di 20 anni che deve fare il trapianto molto probabilmente non sarà a posto per il resto della sua vita. E nel caso di reinterventi il rischio d rigetto è più alto.



Poi ancora che una ripresa dell'astigmatismo dopo molti anni è davvero possibile, e le sue origini sono da ricercarsi nella tenuta strutturale dell'innesto.

E anche in questi ultimi due casi si tratterebbe di un intervento rischioso a vita.




Sono cose che io stessa avrei proeferito non sapere, ma purtroppo bisogna anche guardare in faccia la realtà.



Sicuramente bisogna guardare la metà piena del bicchiere, anche perchè se si fa il trapianto la malattia causale è molto grave, però sarebbe bello se grazie alla ricerca si potrà "riempire anche la metà ancora vuota".



Come giustamente lei mi ha detto oggi si cerca di fare se possibile trapianti parziali, ma se si ha già fatto quello totale indietro non si torna più ovviamente.



La prego di scusarmi per l'enorme lunghezza di tutto quello che ho scritto, ma sarà possibile risolvere prima o poi i problemi di cui ho parlato, cioè rigetto, durata, tenuta...?
A questo proposito sembra che molte speranze siano riposte nelle cellule staminali, ho letto infatti che le cellule staminali potrebbero essere,oltre che sfruttate per la ricostruzione di tessuti, anche come arma antirigetto. E' vermente così?









Quindi al di là del "poema" quello che mi chiedo veramente è se oltre ai notevoli traguardi già ottenuti ci saranno probabilmente nuovi passi in avanti, (agari proprio grazie alle cellule saminali di cui si parla molto), per consentire di superare i limiti e le possibili complicazioni ancora attuali, e che in un prossimo futuro l'operato, anche se molto giovane, possa essere verosimilmente a posto per il resto della sua vita, non rimanendo quindi "molto diverso" dalle persone sane, e arrivando a una sorta di "restitutio ad integrum"?



Sperando in una sua ulteriore risposta chiedo ancora scusa per il "poema" .
Cordiali saluti
[#3]
Dr. Carlo Orione Oculista, Chirurgo plastico 6k 119 70
Ha già risposto lei a tutto.
Le posso dire che solo 1 anno fa non si faceva quello che si fa oggi, quindi tra qualche anno sicuramente si farà tutto meglio sino ad arrivare, speriamo, ad una ricostruzione autologa dell'organo malato.

Cordialmente
[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Buonasera, la ringrazio di nuovo, anche per la sua ulteriore risposta incoraggiante, speriamo bene nella ricerca, io guardando in internet ho trovato cose interessanti a riguardo, per esempio sulle staminali come arma antirigetto:
http://salute.aduc.it/notizia/bergamo+progetto+ue+studia+staminali+antirigetto_100906.php
http://stetoscopio.net/chirurgia-plastica/primo-trapianto-di-mani-in-italia/

E sulla rigenerazione della cornea:
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/18-agosto-2011/padova-torna-vedere-grazie-membrana-feto

Potrebbero essere queste le strategie e le tecniche del futuro anche per la cornea?

Me ne preoccupo perchè io sono stata operata a un occhio di cheratoplastica perforante (per cheratocono) due anni fa, e in due anni ho avuto tre rigetti, risolti con il cortisone, ma con grande difficoltà e cambiando diversi colliri e più di un oculista, (la seconda volta poi si è protratto molto per le lunghe e non ci speravano neanche molto), e purtroppo nessuno mi può assicurare che prima o poi non arrivi il rigetto che farà fallire tutto.
Poi io vorrei operarmi con il Laser perchè il mio astigmatismo è di parecchie diottrie, e non tollero molto le LAC, ma non credo lo si possa fare su una cornea in continuo rigetto.

Poi mi chiedevo se la ricerca potrà anche risolvere il problema dell'invecchiamento precoce e del cedimento e fare in maniera che la cornea duri quanto una normale.
Perchè se disgraziatamente dovessi ripetere il trapianto più volte, per insufficienza endoteliale o per cedimento, il mio occhio lo accetterà sempre, o (aumentando il rigetto di volta in volta) potrei arrivare al punto che non lo accetterà più?

Mi perdoni, ma mi pongo questi problemi perchè ho già dovuto fare i conti seriamente con il rigetto e ho solo 26 anni, non ne ho 90...



La ringrazio ancora di tutto dottore
[#5]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Spero davvero in un suo ulteriore chiarimento, anche perchè le cose ora per i miei occhi non vanno molto bene come le dicevo, e, in base a quanto visto, sembra che ci sia anche un pessimo futuro per loro, e anche moralmente sto male

Ho visto che lei si occupa anche di chirurgia per il ringiovanimento del viso, e vorrei approfittare per chiederle se un pregeresso trapianto di cornea potrebbe rappresentare una controindicazione se un domani volessi ricorrerci?
(Scusi l'ignoranza)

Grazie
[#6]
Dr. Carlo Orione Oculista, Chirurgo plastico 6k 119 70
Potrebbero...

La cornea deve essere in quiete per effettuare un trattamento laser, comunque esistono anche interventi con impianto di lentine intraoculari che risolvono l'astigmatismo.

Dopo un ritrapianto per rigetto la percentuale di successo scende al 50%

Dopo un ulteriore trapianto scende al 10%

In seguito la percentuale di successo è sotto l'1%...

Per il ringiovanimento nessun problema.

Cordialmente
[#7]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Buongiorno,
riscrivo il terzo link correttamente, nell'altro messaggio lo avevo scritto male
http://www.corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/18-agosto-2011/padova-torna-vedere-grazie-membrana-feto-1901314579082.shtml
Speriamo che questa possa essere una tecnica che potrà permettere la rigenerazione del tessuto.

Comunque la mia cornea ora è effettivamente in stato di quiete perchè ho risolto i rigetti con il cortisone, ma non so se rimarrà sempre così, la ringrazio anche per il consiglio della lente fachica

Io vorrei chiedere:

1) Se la percentuale di successo diminuisce di volta in volta così drasticamente come lei mi ha detto alla fine si può fare qualcosa per non perdere l'occhio?

2) Secondo lei la possibilità di un rigetto che porta al fallimento del trapianto dopo molti anni dall'intervento è molto temibile?

3) Lei mi ha detto che con l'evoluzione dei trapianti le complicanze di cui abbiamo parlato si sono ridotte in percentuale, per cui potrebbe essere effettivamente probabile che io sia a posto per il resto della mia vita?

4) Se dovessi ripetere il trapianto non per rigetto, ma per insufficienza endoteliale o per il famoso cedimento le probabilità di successo diminuirebbero drasticamente ugualmente?
Se si appunto che cosa si può fare per non perdere prima o poi l'occhio?

Al futuro ci penso molto perchè ho solo 26 anni e l'incubo di perdere l'occhio mi perseguita

Grazie
[#8]
Dr. Carlo Orione Oculista, Chirurgo plastico 6k 119 70
La membrana amniotica la utilizziamo da tanti anni in caso di danni ed ulcere corneali o per sostituire la congiuntiva con ottimi risultati (a volte i giornalisti per fare notizia parlano di miracoli e di "novità uniche al mondo", mentre per noi è comune routine).

1) Ne abbiamo parlato proprio ieri al nostro Congresso Nazionale a Milano ed, attualmente, non si può fare granché dopo diversi rigetti (dopo il primo si cerca una cornea istocompatibile per avere meno rischi di rigetto).

2) Più passa il tempo e meno rischio abbiamo

3) Certo che si

4) l'insufficienza endoteliale è un tipo di rigetto

5) frequenti controlli medico oculistici

Buona Serata
[#9]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
La ringrazio molto dottore, speriamo bene.
Ma a me era stato detto che l'insufficienza endoteliale a lungo termine è dovuta al fatto che l'invecchiamento, il decadimento della densità endoteliale che c'è anche nelle cornee normali, in quelle trapiantate è molto più veloce anche in assenza di reazioni immunitarie.
E per questo non sarebbe garantita una durata per tutta la vita.
E' sbagliato questo?
Comunque spero veramente di essere a posto e che la medicina inventi qualcosa di nuovo
Mi scusi se la disturbo, buona serata anche a lei
[#10]
Dr. Carlo Orione Oculista, Chirurgo plastico 6k 119 70
Esegua ogni anno la conta endoteliale, se vede che è fisiologica, si può tranquillizzare.

Cordialmente
Disturbi della vista

Controllare regolarmente la salute degli occhi aiuta a diagnosticare e correggere in tempo i disturbi della vista: quando iniziare e ogni quanto fare le visite.

Leggi tutto