Esito pet tumore al polmone

Gentili medici, mia madre, 51 anni, a fine 2008 ha scoperto di avere un tumore al polmone. Inizialmente da fine 2008 a febbraio 2009 ha fatto tre sedute di chemio con cisplatino e alimta e si è avuta una regressione della malattia ,che interessa il polmone sinistro e alcuni linfonodi di piccolissime dimensioni nel destro. Poi da fine febbraio dell’anno scorso i medici hanno deciso di farle prendere il tarceva perché è non fumatrice e rientra in tutti i parametri per questo farmaco. Effettivamente la malattia ha continuato parzialmente a regredire ma nell’ anno corrente non si sono avuti dei grossi cambiamenti. Questo è il referto dell’ultima tac dei primi giorni di dicembre. TORACE: Non si rilevano sostanziali modificazioni del quadro TDM già documentato in ambito toracico. La già nota formazione solida posta nel lobo superiore di sinistra presenta dimensioni e morfologia sostanzialmente invariate rispetto al precedente controllo ( 37x33x29 mm vs 36x35x29 mm). Sono sempre apprezzabili le strie di raccordo pleurico e il contatto con le strutture ilari omolaterali. Sempre rilevabili e immodificate le plurime subcentimetriche nodularità parenchimali bilaterali e gli ispessimenti pleurici in sede apicale bilaterale. Non versamento pleurico. Invariate le piccole linfoadenopatie mediastiniche e ascellari bilaterali. La PET fatta a settembre 2010 dice: le immagini documentano la presenza di un’area di tenue accumulo del tracciante metabolico in corrispondenza della nota formazione nodulare al lobo superiore sinistro (SUV max= 2.7). Per contro gli ulteriori noduli, visibili nelle sole scansioni morfologiche nel restante ambito polmonare non mostrano in atto significativo incremento del metabolismo glicidico. Fatta la Pet a maggio 2011 era uguale alla precedente, anche il Suv. i medici decidono di sospendere per un pò il tarceva da giugno. SETTEMBRE 2011: Fa la tac e la situazione è sostanzialmente invariata ( addirittura a livello di volume si è pochissimo ridotto, ma diciamo invariato). Fa la PET la scorsa settimana e dice che si riscontra rispetto alla precedente area ad elevato accumulo metabolico in sede polmonare sinistra (SUV max=4.9). Io sto iniziando a preoccuparmi di nuovo, dopo un periodo di serenità,diciamo. Cosa significa? è un valore elevato? Significa che la malattia avanza o vi possono essere altre spiegazioni? Sono un pò agitato. Grazie anticipatamente per il meraviglioso impegno che mettete.... In attesa di risposta. Cordiali saluti
[#1]
Dr. Gianfranco Buccheri Oncologo, Pneumologo 12 2
Gentile signore,

rispondo innanzitutto alle sue domande:

1. "Cosa significa?": l'aumento del SUV non è notevole, ma può benissimo essere indicativo di una ripresa della malattia;

2. "è un valore elevato?": assoluamente no, ma tuttavia è già non trascurabile;

3. " Significa che la malattia avanza o vi possono essere altre spiegazioni?": si, significa che la malattia MOLTO PROBABILMENTE avanza (avrei usato l'avverbio "certamente", se l'ultimo SUV fosse stato superiore a 7-8).

Cosa fare: direi di riprendere il Tarceva che finora aveva fatto un buon lavoro...

Da quello che scrive, mi viene, però, un dubbio: Siamo certi che sua mamma non era (e non è ancora operabile)?.. Erano sicuri i suoi medici dell'inoperabilità e su quale base?...

Cordialmente,

Dr. Gianfranco Buccheri
direttore medico di ALCASE Italia
(www.alcase.it)

[#2]
dopo
Utente
Utente
gentilissimo dottor Buccheri,
grazie per la risposta. Riguardo la sua domanda, i medici hanno detto che era inoperabile perchè c'erano, mi faccia passare il termine, i "satelliti" che credo, mi corregga se sbaglio, dovrebbero essere le nodularità subcentimetriche, anche se ricordo che alcuni mesi fa il medico disse che magari si "potrebbe" fare però perchè andare a smuovere per il momento, dicevano, qualcosa che comunque non si sa come potrebbe reaggire. Ma secondo lei leggendo quello che le ho scritto, cioè il fatto delle strie e delle nodularità, che non so bene che ruolo abbiano, la mamma potrebbe essere operabile e diciamo avere un vantaggio? Poi un'altra domanda. Hanno detto che comunque il Tarceva nei soggetti giovani a lungo andare potrebbe portare degli effetti collaterali più seri quindi non è consigliabile eseguire ancora per lungo tempo il Tarceva visto che la mamma lo ha preso per più di 2 anni fino a giugno scorso. è veramente così? Lei cosa consiglierebbe di fare magari? Grazie mille
Cordiali saluti
[#3]
Dr. Gianfranco Buccheri Oncologo, Pneumologo 12 2
Le micronodulazioni del polmone controlaterale erano certamente sospette alla TAC, ma solo su questo dato non si può fare una diagnosi certa (per quello che le chiedevo su quale base fosse stata fatta la diagnosi di stadio IV, ovvero presenza di metastasi a distanza). Probabilmente, potrebbe essere ancora utile rivedere il caso alla luce delle negatività della PET per le sospette micro metastasi polmonari, in modo da escludere definitivamente una eventuale operabilità ancora possibile.. Le consiglio di chiedere un secondo parere, eventualmente ad uno dei medici elencati nella nostra list dei medici di eccellenza italiani (http://www.alcase.it/support/medici-eccellenti-premessa/).
Come le ho già detto, esclusa del tutto l'operabilità, riprendere il Tarceva è probabilmente la cosa migliore da fare (non sono a conoscenza di importanti effetti tossici specifici per i pazienti più giovani).
Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dottor Buccheri per la risposta immediata, però volevo chiederle: secondo lei quello che ho scritto qui potrei riscriverlo nel sito da Lei indicatomi oppure si riferisce ad un contatto diretto? Un altra domanda: cosa si potrebbe fare per capire se queste micro metastasi compromettono un'eventuale operazione? Potrebbero essere di altra natura?
Cordiali saluti
[#5]
Dr. Gianfranco Buccheri Oncologo, Pneumologo 12 2
1, Non serve, perché anche dal sito ALCASE Italia rispondo io...
2. Bisogna vedere le immagini TAC e confrontarle fra loro ed eventualmente valutare l'opportunità di programmare qualche tipo di biopsia transbronchiale o transtoracica.
Devo ripetermi: ci vuole un consulto FISICO con un medico esperto di sua fiducia, se si vuole davvero andare a fondo alla questione.
Cordiali saluti