K testicolo
Buonasera, sono un ragazzo di 34 anni.
Dalla seconda metà di gennaio, improvvisamente accusai un dolore scrotale/testicolare destro ed una massa posta medialmente al testicolo destro. Ho atteso pensando fosse un infiammazione ma non risolvendosi ho chiesto consulto presso un urologo il quale mi disse sembrare una cisti dell'epididimo o dell'albulginea. Per scrupolo mio essendo molto ipocondriaco, sotto questo punto di vista,ho eseguito nella giornata del 30 gennaio un ecografia ai testicoli con eco-dopler che evidenziava la lesione:"Didimo destro di dimensioni discretamente aumentate rispetto al controlaterale ed ecostruttura dismogenea per la presenza nel contesto di multipli spot iperecogeni localizzati diffusamente compatibili con microlitiasi testicolare. Nel contesto del didimo stesso a livello della porzione inferiore si documenta inoltre alterazione nodulare disomogenea a margini lobulati e limiti netti di circa 33 mm diametro massimo ed ecostruttura prevalentemente ipoecogena, caratterizzata inoltre da ricca vascolarizzazione valutata con color-dopler. Sospetto lesione semimomatosa.
Nulla di significativo a carico del didimo controlaterale. Regolare epididimo bilateralmente. Non evidenti falde liquide. Ectasia del plesso venoso bilaterale maggiore a sinistra come per condizione di varicocele". L'urologo mi ha messo in condizione di eseguire la crioconservazione e l'intervento di rimozione del testicolo destro. Ho eseguito i markers tumorali pre intervento.
Alfa feto proteina 1.61 UI/ml (0- 6.72)
BHCG <1 mUI/ml
LDH 217 U/L (125-220)
Il medico é contento dei risultati di lavoratorio, ma io ho paura, ho paura del domani, ho paura di non poter vivere una vita normale e lunga. Il medico più volte mi ja cercato di tranquillizzare dicendo che è un tumore che di guarisce definitivamente, ma con il tumore si ha sempre la paura che nom si guarisca mai. Vorrei sapere un vostro pensiero sulla mia posizione. Grazie a buonaserata
Dalla seconda metà di gennaio, improvvisamente accusai un dolore scrotale/testicolare destro ed una massa posta medialmente al testicolo destro. Ho atteso pensando fosse un infiammazione ma non risolvendosi ho chiesto consulto presso un urologo il quale mi disse sembrare una cisti dell'epididimo o dell'albulginea. Per scrupolo mio essendo molto ipocondriaco, sotto questo punto di vista,ho eseguito nella giornata del 30 gennaio un ecografia ai testicoli con eco-dopler che evidenziava la lesione:"Didimo destro di dimensioni discretamente aumentate rispetto al controlaterale ed ecostruttura dismogenea per la presenza nel contesto di multipli spot iperecogeni localizzati diffusamente compatibili con microlitiasi testicolare. Nel contesto del didimo stesso a livello della porzione inferiore si documenta inoltre alterazione nodulare disomogenea a margini lobulati e limiti netti di circa 33 mm diametro massimo ed ecostruttura prevalentemente ipoecogena, caratterizzata inoltre da ricca vascolarizzazione valutata con color-dopler. Sospetto lesione semimomatosa.
Nulla di significativo a carico del didimo controlaterale. Regolare epididimo bilateralmente. Non evidenti falde liquide. Ectasia del plesso venoso bilaterale maggiore a sinistra come per condizione di varicocele". L'urologo mi ha messo in condizione di eseguire la crioconservazione e l'intervento di rimozione del testicolo destro. Ho eseguito i markers tumorali pre intervento.
Alfa feto proteina 1.61 UI/ml (0- 6.72)
BHCG <1 mUI/ml
LDH 217 U/L (125-220)
Il medico é contento dei risultati di lavoratorio, ma io ho paura, ho paura del domani, ho paura di non poter vivere una vita normale e lunga. Il medico più volte mi ja cercato di tranquillizzare dicendo che è un tumore che di guarisce definitivamente, ma con il tumore si ha sempre la paura che nom si guarisca mai. Vorrei sapere un vostro pensiero sulla mia posizione. Grazie a buonaserata
[#1]
Gentile Utente,
buonasera. Concordo assolutamente con l'ottimismo del Collega curante.
Le neoplasie testicolari hanno una ottima prognosi in generale.
Un grande in bocca al lupo per tutto con la certezza che tutto si risolverà per il meglio e definitivamente
Cari saluti
buonasera. Concordo assolutamente con l'ottimismo del Collega curante.
Le neoplasie testicolari hanno una ottima prognosi in generale.
Un grande in bocca al lupo per tutto con la certezza che tutto si risolverà per il meglio e definitivamente
Cari saluti
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#3]
Di nulla, si figuri.
In ogni neoplasia non tutta la massa è costituita da cellule tumorali.
Una quota è tessuto fibrotico, necrotico, infiltrato linfocitario.
Quindi direi che la sola dimensione in questo caso non da indicazione particolare.
Vale quel che dicevo in precedenza sulla positività della prognosi prescindendo dalla dimensione.
Cari saluti
In ogni neoplasia non tutta la massa è costituita da cellule tumorali.
Una quota è tessuto fibrotico, necrotico, infiltrato linfocitario.
Quindi direi che la sola dimensione in questo caso non da indicazione particolare.
Vale quel che dicevo in precedenza sulla positività della prognosi prescindendo dalla dimensione.
Cari saluti
[#9]
Utente
Gentilissimo prof Pastore
Ho letto che dopo la rimozione del testicolo ci sono sostanzialmente due strade
Sorveglianza attiva senza fare nulla 15% rischio di recidiva
Un ciclo di carboplatino 5% rischio di recidiva.
Al platino è associato un aumentato rischio di sviluppare tumori secondari.
Ora se volessimo girare l'informazione varrebbe a dire che
Sorveglianza attiva 85% non andra più incontro a nulla
Carboplatino 95% non andrà in contro a nulla se non a rischio tumore secondario,cosa che la sorveglianza attiva non provocherebbe.
La domanda è sul fare un trattamento di chemio che può essere nell'85% dei casi inutile e/o addirittura dannoso.
Essendo un tumore raro ed avendo un campione inferiore già dai pochi dati si guarisce nel 85% dei casi senza nessun trattamento( nei tumori stadio1). Quindi mi domando perché fanno il trattamento neoadiuvante precauzionale? Tutto si decidi in merito alla rete testis se invasa o no? In base a cosa viene scelto? Grazie
Ho letto che dopo la rimozione del testicolo ci sono sostanzialmente due strade
Sorveglianza attiva senza fare nulla 15% rischio di recidiva
Un ciclo di carboplatino 5% rischio di recidiva.
Al platino è associato un aumentato rischio di sviluppare tumori secondari.
Ora se volessimo girare l'informazione varrebbe a dire che
Sorveglianza attiva 85% non andra più incontro a nulla
Carboplatino 95% non andrà in contro a nulla se non a rischio tumore secondario,cosa che la sorveglianza attiva non provocherebbe.
La domanda è sul fare un trattamento di chemio che può essere nell'85% dei casi inutile e/o addirittura dannoso.
Essendo un tumore raro ed avendo un campione inferiore già dai pochi dati si guarisce nel 85% dei casi senza nessun trattamento( nei tumori stadio1). Quindi mi domando perché fanno il trattamento neoadiuvante precauzionale? Tutto si decidi in merito alla rete testis se invasa o no? In base a cosa viene scelto? Grazie
[#10]
Gentile Utente,
la tematica della chemioterapia adiuvante e' legata alla estensione di malattia (prevalentemente quella linfonodale) ed alla tipologia istologica.
Gli elementi fondamentali sui quali decidere sono esito di una TC Total body con mdc ed esame istologico definitivo.
Cari saluti
la tematica della chemioterapia adiuvante e' legata alla estensione di malattia (prevalentemente quella linfonodale) ed alla tipologia istologica.
Gli elementi fondamentali sui quali decidere sono esito di una TC Total body con mdc ed esame istologico definitivo.
Cari saluti
[#11]
Utente
Grazie Prof Pastore.
Ora sono preoccupato in quanto dalla diagnosi il 30 gennaio ad oggi 9 febbraio il tumore è ancora nel mio corpo. Il testicolo alla visione non è gonfio, risulta più alto del controlaterale pero al tatto inferiormente fa male. Ho paura che quella tonaca fibrosa che lo racchiude possa rompersi e farlo disseminare. Le chiedevo di quanti mm o cm cresce il tumore al testicolo ?
Grazie
Ora sono preoccupato in quanto dalla diagnosi il 30 gennaio ad oggi 9 febbraio il tumore è ancora nel mio corpo. Il testicolo alla visione non è gonfio, risulta più alto del controlaterale pero al tatto inferiormente fa male. Ho paura che quella tonaca fibrosa che lo racchiude possa rompersi e farlo disseminare. Le chiedevo di quanti mm o cm cresce il tumore al testicolo ?
Grazie
[#13]
Utente
Gentile Prof. Pastore.
Ormai è passata 1 settimana dall'intervento di orchiectomia per nodulo ipoecogeno di 3 cm a livello della porzione inferiore del didimo di Dx.
Attendo ancora l'istologico (5 marzo) e la TAC (11 marzo).
Oggi ad una settimana ho eseguito i markers tumorali post-operatorio.
Le ricordo i valori dei markers tumorali pre intervento:
LDH 217 u/L (125-220)
ALFA FETO PROTEINA 1.62 UI/ml
Beta hcg <1 mUI/ml
Ad 1 settimana i valori sono
LDH 221* U/L (125-220)
ALFA FETO PROTEINA 1.89 UI/ml
Beta hcg <1 mUI/ml
Vorrei sapere come sono i markers, post. Se i valori possono far pensare ad una invasione del tumore, e la mia condizione di malattia.
Grazie professore
Ormai è passata 1 settimana dall'intervento di orchiectomia per nodulo ipoecogeno di 3 cm a livello della porzione inferiore del didimo di Dx.
Attendo ancora l'istologico (5 marzo) e la TAC (11 marzo).
Oggi ad una settimana ho eseguito i markers tumorali post-operatorio.
Le ricordo i valori dei markers tumorali pre intervento:
LDH 217 u/L (125-220)
ALFA FETO PROTEINA 1.62 UI/ml
Beta hcg <1 mUI/ml
Ad 1 settimana i valori sono
LDH 221* U/L (125-220)
ALFA FETO PROTEINA 1.89 UI/ml
Beta hcg <1 mUI/ml
Vorrei sapere come sono i markers, post. Se i valori possono far pensare ad una invasione del tumore, e la mia condizione di malattia.
Grazie professore
[#16]
Utente
Gentile Prof Pastore.
Vorrei se fosse possibile porle una domanda. Ho letto dalla guida AIOM del 2018 che il follow up per il tumore al testicolo prevede Imaging addome (TC con mdc o RMN senza mdc) e torace (RX meglio di TC).
In base a questo la mia domanda è la seguente. Si può utilizzare la RMN per il follow up ? La domanda è finalizzata a capire se la metodica RMN senza utilizzo delle radiazioni ionizzanti possa essere ugualmente utile e protettiva per il danno radioindotto.
Grazie professore
Vorrei se fosse possibile porle una domanda. Ho letto dalla guida AIOM del 2018 che il follow up per il tumore al testicolo prevede Imaging addome (TC con mdc o RMN senza mdc) e torace (RX meglio di TC).
In base a questo la mia domanda è la seguente. Si può utilizzare la RMN per il follow up ? La domanda è finalizzata a capire se la metodica RMN senza utilizzo delle radiazioni ionizzanti possa essere ugualmente utile e protettiva per il danno radioindotto.
Grazie professore
[#17]
Buongiorno a lei. Le apparecchiature TC di ultima generazione hanno una emissione radiante bassissima. Quindi la problematica appare superata. Soprattutto se si considera che non sarà esame frequente. In prima ipotesi in sostanza seguirei la strada della TC con mdc.
Cari saluti
Cari saluti
[#18]
Utente
Prof. Pastore
Mi scusi ma ho bisogno di un suo gentile riscontro. Non capisco la risposta della prof.essa di anatomia patologica da me contattata per avere delle informazioni sul mio istologico. Ho scritto chi sono, nome e cognome, data di nascita,che ho eseguito un orchifunicolectomia destra per un nodulo ipoecogeno. Mi ha risposto cosi
"
Caro XXXXXXC, mi spiace per la brutta avventura! Non sono io l'anatomopatologo che ha ricevuto il campione, bensì il Prof. XXXXX.
Tuttavia ho potuto dare un'occhiata sul nostro sistema di refertazione e mi risulta che sia prossimo alla firma. Mi risulta anche che non sia un testicolo, bensì una losanga di cute, cosa assai meno problematica, per fortuna. La lesione cutanea è molto tranquilla, se la diagnosi sarà confermata e non richiede nessun ulteriore step terapeutico.
Mi scusi ma ho bisogno di un suo gentile riscontro. Non capisco la risposta della prof.essa di anatomia patologica da me contattata per avere delle informazioni sul mio istologico. Ho scritto chi sono, nome e cognome, data di nascita,che ho eseguito un orchifunicolectomia destra per un nodulo ipoecogeno. Mi ha risposto cosi
"
Caro XXXXXXC, mi spiace per la brutta avventura! Non sono io l'anatomopatologo che ha ricevuto il campione, bensì il Prof. XXXXX.
Tuttavia ho potuto dare un'occhiata sul nostro sistema di refertazione e mi risulta che sia prossimo alla firma. Mi risulta anche che non sia un testicolo, bensì una losanga di cute, cosa assai meno problematica, per fortuna. La lesione cutanea è molto tranquilla, se la diagnosi sarà confermata e non richiede nessun ulteriore step terapeutico.
[#19]
Gentile Utente,
occorre recarsi a mio avviso direttamente in anatomia patologica per dirimere la questione.
La Collega probabilmente si riferisce ad un altro esame istologico.
Andrei direttamente dal Collega che ha processato il tessuto operatorio.
Cari saluti
occorre recarsi a mio avviso direttamente in anatomia patologica per dirimere la questione.
La Collega probabilmente si riferisce ad un altro esame istologico.
Andrei direttamente dal Collega che ha processato il tessuto operatorio.
Cari saluti
[#20]
Utente
Gentile Prof Pastore.
Dopo l'evidente errore, la prof.essa di anatomia patologica ha controllato oggi l'archivio. Ha trovato il mio testicolo che è prossimo alla firma. Mi ha anticipato essere un seminoma classico. Mancano ancora i dettagli del referto. Vorrei chiederLe il seminona classico è grave?
Dopo l'evidente errore, la prof.essa di anatomia patologica ha controllato oggi l'archivio. Ha trovato il mio testicolo che è prossimo alla firma. Mi ha anticipato essere un seminoma classico. Mancano ancora i dettagli del referto. Vorrei chiederLe il seminona classico è grave?
[#22]
Utente
Gentile Prof Pastore
Oggi mi sono recato ad anatomia patologica e diciamo che non è stata una bellissima notizia. Seminoma, Il nodulo è di 2.7 cm. Ha invaso la rete testis, invade ma non supera la tonaca albulginea, funicolo indenne da neoplasia e margini indenni da neoplasia. invasione angiolinfatica dubbia, hanno mandato a fare una colorazione perché non si capisce se vi è presenza o meno.
La situazione non sembra delle migliori.
Cordiali saluti
Oggi mi sono recato ad anatomia patologica e diciamo che non è stata una bellissima notizia. Seminoma, Il nodulo è di 2.7 cm. Ha invaso la rete testis, invade ma non supera la tonaca albulginea, funicolo indenne da neoplasia e margini indenni da neoplasia. invasione angiolinfatica dubbia, hanno mandato a fare una colorazione perché non si capisce se vi è presenza o meno.
La situazione non sembra delle migliori.
Cordiali saluti
[#23]
Utente
Professore, ho esaminato su pubmed alcuni ultimi lavori sulle prognosi di recidiva. Un lavoro del 2015 in Germania uno del 2017 in Danimarca ed uno del 2018 in canada. Da questi lavori nel seminoma sembra che l'invasione vascolare/linfatica non importa come causa di rischio, prerogativa del non seminoma. Mentre la rete testis é stata ridimensionata come fattore di rischio ma è invece sottolineato come maggiore rischio la dimensione del tumore nel testicolo maggiore di 4 cm
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/25236854/?i=4&from=/29100813/related
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/29100813/?i=3&from=/28712790/related
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/28712790/?i=2&from=/29100813/related
Volevo gentilmente chiedere un suo importante consiglio
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/25236854/?i=4&from=/29100813/related
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/29100813/?i=3&from=/28712790/related
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/28712790/?i=2&from=/29100813/related
Volevo gentilmente chiedere un suo importante consiglio
[#24]
Gentile Utente,
buongiorno. La disamina è corretta. Il fattore di rischio predominante è la dimensione. Direi che non vedo per quel che leggo elementi di particolare preoccupazione. Sono ottimista.
Attendiamo comunque referto integrale completo per una appropriata valutazione.
Cari saluti
buongiorno. La disamina è corretta. Il fattore di rischio predominante è la dimensione. Direi che non vedo per quel che leggo elementi di particolare preoccupazione. Sono ottimista.
Attendiamo comunque referto integrale completo per una appropriata valutazione.
Cari saluti
[#25]
Utente
Professore oggi ho saputo che putroppo non si trattava di seminoma puro ma è un tumore misto 60 carcinoma embrionale e 40% seminoma. Il referto ufficiale recita cosi:
Si presenta con una condizione di tumore a cellule germinali di tipo seminomatosa e non seminomatosa con aree prevalenti di carcinoma embrionale 60% e seminoma tipico 40%. La neoplasia mostra aspetto multilobato e modalita di crescita di tipo espansivo nei confronti del parecchima testicolare e si estende ad interessare la rete testis con presenza di IGCNU e la tonaca albulginea senza oltrepassararla. Non si apprezzano aspetti istologici certi di linfoangioinvasione neoplastica. Il parenchima testicolare residuo presenta tuboli seminiferi prevalentemente atrofici con marcata ialinosi peritubolare, mentre in periferia sono presenti tuboli seminiferi con spermatogenesi normale. Normale la componente a cellule di leydin. Indenni da neoplasia tessuto molle, epididimo e funicolo spermatico e il dotto deferente.
PT1
Ho davvero paura
Si presenta con una condizione di tumore a cellule germinali di tipo seminomatosa e non seminomatosa con aree prevalenti di carcinoma embrionale 60% e seminoma tipico 40%. La neoplasia mostra aspetto multilobato e modalita di crescita di tipo espansivo nei confronti del parecchima testicolare e si estende ad interessare la rete testis con presenza di IGCNU e la tonaca albulginea senza oltrepassararla. Non si apprezzano aspetti istologici certi di linfoangioinvasione neoplastica. Il parenchima testicolare residuo presenta tuboli seminiferi prevalentemente atrofici con marcata ialinosi peritubolare, mentre in periferia sono presenti tuboli seminiferi con spermatogenesi normale. Normale la componente a cellule di leydin. Indenni da neoplasia tessuto molle, epididimo e funicolo spermatico e il dotto deferente.
PT1
Ho davvero paura
[#26]
Gentile Utente,
per quel che leggo resta una condizione comunque positiva.
Non vi è invasione linfatica e vascolare. Questo l'elemento più importante che si rileva dall'istologico pur prevalendo (di poco) la componente cellulare embrionale.
Direi che il passo successivo a questo punto è la TC.
Resto a disposizione e resto ottimista.
Cari saluti
per quel che leggo resta una condizione comunque positiva.
Non vi è invasione linfatica e vascolare. Questo l'elemento più importante che si rileva dall'istologico pur prevalendo (di poco) la componente cellulare embrionale.
Direi che il passo successivo a questo punto è la TC.
Resto a disposizione e resto ottimista.
Cari saluti
[#27]
Utente
Grazie prof pastore.
Ho letto che avere la componente non seminomatosa carcinoma embrionale ad una percentuale alta é un fattore di rischio di recidiva importante. Non capisco se non avere angioinvasione influisce positivamente, oppure basta avere il carcinona embrionale per avere il 50% di recidiva
Ho letto che avere la componente non seminomatosa carcinoma embrionale ad una percentuale alta é un fattore di rischio di recidiva importante. Non capisco se non avere angioinvasione influisce positivamente, oppure basta avere il carcinona embrionale per avere il 50% di recidiva
[#29]
Utente
Prof. Pastore. Ieri ho avuto modo di parlare con un medico di milano che lavora all istituto nazionale tumori e che si occupa prevalentemente di tumori al testicolo. Leggendo il referto ha anche lui constatato che non ce invasione vascolare e mi ha detto che in questo caso la recidiva é contenuta del 15% e la sola osservazione è la cosa migliore da fare per non rischiare di fare un trattamento in più nell'85% dei casi. La cosa che ha sottolineato è esclusivamente la presenza o meno dell'invasione vascolare. Ora volevo sapere quindi il fatto di avere il 60% di carcinoma embrionale non ha valore predittivo? Non è più rischioso perché ce ne è di più rispetto al seminoma che è 40%? Inoltre mi è stato detto che le differenze non sono cosi forti... Anche fosse stato 60% semimoma e 40% carcinoma non sarebbe stato diverso ai fini del rischio.
[#31]
Gentile Utente,
la disamina del collega e' corretta. Come avevo già sottolineato il fattore principale da considerare e' proprio invasione linfovascolare o meno. Anche l'invasione delle rete testis e' stata ridimensionata nel calcolo del rischio.
Cari saluti ed una buona domenica
la disamina del collega e' corretta. Come avevo già sottolineato il fattore principale da considerare e' proprio invasione linfovascolare o meno. Anche l'invasione delle rete testis e' stata ridimensionata nel calcolo del rischio.
Cari saluti ed una buona domenica
[#32]
Utente
Buonasera prof pastore. Oggi ho fatto la Tac di stadiazione e la risposta ci sarà tra 3-4 giorni.
Primo colloquio oncologico. Mi dice che bisogna discutere per fare un ciclo preventivo di PEB. Io gli ho chiesto del rischio recidiva mi ha detto un 20%. Gli ho chiesto della sorveglianza attiva e mi è stato detto che si poteva fare ma ovviamente in ricaduta i cicli diventano 3!
Mi ha detto con il ciclo preventivo di PEB azzeri le probabilità di recidiva e guarisci subito con la sorveglianza guarisci nel tempo con controlli e poi bisogna sperare che non cadi.
Vorrei fare una domanda... il ciclo adiuvante azzera oltre le recidive rapide anche le revidive tardive oppure ci possono essere comunque recidive tardive? La sorveglianza espone a recidiva tardiva oppure se non hai recidiva in follow up non recidivi più? In caso di recidiva in sorveglianza curata con chemio 3 cicli PEB si rischiano poi di avere masse residue che non vanno via e quindi operazioni di secondo livello e poi fare chemio di salvataggio eccc..... ? Quindi vale la pena escludere qualsiasi fattore di recidiva da subito con il ciclo preventivo di PEB oppure non sarebbe dipendente dal ciclo PEB una ricaduta con residua massa? I danni da chemioterapia sono molteplici è giusto evitare una chemio? Cosa bisogna fare per evitare ricadute tardive e chiudere con il capitolo tumore al testicolo per sempre? Grazie
Ovviamente in caso di non presenza di tumore occolto nel retroperitoneo questo fattore non si presenta, ma esiste qualche parametro che ci possa dire che non vi è tumore occulto in retroperitoneo? Perché con carcinoma embrionale ho i markers tumorali negativi mentre è abituale che chi ha carcinoma embrionario ha alti livelli di afp e bhcg?
Primo colloquio oncologico. Mi dice che bisogna discutere per fare un ciclo preventivo di PEB. Io gli ho chiesto del rischio recidiva mi ha detto un 20%. Gli ho chiesto della sorveglianza attiva e mi è stato detto che si poteva fare ma ovviamente in ricaduta i cicli diventano 3!
Mi ha detto con il ciclo preventivo di PEB azzeri le probabilità di recidiva e guarisci subito con la sorveglianza guarisci nel tempo con controlli e poi bisogna sperare che non cadi.
Vorrei fare una domanda... il ciclo adiuvante azzera oltre le recidive rapide anche le revidive tardive oppure ci possono essere comunque recidive tardive? La sorveglianza espone a recidiva tardiva oppure se non hai recidiva in follow up non recidivi più? In caso di recidiva in sorveglianza curata con chemio 3 cicli PEB si rischiano poi di avere masse residue che non vanno via e quindi operazioni di secondo livello e poi fare chemio di salvataggio eccc..... ? Quindi vale la pena escludere qualsiasi fattore di recidiva da subito con il ciclo preventivo di PEB oppure non sarebbe dipendente dal ciclo PEB una ricaduta con residua massa? I danni da chemioterapia sono molteplici è giusto evitare una chemio? Cosa bisogna fare per evitare ricadute tardive e chiudere con il capitolo tumore al testicolo per sempre? Grazie
Ovviamente in caso di non presenza di tumore occolto nel retroperitoneo questo fattore non si presenta, ma esiste qualche parametro che ci possa dire che non vi è tumore occulto in retroperitoneo? Perché con carcinoma embrionale ho i markers tumorali negativi mentre è abituale che chi ha carcinoma embrionario ha alti livelli di afp e bhcg?
[#33]
Utente
Buonasera prof pastore. Oggi ho fatto la Tac di stadiazione e la risposta ci sarà tra 3-4 giorni.
Primo colloquio oncologico. Mi dice che bisogna discutere per fare un ciclo preventivo di PEB. Io gli ho chiesto del rischio recidiva mi ha detto un 20%. Gli ho chiesto della sorveglianza attiva e mi è stato detto che si poteva fare ma ovviamente in ricaduta i cicli diventano 3!
Mi ha detto con il ciclo preventivo di PEB azzeri le probabilità di recidiva e guarisci subito con la sorveglianza guarisci nel tempo con controlli e poi bisogna sperare che non cadi.
Vorrei fare una domanda... il ciclo adiuvante azzera oltre le recidive rapide anche le revidive tardive oppure ci possono essere comunque recidive tardive? La sorveglianza espone a recidiva tardiva oppure se non hai recidiva in follow up non recidivi più? In caso di recidiva in sorveglianza curata con chemio 3 cicli PEB si rischiano poi di avere masse residue che non vanno via e quindi operazioni di secondo livello e poi fare chemio di salvataggio eccc..... ? Quindi vale la pena escludere qualsiasi fattore di recidiva da subito con il ciclo preventivo di PEB oppure non sarebbe dipendente dal ciclo PEB una ricaduta con residua massa? I danni da chemioterapia sono molteplici è giusto evitare una chemio? Cosa bisogna fare per evitare ricadute tardive e chiudere con il capitolo tumore al testicolo per sempre? Grazie
Ovviamente in caso di non presenza di tumore occolto nel retroperitoneo questo fattore non si presenta, ma esiste qualche parametro che ci possa dire che non vi è tumore occulto in retroperitoneo? Perché con carcinoma embrionale ho i markers tumorali negativi mentre è abituale che chi ha carcinoma embrionario ha alti livelli di afp e bhcg?
Primo colloquio oncologico. Mi dice che bisogna discutere per fare un ciclo preventivo di PEB. Io gli ho chiesto del rischio recidiva mi ha detto un 20%. Gli ho chiesto della sorveglianza attiva e mi è stato detto che si poteva fare ma ovviamente in ricaduta i cicli diventano 3!
Mi ha detto con il ciclo preventivo di PEB azzeri le probabilità di recidiva e guarisci subito con la sorveglianza guarisci nel tempo con controlli e poi bisogna sperare che non cadi.
Vorrei fare una domanda... il ciclo adiuvante azzera oltre le recidive rapide anche le revidive tardive oppure ci possono essere comunque recidive tardive? La sorveglianza espone a recidiva tardiva oppure se non hai recidiva in follow up non recidivi più? In caso di recidiva in sorveglianza curata con chemio 3 cicli PEB si rischiano poi di avere masse residue che non vanno via e quindi operazioni di secondo livello e poi fare chemio di salvataggio eccc..... ? Quindi vale la pena escludere qualsiasi fattore di recidiva da subito con il ciclo preventivo di PEB oppure non sarebbe dipendente dal ciclo PEB una ricaduta con residua massa? I danni da chemioterapia sono molteplici è giusto evitare una chemio? Cosa bisogna fare per evitare ricadute tardive e chiudere con il capitolo tumore al testicolo per sempre? Grazie
Ovviamente in caso di non presenza di tumore occolto nel retroperitoneo questo fattore non si presenta, ma esiste qualche parametro che ci possa dire che non vi è tumore occulto in retroperitoneo? Perché con carcinoma embrionale ho i markers tumorali negativi mentre è abituale che chi ha carcinoma embrionario ha alti livelli di afp e bhcg?
[#34]
Gentile Utente,
buonasera. Cerco di fare ordine nei molteplici quesiti.
Innanzitutto, prima di parlare del proseguio occorrerebbe attendere l'esito della TC di stadiazione. Solo in quel momento si può ragionare concretamente sul da farsi.
La chemioterapia adiuvante proprio per sua natura si basa sul concetto della malattia minima residua contro la quale è teoricamente diretta.
Nei Pazienti con neoplasia (questo in generale) che viene asportata chirurgicamente possono residuare elementi cellulari aggregati o meno in masse di dimensione inferiore ai 3 mm che non possono essere rilevate con le comuni metodiche di imaging radiologico (TC, PET, RMN); si parla quindi di potenziale teorica malattia minima residua. La chemioterapia adiuvante va ad agire contro questa componente.
Nella condizione specifica la sorveglianza attiva, se non vi è evidenza TC di malattia a distanza, può essere una ipotesi. Altra ipotesi un ciclo di terapia adiuvante (peraltro con pochi effetti secondari e nessun danno residuo nel tempo se efefttuato con le opportune e consuete terapie di supporto)
La terapia adiuvante serve proprio a diminuire (sino in molti casi ad azzerare) il rischio di recidiva.
La condizione poi delle patologie oncologiche testicolari è assai favorevole poichè anche in caso di patologia recidivante i trattamenti sono in grado di potenzialmente eradicare la malattia metastatica.
I marcatori tumorali in oncologia non hanno una specificità del 100%; questo poichè è possibile che siano presenti cellule ammalate che non li producono. Vengono di solito impiegati per il monitoraggio di patologia oncologica già diagnosticata se prima di un qualunque intervento terapeutico si ritrovano elevati nel circolo sanguigno.
Resto a disposizione, cari saluti
buonasera. Cerco di fare ordine nei molteplici quesiti.
Innanzitutto, prima di parlare del proseguio occorrerebbe attendere l'esito della TC di stadiazione. Solo in quel momento si può ragionare concretamente sul da farsi.
La chemioterapia adiuvante proprio per sua natura si basa sul concetto della malattia minima residua contro la quale è teoricamente diretta.
Nei Pazienti con neoplasia (questo in generale) che viene asportata chirurgicamente possono residuare elementi cellulari aggregati o meno in masse di dimensione inferiore ai 3 mm che non possono essere rilevate con le comuni metodiche di imaging radiologico (TC, PET, RMN); si parla quindi di potenziale teorica malattia minima residua. La chemioterapia adiuvante va ad agire contro questa componente.
Nella condizione specifica la sorveglianza attiva, se non vi è evidenza TC di malattia a distanza, può essere una ipotesi. Altra ipotesi un ciclo di terapia adiuvante (peraltro con pochi effetti secondari e nessun danno residuo nel tempo se efefttuato con le opportune e consuete terapie di supporto)
La terapia adiuvante serve proprio a diminuire (sino in molti casi ad azzerare) il rischio di recidiva.
La condizione poi delle patologie oncologiche testicolari è assai favorevole poichè anche in caso di patologia recidivante i trattamenti sono in grado di potenzialmente eradicare la malattia metastatica.
I marcatori tumorali in oncologia non hanno una specificità del 100%; questo poichè è possibile che siano presenti cellule ammalate che non li producono. Vengono di solito impiegati per il monitoraggio di patologia oncologica già diagnosticata se prima di un qualunque intervento terapeutico si ritrovano elevati nel circolo sanguigno.
Resto a disposizione, cari saluti
[#35]
Utente
Grazie Per la risposta. Per scongiurare quindi ipotesi di fare una chemioterapia in ricaduta la adiuvante tende a eliminare la malattia residua. I danni a breve e lungo termine come
Naturopatia
Sindrome metaboliche
Ototossicità
Sindrome vasali
Sindromi cardiovascolari
Infertilità
Secondo tumore
Ricadute tardive
Che in letteratura sono documentare quando si presentano?
La sorveglianza espone al rischio recidiva ma la chemio può creare recidive più resistenti.
Cosa è meglio fare per non incombere a recidive o recidive per cui si passa poi a cure più importanti come la chemioterapia di salvataggio?
Naturopatia
Sindrome metaboliche
Ototossicità
Sindrome vasali
Sindromi cardiovascolari
Infertilità
Secondo tumore
Ricadute tardive
Che in letteratura sono documentare quando si presentano?
La sorveglianza espone al rischio recidiva ma la chemio può creare recidive più resistenti.
Cosa è meglio fare per non incombere a recidive o recidive per cui si passa poi a cure più importanti come la chemioterapia di salvataggio?
[#36]
Gentile Utente,
come in precedenza detto, direi che è opportuno attendere la TC. L'esito della medesima suggerirà la strada più opportuna da percorrere.
Tutti gli effetti secondari che si leggono riguardo i trattamenti in chemioterapia dipendono in primo luogo dalla durata e dalla tipologia delle medesime e, peraltro, non sono evento consueto.
Peraltro ad oggi disponiamo di importanti strumenti farmacologici per massimizzare gli effetti positivi e minimizzare i secondari.
Anche laddove si parla di "recidive più resistenti" dopo terapia medica è opinabile.
In realtà se si assiste a patologia recidivante semplicemente vuol dire che le cellule che sono residuate avevano resistenza al trattamento farmacologico precedente. Resistenza che possono non avere al trattamento successivo.
In sostanza il messaggio da recepire è che le neoplasie testicolari sono tra quelle con un tasso di risoluzione assai elevato anche in fase diffusiva.
Ancora saluti
come in precedenza detto, direi che è opportuno attendere la TC. L'esito della medesima suggerirà la strada più opportuna da percorrere.
Tutti gli effetti secondari che si leggono riguardo i trattamenti in chemioterapia dipendono in primo luogo dalla durata e dalla tipologia delle medesime e, peraltro, non sono evento consueto.
Peraltro ad oggi disponiamo di importanti strumenti farmacologici per massimizzare gli effetti positivi e minimizzare i secondari.
Anche laddove si parla di "recidive più resistenti" dopo terapia medica è opinabile.
In realtà se si assiste a patologia recidivante semplicemente vuol dire che le cellule che sono residuate avevano resistenza al trattamento farmacologico precedente. Resistenza che possono non avere al trattamento successivo.
In sostanza il messaggio da recepire è che le neoplasie testicolari sono tra quelle con un tasso di risoluzione assai elevato anche in fase diffusiva.
Ancora saluti
[#41]
Utente
Professore buona serata.
Sono in attesa del referto tac.
ho chiesto a molti persone di un gruppo di social network, cosa hanno provato durante i cicli di chemioterapici PEB, cosa significasse avere 1 ciclo e cosa significasse farne 3. Ho letto molte storie e molti mi hanno raccontato le loro, di come sono caduti e di come invece hanno fatto un ciclo di PEB preventivo e non hanno nessuna evidenza di malattia. Devo dire che questi giorni sono per me di grande riflessione. Passo le giornate in macchina da solo parcheggiato da qualche parte a pensare tutto il giorno. L'idea di "sterilizzare" il corpo da ogni possibile cellulina è logica e molto forte. Il tumore è una malattia aggressiva e come tale andrebbe aggredita anche lei. La cosa che mi spaventa sono gli effetti collaterali. Molti mi dicono che fare 1 ciclo preventivo PEB è poca cosa chr neanche lo senti. Molti dicono di aver avuto effetti collaterali durante. Alcuni sopratutto i vecchi pazienti trattati con 2 cicli PEB riportano danni permanenti. La cosa che mi frena è sicuramente i danni permanenti e i fattori di rischio cardiovascolare, metabolico, secondo tumori che è stato evidenziato in uno studio dell'american journal sulla terapia a base di cisplatino. Sicuramente a livello medico distruggere ipotetiche cellule (anche perché non ci sarà mai certezza) é la strada della vera guarigione al 100% sicura. Però sono ancora combattuto sugli effetti collaterali. che ne pensa?
Sono in attesa del referto tac.
ho chiesto a molti persone di un gruppo di social network, cosa hanno provato durante i cicli di chemioterapici PEB, cosa significasse avere 1 ciclo e cosa significasse farne 3. Ho letto molte storie e molti mi hanno raccontato le loro, di come sono caduti e di come invece hanno fatto un ciclo di PEB preventivo e non hanno nessuna evidenza di malattia. Devo dire che questi giorni sono per me di grande riflessione. Passo le giornate in macchina da solo parcheggiato da qualche parte a pensare tutto il giorno. L'idea di "sterilizzare" il corpo da ogni possibile cellulina è logica e molto forte. Il tumore è una malattia aggressiva e come tale andrebbe aggredita anche lei. La cosa che mi spaventa sono gli effetti collaterali. Molti mi dicono che fare 1 ciclo preventivo PEB è poca cosa chr neanche lo senti. Molti dicono di aver avuto effetti collaterali durante. Alcuni sopratutto i vecchi pazienti trattati con 2 cicli PEB riportano danni permanenti. La cosa che mi frena è sicuramente i danni permanenti e i fattori di rischio cardiovascolare, metabolico, secondo tumori che è stato evidenziato in uno studio dell'american journal sulla terapia a base di cisplatino. Sicuramente a livello medico distruggere ipotetiche cellule (anche perché non ci sarà mai certezza) é la strada della vera guarigione al 100% sicura. Però sono ancora combattuto sugli effetti collaterali. che ne pensa?
[#42]
Gentile Utente,
buonasera a lei.
Comprendo bene la preoccupazione ma, come sottolineato altre volte, debbo anche dire che per questo tipo di patologia i tassi di guarigione completa e duratura sono elevatissimi.
Anche nelle patologie recidivanti.
Già questo penso possa essere elemento di serenità.
Ho somministrato spesso PEB e devo dire che gli effetti collaterali sono stati sempre ben contenuti senza reliquati a distanza. Inoltre negli anni l'oncologia medica ha perfezionato molto le terapie di sostegno durante i trattamenti farmacologici antiblastici.
Se poi parliamo di un solo ciclo di PEB direi che posso essere ancora più rassicurante.
Attendiamo intanto esito TC comunque.
Cari saluti
buonasera a lei.
Comprendo bene la preoccupazione ma, come sottolineato altre volte, debbo anche dire che per questo tipo di patologia i tassi di guarigione completa e duratura sono elevatissimi.
Anche nelle patologie recidivanti.
Già questo penso possa essere elemento di serenità.
Ho somministrato spesso PEB e devo dire che gli effetti collaterali sono stati sempre ben contenuti senza reliquati a distanza. Inoltre negli anni l'oncologia medica ha perfezionato molto le terapie di sostegno durante i trattamenti farmacologici antiblastici.
Se poi parliamo di un solo ciclo di PEB direi che posso essere ancora più rassicurante.
Attendiamo intanto esito TC comunque.
Cari saluti
[#43]
Utente
Tac
Encefalo: non evidenzia lesioni focali del parenchima encefalico. Sistema ventricolare normoconformato non dilatato.
Torace: non evidenza di alterazioni densitometriche focal. Strie fribotiche in sede apicale bilaterale. Non linfoadenopatie a carico delle principali stazioni mediastiniche e degli ili polminari
Non evidenza di versamento pleurico
Addome-pelvi: linfoadenopatie in sede interaorticocavale in parte conglobate 14x12mm e 9x 8 mm lateralmente alla VCI e al di sotto della capsula epatica 11 x10 mm
Fegato di forma regolare e dimensioni aumentate esente da alterazioni densitometriche focali
Colecisti normodistesa
Non dilatazioni vie biliari
Vana porta pervia
Nulla fs segnalate a carico degli organi pelvici
Non evidenza versamento libero
Encefalo: non evidenzia lesioni focali del parenchima encefalico. Sistema ventricolare normoconformato non dilatato.
Torace: non evidenza di alterazioni densitometriche focal. Strie fribotiche in sede apicale bilaterale. Non linfoadenopatie a carico delle principali stazioni mediastiniche e degli ili polminari
Non evidenza di versamento pleurico
Addome-pelvi: linfoadenopatie in sede interaorticocavale in parte conglobate 14x12mm e 9x 8 mm lateralmente alla VCI e al di sotto della capsula epatica 11 x10 mm
Fegato di forma regolare e dimensioni aumentate esente da alterazioni densitometriche focali
Colecisti normodistesa
Non dilatazioni vie biliari
Vana porta pervia
Nulla fs segnalate a carico degli organi pelvici
Non evidenza versamento libero
[#44]
Gentile Utente,
buonasera. Gli organi parenchimatosi sono tutti nella norma. Unico elemento di sospetto sono le linfoadenopatie segnalate.
Ovviamente senza la possibilità di visionare le immagini occorre attenersi alla valutazione del Collega radiologo che certamente avrà eseguito le sue valutazioni da esperto.
Ripeterei a questo punto anche i markers tumorali per ulteriore guida sebbene siano stati eseguiti pre-intervento.
Resto a disposizione, cari saluti
buonasera. Gli organi parenchimatosi sono tutti nella norma. Unico elemento di sospetto sono le linfoadenopatie segnalate.
Ovviamente senza la possibilità di visionare le immagini occorre attenersi alla valutazione del Collega radiologo che certamente avrà eseguito le sue valutazioni da esperto.
Ripeterei a questo punto anche i markers tumorali per ulteriore guida sebbene siano stati eseguiti pre-intervento.
Resto a disposizione, cari saluti
[#48]
Gentile Utente,
un trattamento chemioterapico deve essere sempre valutato nell'ottica del rischio/beneficio.
In particolare, parlando della ipotetica tossicità dei farmaci che compongono questo schema, si può presentare tossicità acuta gastroenterica (nausea, vomito, diarrea), neurotossicità, tossicità midollare, tossicità polmonare.
Menzione a parte merita la tossicità sulla sfera della fertilità: non sempre presente ma comunque opportuno ricorrere alla consulenza di un centro per la crioconservazione del seme (se non erro in questo caso questo passaggio era già stato compiuto nel preoperatorio).
Fortunatamente anche la ricerca sui rimedi per limitare o azzerare gli effetti secondari ha compiuto considerevoli balzi in avanti e raramente si osservano problematiche persistenti.
Quindi mi sento di rassicurare.
Cari saluti
un trattamento chemioterapico deve essere sempre valutato nell'ottica del rischio/beneficio.
In particolare, parlando della ipotetica tossicità dei farmaci che compongono questo schema, si può presentare tossicità acuta gastroenterica (nausea, vomito, diarrea), neurotossicità, tossicità midollare, tossicità polmonare.
Menzione a parte merita la tossicità sulla sfera della fertilità: non sempre presente ma comunque opportuno ricorrere alla consulenza di un centro per la crioconservazione del seme (se non erro in questo caso questo passaggio era già stato compiuto nel preoperatorio).
Fortunatamente anche la ricerca sui rimedi per limitare o azzerare gli effetti secondari ha compiuto considerevoli balzi in avanti e raramente si osservano problematiche persistenti.
Quindi mi sento di rassicurare.
Cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 48 risposte e 24.7k visite dal 06/02/2019.
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