Astralago caviglia

Buongiorno,

da alcuni anni ho un problema al piede sx, in seguito ad una frattura in giovane età mai diagnosticata, e quindi mai curata, oggi mi trovo sul collo del piede un bozzo (forse una specie di callo osseo), che mi provoca forti dolori a tutto il piede soprattuo nella zona del calcagno e della caviglia spingendosi a volte lungo la tibia e nei movimenti del piede impedendomi di correre, camminare a lungo facendomi zoppicare, il dolore è comunque persistente anche prendendo antinfiammatori e antidolorifici. In seguito alla postura sbagliata credo che anche il ginocchio e la schiena nella zona lombare stiano subendo danni, in quanto,se per esempio, accavallo le gambe il ginocchio mi fa molto male e la schiena la sento sempre pesante e si "strappa" con facilità, mentre il piede sempre più spesso stringendo le dita o sollevandolo puntando il tallone tende a formicolare ed è completamente senza forza, in questo modo carico tutto il peso a dx e non vorrei causare danni anche su quel lato. Vorrei farmi operare per eliminare questo problema e volevo sapere quali sono i rischi e i tempi di recupero (lavoro in piedi), se risolvo anche i problemi del ginocchio e della schiena o se sono indipendenti.
Dalla RM effettuata lo scorso anno è stato diagnosticato un severo danno osteoarticolare a carico delle contrapposte superfici articolari astralago-navicolari...
Ho 35 anni 180cm 100kg di peso, non pratico sport.
Grazie per la disponibilità e l'utile servizio
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
E' possibile che un'alterazione strutturale del piede che determina anche dolore provochi delle ripercussioni negative sul ginocchio e sulla schiena, e anche il peso ha il suo effetto.
Dai dati che ci fornisce non è assolutamente possibile dirLe se occorra un intervento chirurgico, e quindi tanto meno parlare di rischi e di tempi di recupero.
Il mio consiglio è di fare le radiografie comparative di entrambi i piedi sia standard che sotto carico, e poi di sottoporsi a visita specialistica ortopedica presso l'Istituto Chirurgico Ortopedico Traumatologico oppure presso l'Ortopedia dell' Ospedale S.Maria Goretti. Porti con sè le radiografie e la RMN. Dopo la visita, faccia tutte le domande che vorrà perché solo lo specialista che L'avrà visitata saprà risponderLe in modo mirato al Suo caso specifico, su rischi, tempi di ripresa, ecc.
Ci faccia sapere quando avrà fatto la visita.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Gentile Dott. Donati

La ringrazio per la risposta, ho effettuato degli esami di RM e di seguito riporto la risposta:
“ RM COLLO PIEDE E PIEDE DI SX
Lo studio di RM è stato condotto utilizzando sequenze idonee per una valutazione della regione di interesse secondo piani d scansione assiali, sagittali e coronali.
Si apprezza un severo danno osteocondrale a carico delle contrapposte superfici articolari astralago-navicolari con significativa produzione ossea simil osteofitaria in sede craniale, assottigliamento come per parziale crollo del navicolare ed esteso edema della spongiosa sia del navicolare residuo che della testa del collo dell’astralago.
Il reperto depone per verosimile deformazione post fratturativa delle superfici articolari con alterazioni regressive osteocondrali associate (artrosi secondaria) e sofferenza ossea.
Non evidenzia di significative alterazioni a carico della tibia-tarsica e delle altre articolazioni esaminate.
Nelle immagini non si apprezzano reperti significativi o alterazioni di rilievo delle componenti tendinee.
Apparente lieve disomogeneità della regione inserzionale mediale dell’aponeurosi plantare.
Apparente lieve sofferenza da sovraccarico delle articolazioni tra cuneiformi e metatarsi.
A livello dell’avampiede sembra apprezzarsi un’iniziale condropatia artrosica della metatarso-falangea del primo raggio.

Quest’esame è stato effettuato nel mese di giugno del 2008, presumo che allo stato attuale delle cose la situazione sia peggiorata, ed una delle problematiche che mi è stata prospettata era che questa artrosi potesse andare a danneggiare la base della tibia cosa che mi preoccupa abbastanza. L’intervento mi è stato consigliato, (sempre lo scorso anno, ho fatto le radiografie comparative ai due piedi)ma volevo sapere se i benefici sono superiori ai disagi visto che mi è stato detto che avrò bisogno di un periodo di riabilitazione e che c’è un forte rischio che con il passare del tempo si ripresenti lo stesso problema, e soprattutto quali sono i rischi di un intervento del genere… mi aspetto che se mi opero potrò di nuovo correre e fare lunghe passeggiate che non faccio più e avere sufficiente forza sul piede affinchè mi sorregga bene.

Infine, è un intervento in anestesia locale o generale?

La ringrazio.
Cordialità
LDP
[#3]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Non sono assolutamente, in grado in base a un referto RMN di un anno fa senza aver visto nè le immagini nè il Suo piede, di dirLe se ci vuole un intervento e di che tipo, e di conseguenza nemmeno "se i benefici sono superiori ai disagi".
Come Le ho già scritto, "solo lo specialista che L'avrà visitata saprà risponderLe in modo mirato al Suo caso specifico"
Cordiali saluti