Flescite plantare

Buongiorno. In aprile ha iniziato a formarsi sul dorso del piede SN una piccola cisti che nel giro di due mesi si è ingrandita fino a diventare come un piccolo fagiolo poco al di sotto e lateralmente del dito alluce. Ho fatto: una ecografia che diagnosticava una sacca infettiva, curata per 10 giorni con antibiotico. ho quindi ripetuto la ecografia, ho fatto raggi X e R.M. per arrivare ad una diagnosi di sinuvite causatA da patologia da alluce rigido. Mi è stato consigliato, da fisiatra e ortopedico, di portare scarpe basse, e nel caso non sopportassi più il fastidio della cisti ( che naturalmente d'estate non si sentiva molto avendo adottato scarpe aperte tipo Birkenstock) avrei potuto operarla. A settembre inizio una terapia da una brava riflessologa che in un paio di sedute mi "scioglie" la cisti. Questa la prima parte del problema: piede sinistro con dolore metatarsiale da alluce rigido ( e anche con tendenza al valgismo). Nel contempo mi si è presentato, sempre più forte, un dolore sotto la volta del piede DX che in alcuni momenti mi impedisce di camminare normalmente, cioè tendo a caricare sul piede sn per non sentire questa "spada" che mi trafigge un punto grande come 1 euro tra il tallone e la volta plantare. La riflessologia non sta risolvendo, e il fisiatra da me ricontattato mi ha fatto, al momento, due sedute di onde d'urto che non sono servite a nulla. A volte sto bene solo con il piede nudo a terra, a volte devo mettere il tacco per non caricare sul punto dolente, ho fatto due plantari ( per la modica spesa di 420 euro) e mi sembra che il portarli faccia addirittura aumentare il dolore. Ho desiderio di camminare senza dolore. Sto diventando nevrastenica. Sono 4/5 mesi che non so che scarpe mettere ( c'è chi dice basse, chi con il plantare, chi con un mezzo tacco). Possibile che non ci sia una cura decisiva per questo tipo di dolore? Al tatto si tratta di un cordone teso e duro. Grazie per qualsiasi graditissimo consiglio.

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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Gentile utente,
potrebbe trattarsi di fascite plantare ma il condizionale e' d'obbligo non potendo visitarla direttamente. Se fosse una fascite plantare potrebbero essere indicate infiltrazioni con cortisone.
Cio' detto in ogni caso alla base vi e' una problematica a mio avviso da non trascurare sul piede opposto che come lei ha correttamente ipotizzato la ha portata a camminare male e conseguentemente le ha provocato la patologia per la quale lei scrive. Un alluce rigido infatti impedisce una demabulazione corretta.
I plantari possono essere indicati ma se non hanno risolto la problematica forse o sono errati per il suo piede oppure piu' semplicemente insufficienti.
A mio giudizio sarebbe da fare una visita specialistica da un ortopedico che si occupi specificatamente di piede.
Cordiali saluti.