I fastidi all'anca

Buongiorno e grazie in anticipo per l'eventuale aiuto. Ho 42 anni, sono alto 182 e peso 90. Lavoro davanti al computer ma cammino molto (circa 25-30 km a settimana). Da circa un anno faccio anche un pò di nuoto (esclusivamente a rana). Da oltre 10 anni mi è stata diagnosticata un'ernia discale (l4l5, o l5s1, non ricordo) e una protusione (l5s1 o l4l5). Ho problemi circa una volta l'anno ma non di più. Per il resto sono dolorini che vanno via rapidamente.
Qualche mese fa, mentre camminavo, ho iniziato a sentire improvvisamente una fitta fortissima all'articolazione dell'anca destra che però durava un passo e poi passava. E queste fitte non erano comunque molto frequenti (per provare a quantificare diciamo una ogni 5 km). Ho fatto 2 sedute da un osteopata senza variazioni significative. Poi con il tempo le fitte sono andate a scomparire ma l'anca ha inizato a darmi fastidio in modo più costante. Non lo chiamo dolore perchè è comunque un fenomeno lieve. Più che dolore l'anca sembra quasi irrigidita. Sia il lieve dolore che l'irrigidimento non mi impediscono di vivere normalmente. Continuo con passeggiate e nuoto. Ultimamente però sento dei dolori esterni al ginocchio destro. Ho fatto le radiografie e, oltre a scoliosi e discopatie note, mi è stata diagnosticata una coxartrosi bilaterale con discreta riduzione di ampiezza dell'interlinea articolare. Il dolore può dipendere da quello ? Però se sono disteso il piede posso ruotarlo sia esternamente che internamente. Non ho dolori se alzo la gamba. Quando mi sveglio la mattina non ho problemi maggiori. Se cammino molto non cambia nulla.L'unica manovra che sembra farmi avvertire un pò di dolore è quella di spostare la gamba lateralmente verso l'esterno oppure se, stando eretto, spingo il bacino in avanti. E ho qualche problemino con i calzini che riesco comunque a mettere. Ora, le cose che vorrei sapere sono: Potrei avere qualche altro problema (ad esempio un paio di mesi prima dell'inizio dei fastidi avevo provato a fare sci di fondo e prima di capire che non era per me sono caduto 5/6 volte sul gluteo destro) che mi crea i fastidi all'anca e quindi avere scoperto solo per caso un'inizio di coxartrosi ? La coxartrosi ha sempre un decorso operatorio o ci sono casi in cui l'evoluzione è lenta e ci si riesce a convivere ? E' giusto che le lastre sono state fatte solo disteso ? Quando si parla di "discreta riduzione" significa essere vicini al momento della protesizzazione ? Le tecniche di intervento conservativo in artroscopia potrebbero essere applicabili ? Nell'attesa di un consulto mi sono "autoprescritto" fish factor e artiglio del diavolo. Va bene ? Grazie mille per l'attenzione.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

i suoi sintomi sono del tutto compatibili con la coxartrosi, quindi ritengo -per rispondere alla Sua domanda- che è molto probabile che sia proprio la coxartrosi a causare il Suo dolore.
Per quanto riguarda la presenza di possibili altri problemi all'anca, non lo si può escludere senza una valutazione diretta, anche se -ripeto- i sintomi che ha sono abbondantemente giustificati in un caso di coxartrosi. La coxartrosi può avere evoluzione "lenta", ma è molto raro che, già sintomatica alla Sua età, possa rimaere scarsamente sintomatica molto a lungo. Generalmente l'intervento, nel corso della vita, risulta necessario.
Non è necessario che le lastre vengano fatte in piedi, e non esiste una scala per definire più o meno "discreta" la riduzione dell'interlinea articolare.
La decisione di procedere ad un intervento si prende sulla base dei sintomi e della qualità di vita del paziente, e non sulle radiografie.
Infine, in merito all'artroscopia, è molto difficile che nel Suo caso siano applicabili. Ma -anche qui- non lo si può dire con certezza senza una valutazione diretta.
L'intervento a cui sicuramente Lei potrebbe essere candidato in futuro è quello di protesi dell'anca: la raccomandazione, in pazienti giovani come Lei, è quella di rivolgersi sempre a centri iperspecialistici di chirurgia dell'anca, in maniera da poter studiare una soluzione ad hoc che sia compatibile con le Sue esigenze di vita. Le segnalo un articolo di Suo interesse.

https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/1-la-protesi-dell-anca-nel-paziente-giovane.html

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la cortese risposta.
Mi perdoni ma 'osservare' qualcosa di apparentemente sano e sapere di non poter fare nulla per congelare la situazione è abbastanza difficile da accettare. Non prenda quindi le mie parole come critiche. Ma se cerco in rete i sintomi della coxartrosi trovo tutte le cose che ho negato nel mio post precedente come rotazione del piede (e della gamba), nessun problema 'diverso' appena sveglio oppure dopo una lunga camminata. E' così probabile che sia coxartorsi ?
Rimangono alcuni quesiti:
1) Posso continuare a camminare così tanto (lo faccio comunque in piano)
2) Il nuoto a rana va bene ? In rete ho trovato giudizi contrastanti
3) Va bene essermi 'prescritto' Fish Factor e Artiglio del Diavolo ? Hanno una qualche utilità ?
4) So che per lei significherebbe tirare i dadi. Ma, sulla base della sua esperienza, quando parla di futuro (per quanto riguarda l'intervento) a quanti mesi/anni pensa considerando che i sintomi al momento sono limitati ?
5) Dove posso trovare i migliori centri iperspecialistici ?

Grazie mille per la disponibilità.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

non capisco bene cosa intenda per "osservare qualcosa di apparentemente sano".
Cioè, l'anca fa male, è rigida , e l'esame rivela una patologia (artrosi). Ci sono dei sintomi e c'è una diagnosi. Non mi sembra apparentemente sana....

Anche il fatto che Lei non presenti certi sintomi tra quelli trovati in rete, vuol dire poco. Non esiste un paziente uguale all'altro, e quella cosa della rotazione del piede è piuttosto rara, sarà forse presente in un caso su venti...

Quindi (a meno che l'esame che ha fatto non riferisca ad un altro paziente) la Sua anca E' artrosica.

E su questo si deve mettere il cuore in pace.

Quello che io NON posso fare, da qui, è dire se questa artrosi sia davvero la causa dei Suoi disturbi.
Magari la Sua artrosi è ancora asintomatica, e i Suoi disturbi sono dovuti a tutt'altro, magari qualcosa di più banale.
Tutto è possibile, non crede?
Ma è ovvio che finché non si farà visitare da uno specialista, questa domanda non avrà una risposta...

Rispondo ai Suoi quesiti:

1) Può camminare senza problemi, stando al di sotto della soglia del dolore. A proposito, per quanto tempo riesce a camminare?
2) Sconsiglio il nuoto a rana. Vanno bene invece crawl e dorso.
3) Non saprei proprio. A dire il vero non ho mai sentito nominare queste cose.
4) questa domanda non può avere risposta. E' come se Lei mi chiedesse quanto durerà la Sua auto, e io devo rispondere senza sapere che auto è, da quanto tempo ce l'ha, quanti chilometri ha fatto, quanti chilometri fa in un anno. Servono tutti gli elementi per dare una risposta, che sarebbe comunque una stima imprecisa.
5) Naturalmente per ovvie ragioni legali e deontologiche non posso fare i nomi dei centri iperspecialistici sul territorio, nè dirLe se penso che uno sia migliore dell'altro. Come vedrà io stesso faccio parte di un centro di chirurgia dell'anca, ma oltre al nostro in Italia ce ne sono molti altri di pari livello. Le sarà facile su internet trovare informazioni su tutti i centri migliori, e sono sicuro che ciascuno di questi (incluso il nostro) si prodiga al meglio per offrire al paziente le cure migliori.

Distinti saluti
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dopo
Utente
Utente
Mi rendo conto che la mia frase sull'apparentemente sano usciva dallo spirito di un consulto medico e quindi aveva poco senso scriverla.

Rimanendo quindi nel corretto spirito di un consulto online rispondo alle sue domande. In realtà non so per quanto riesco a camminare. Nel senso che non mi sono mai dovuto fermare a causa di dolori. Continuo a fare i miei 10km circa di camminata sia il sabato che la domenica senza avere problemi. Posso avvertire a volte dolori molto molto lievi ma nulla di più e comunque sono casuali, non legati nè all'inizio della camminata nè alla fine. E la rigidità è più una sorta di sensazione che un reale stato fisico. Questo almeno nel movimento della camminata. Avverto invece un impedimento maggiore se devo infilare i calzini. Capisco che non sono bravissimo però a spiegare i sintomi...

Da oggi allora abolisco il nuoto a rana. Ho letto che tensioni muscolari a carico dell'anca possono accelerare i danni. Trova utili sedute di fisioterapia o di osteopatia ?

Per quanto riguarda il Fish Factor è un prodotto che si compra in farmacia a base di Glucosamina, Acido Ialuronico e Omega3.

L'Artiglio del Diavolo è invece un integratore utilizzato come antinfiammatorio nei problemi reumatici ed articolari.

E visto che lei è stato così cortese da rispondere una seconda volta le chiedo cosa ne pensa anche di due altri argomenti che temo però sconfinino nelle medicine alternative:
1- Da alcune parti ho letto che anche il Coenzima Q10 potrebbe rivelarsi utile nell'artrosi, oltre che in altre cose, in quanto agisce contro i perossidi che attaccano il collagene e l’elastina.
2- Anche il tema della scarsa basicità dell'organismo sembra possa avere un ruolo nell'accellerare il processo degenerativo.

Prometto di non fare ulteriori domande...
Sabato ho una prima visita specialistica vicino alla mia zona di residenza.

Distinti saluti

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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

vado per punti.
Sul discorso dell'"apparentemente sano" intendevo dire che un paziente con una diagnosi e dei sintomi, con ogni probabilità non è sano. Né nella realtà né nell'apparenza. Il fatto stesso stesso di provare dolore (sebbene sia lieve e sopportabile) non la fa sentire affatto sano. E questo -giustamente- La infastidisce, perché Lei desidera essere sano.
Ma un conto è "desiderare" di essere sani (legittimo!), e un conto è "credere" di essere sani.
E' importante che Lei prenda coscienza della patologia di cui è affetto; certo, si tratta di una patologia ancora iniziale, e da quello che mi dice i sintomi sono minimi e del tutto compatibili con una buona qualità di vita.
Ma la patologia c'è, ed è bene che Lei la accetti e si abitui all'idea che un domani potrà peggiorare e potrebbe necessitare di un intervento.

Fortunatamente si tratta di una patologia le cui soluzioni chirurgiche sono ormai molto ben collaudate, e hanno ottimi risultati, con grande soddisfazione dei pazienti (e -diciamo la verità- anche degli ortopedici: è bellissimo avere pazienti felici).

Per quanto riguarda la fisioterapia, in un giovane sano come Lei è totalmente inutile. Abbia solo cura di non lasciare che i Suoi muscoli perdano di tono, questo è più che sufficiente.

Quanto agli integratori, diciamo che non credo che facciano male, ma dubito che possano avere un ruolo determinante. Anche io a volte li prescrivo, sebbene avvisi sempre il paziente del fatto che non esista alcuna evidenza scientifica a sostegno del fatto che possano funzionare.

E' vero che glucosamina e acido ialuronico sono presenti nel tessuto connettivo e nelle cartilagini, ma per quale motivo assumerli per bocca dovrebbe migliorare lo stato delle cartilagini delle Sue anche? Seguendo lo stesso principio, mangiare cervello dovrebbe rendere intelligenti, e mangiare rognone dovrebbe migliorare la funzionalità renale...

Gli integratori rappresentano un apporto utile nei casi di condropatia iniziale, giusto per non lasciare nulla di intentato, ma ho seri dubbi sul fatto che possano influenzare anche solo minimamente lo stato di un'artrosi conclamata.

Quanto al Coenzima Q10 e all'equilibrio acido-base, qui le evidenze scientifiche sono ancora meno...
Tutte le sostanze in grado di agire da antiossidanti fanno teoricamente bene alla salute (non solo per l'artrosi) ma soprattutto a livello PREVENTIVO.
E in ogni caso, è più che sufficiente una alimentazione sana ed equilibrata.
Riempirsi di intrugli e vitamine non credo che avrà alcun effetto se non quello di incidere sul Suo portafogli.

Distinti saluti
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dopo
Utente
Utente
Grazie per le nuove risposte. Sono stato da uno specialista e la sentenza è questa: la mia coxartrosi è secondaria dovuta a un conflitto femoro-acetabolare (FAI) di tipo CAM.
Il problema è che, soprattutto a destra, c'è una zona dove la cartilagine è molto assottigliata.
L'ortopedico sostanzialmente mi ha detto questo:
1) Cercare di preservare l'articolazione evitando situazioni di stress. Quindi poco carico dell'articolazione. Niente rana (e pensare che sono due anni che faccio solo quella continuando a rovinare senza saperlo l'articolazione...). Non posso continare a camminare 2 ore come faccio ora ma devo riposarmi un pò ogni 30 minuti. Evitare movimenti di 'allargamento della gamba (tipo anche quando si scende dalla macchina). Poca cyclette senza spingere tanto. Sedute ergonomiche ed alte (per evitare carichi alle anche quando mi alzo)
2) Andare dal fisioterapista per sistemare schiena, anche e postura
3) Eventuale ciclo di Acido Ialuronico sparato dentro l'articolazione
4) Decidere se intervenire, in artroscopia o a cielo aperto, per eliminare il conflitto. Questo intervento potrebbe essere addirittura risolutivo se non fosse per i danni già creati. In sostanza dice che così non peggioro ma dovrò comunque attenermi alle regole scritte sopra (lui mi ha parlato solo della rimozione del conflitto ma mi sembra di aver letto in rete che in artroscopia si interviene anche per 'sistemare' un pò la cartilagine deteriorata, è vero ?)
5) Al posto del Fish Factor mi ha dato l'AMEDIAL (sempre con glucosamina e altre cose)

Grazie per l'attenzione che mi sta dedicando.

Cordiali saluti
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

sono contento che si sia fatto vedere da uno specialista, e mi sembra che questi Le abbia fatto un quadro molto chiaro e completo. Commento punto per punto:

1) sostanzialmente d'accordo;

2) come ho detto prima, la fisioterapia per il FAI o la coxartrosi in una persona della Sua età non serve a molto. E' invece di fondamentale importanza per schiena e postura;

3) su questo non sono molto d'accordo. L'utilizzo dell'acido ialuronico intra-articolare secondo me è in contrasto con le conclusioni a cui l'ortopedico che L'ha visitata è giunto. L'acido ialuronico nutre la cartilagine e lubrifica l'articolazione, ed è quindi utile nel caso di quelle artrosi "concentriche" in cui vi è una riduzione globale e simmetrica dello spessore cartilagineo. Ma nel FAI è presente una deformità della testa femorale, con osteofiti ed una usura polare della cartilagine. Mancando la congruenza articolare, la lubrificazione risulta inutile. A meno che, certo, il quadro artrosico non sia ancora ad un livello iper-precoce, ma a quel punto (a maggior ragione!) non le consiglierei le infiltrazioni, bensì l'artroscopia;

4) il risultato dell'artoscopia dipende dallo stato di degenerazione attuale della Sua anca. Non Le avevo ancora accennato la possibilità perchè Lei ha già una diagnosi di arrtosi, e l'artroscopia NON è in grado di curare l'artrosi, bensì solo le cause del conflitto. Inoltre l'artroscopia dà certamente un miglioramento della sintomatologia ma -ad essere sincero- credo che affermare che risolva definitivamente il problema interrompendo il processo degenerativo sia un po' azzardato. Dopotutto si ricordi che l'artroscopia è una metodica recente, e NON sappiamo che risultati darà a lungo termine.
Quanto all'intervento a cielo aperto, non saprei che dire: questi interventi sono molto complessi e raffinati, e richiedono da parte del paziente un grosso impegno e una lunga riabilitazione. Pochissimi chirurghi al mondo sono in grado di eseguirli (per quanto ne so, in Italia ce ne sono solo 3 o 4) e soprattutto richiedono uno stato della cartilagine buono e la giovane età del paziente. Nel nostro centro non li eseguiamo mai sopra i 30 anni di età;

5) conosco il prodotto, ma Le chiedo gentilmente di non inserire più nomi commerciali di farmaci, nel rispetto delle linee guida del sito e delle normative vigenti.

Distinti saluti
[#8]
dopo
Utente
Utente
Chiedo scusa ma mi era sfuggita la regola. Cancellate pure i nomi di medicinali che ho scritto.
Vorrei chiederle un giudizio su ulteriori terapie trovate in questi ultimi giorni:
1) PST
2) Trapianto di cartilagine (con e senza coltura)
3) Infiltrazioni di piastrine (o qualcosa del genere, chiedo scusa per l'imprecisione).

Inoltre ho letto che durante l'artroscopia, oltre a rimuovere l'anomalia di forma del femore, possono essere fatti alcuni interventi, di varia tipologia, di 'miglioramento' della cartilagine (non ho capito molto di più, continuerò a cercare).

Infine sul punto 1 (conservazione dell'articolazione) si è dichiarato 'sostanzialmente' d'accordo. Cosa non la convince ?

Grazie mille per l'enorme disponibilità.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
La PST è una delle tante terapie fisiche (come la tecar, la magnetoterapia, la laserterapia). Può dare qualche sollievo dal dolore e dall'infiammazione, ma dubito possa avere un ruolo nel curare la patologia. Suirapianti cartilaginei c'è poco da dire: hanno un ristrettissimo campo di indicazioni, ma se il Suo caso fosse uno di questi, il Suo chirurgo potrebbe anche proporglielo. Personalmente noi non ne facciamo molti, il segreto per non farli fallire sta nel farli SOLO nei casi giusti.
Per quanto riguarda le piastrine.... male non dovrebbero fare. Faranno anche bene? Non so dirglielo.

Quanto ai vari gesti chirurgici che si possono fare in una artroscopia, credo che questa sede sia un po' riduttiva per parlare di queste cose... esistono interi libri sulle metodiche artroscopiche.

Distinti saluti
[#10]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore,
mi e' finalmente arrivato il referto della risonanza.
Mi puo' cortesemente dire cosa ne pensa ?

Esame eseguito con sequenze T1 e T2 pesate anche con soppressione del grasso con scansioni sui piani assiale e
coronale.
Non si osservano alterazioni ossee di aspetto evolutivo o infiammatorio in atto.
Presenza di osteofitosi marginale inferiore a carico della testa femorale di destra che determinano aree di conflitto in
sede articolare.
Si rileva ispessimento della regione perilabiale a livello del cercine acetabolare di destra.
Modico versamento intrarticolare destro.
Non ampliate le borse dell'ileopsoas e pertrocanteriche.
Piccola area geodico cistica a livello della testa femorale di sinistra.
Isola di compatta ossea in sede intertrocanterica a destra.
Non evidenza di alterazioni a carico delle componenti muscolari incluse nell'esame.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

tenga presente che questa valutazione è assolutamente di massima, in quanto per poter esprimere un parere concreto si devono analizzare le immagini e il paziente.
Ciononostante, sia gli osteofiti sia i geodi (menzionati nel Suo referto) sono segni che -quando presenti- raramente consentono di eseguire una artroscopia. Il consiglio è di mostrare la RMN ad un chirurgo particolarmente esperto di queste metodiche, e sentire il suo parere.

Distinti saluti