Algodistrofia piede dx

Salve inanzittutto grazie del servizio che offrite.
A Maggio dopo tre mesi di salti da un ortpèedico all'altro mi è stata diagnosticata una algodistrofia a quasi tutte le osse del piede in seguito a un evento traumatico che mi aveva portato alla sola frattura del secondo dito del piede dx.
Ho fatto 2 cicli da 32 di OTI, abbinato a magnetoterapia (tutta la notte) e mezzo di ultrasuoni in acqua o tens (altarnati), più Osseor per l'osteoporosi.
Attualmente sto meglio ma sento di non essere guarito, a fine giornata l'avampiede mi sembra che formicoli e bruci (anche se il piede non diventa rosso e caldo come quando stavo veramente male) e spesso sento fitte al carico ma non al tatto nella parte medio-plantare.
Oggi ho fatto la risonanza a due mesi dalla fine dell'OTI e questo è il risultato: "Nei confronti del precedente esame eseguito in data 11/05/11: pressochè completamente scomparse le alterazioni del segnale a componente edematosa midollare rilevate per le strutture ossee del meso piede ed avampiede. Persiste appena percettibile sofferenza iperemico - edematosa del midollo endo spongioso alla base del quarto matatarsale. I reperti, per il resto, risultano sostanzialmente immodificati."
Ciò significa che il gonfiore è sparito o anche l'osteoporosi nell'avampiede e mesopiede?? E se fosse così come mai ho ancora i problemi sopra indicati? Forse il Simpatico non è ancora sistemato del tutto? E i reperti sostanzialmente immodificati non è bene, giusto? Il mio ortopedico purtroppo lo vedrò solo tra 15 giorni; avrei piacere una vostra traduzione del referto e se possibile avere anche il vostro parere sulla terapia più idonea da adottare.
Riporto per completezza l'esito della prima risonanza del 11/05: "Nell'esame di apprezza modica alterazione del segnale dell'osso midollare dei cuneiformi intermedio e laterale, di parte del cuboide, della base del secondo, terzo, quarto e quinto metatarso e della parte tubulare prossimale del quarto, di tipo edematoso. Concomita modesta alterazione del segnale, di tipo edematoso, del muscolo flessore breve delle dita e del grasso sottocutaneo del dorso del meso-piede. Presente piccolo versamento nell'articolazione astragalo-scafoidea dorsale. Si apprezza iperostosi del malleolo tibiale anteriore, accompagnata da ispessimento di qualche frangia sinoviale. Piccolo versamento nell'espansione capsulare posteriore dell'articolazione sottoastragalica. Modico assottigliamento della cartilagine di rivestimento del malleolo tibiale anteriore, in relazione a condrosi. Nella norma spessore intensità di segnale dei legamenti collaterali della caviglia e dei legamenti del seno del tarso. Piccolo versamento nella parte esterna del seno del tarso, sotto il retinacolo degli estensori. Nella norma spessore e intensità di segnale dei tendini esaminati della fascia plantare. Quanto osservato nel meso-piede e dell'avampiede è riferibile ad algodistrofia."
grazie infinite.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,
fermo restando che sarebbe necessario vedere le immagini per poterle confrontare, mi sembra che l'interpretazione del referto sia molto positiva, non crede?

I fenomeni patologici risultano -cito testualmente- "pressoché completamente scomparsi", e permangono solo a livello del quarto metatarso, ove però sono "appena percettibili".

Direi che le terapie stanno facendo il loro dovere.
Le raccomando però, fino al prossimo controllo, di osservare il più assoluto riposo rispettando le indicazioni del Suo ortopedico.

Distinti saluti
[#2]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio innanzitutto entrambi i dottori per il vostro contributo.
Le terapie le ho finite a inizio settembre e come da programma ho fatto da poco la risonanza a distanza di cieca due mesi. Pur essendo positivi gli esiti, nella parte plantare esterna del piede sento spesso ancora male ma la cosa più fastidiosa è il senso di bruciore che soprattutto la sera mi parte dal dito dove feci la frattura e si estende su tutte le dita.
Sarebbe forse utile riprende la OTI anche se non ne sarei entusiasta?
[#3]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

l'esperienza di una algodistrofia è spiacevole e mette a dura prova chi ne è colpito.
Per questo motivo credo che, dopo mesi di terapie, l'aver incassato una bella vittoria (le condizioni sono in miglioramento!) le fanno meritare un premio.
Per questo motivo, io sarei dell'idea di sospendere l'ossigenoterapia iperbarica, a meno che il Suo medico curante (che ha sicuramente più elementi di me che non la posso visitare) non pensi il contrario. Dopotutto il trend fino ad ora è stato positivo, e non abbiamo ragione di pensare che debba invertirsi proprio ora.

Distinti saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore,
la mia domanda sulla camera iperbarica è proprio per la paura di una regressione.
Appena finita (inizi di settembre) mi sembrava di essere quasi guarito del tutto, solo nelle dita avevo ancora qualche fastidio; fastidio che è aumentato nel corso delle settimane e che è comparso in altri punti. Comunque se mi dice così forse saranno effetti collaterali.
Lo so che per l'algodistrofia ci vuole pazienza, l'ho provato nella mia pelle, ma ho un lavoro autonomo che non mi permette di restare in mutua, a dicembre il mio lavoro è molto intenso e a 3 mesi mia moglie partorisce e non posso pretendere che accudisca il nuovo nascituro e l'altra nostra bambina di meno 2 anni tutta da sola. Vorrei essere apposto prima di questi avvenimenti e quindi se l'ortopedico mi dovesse dire di riiniziare la OTI la farei immediatamente.

Un caloroso ringraziamento
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Cia faccia sapere cosa Le consiglia il Suo ortopedico, cosa Lei deciderà di fare e come procedereà la situazione. Per ora, mi sembra che tutto proceda per il verso giusto.

Distinti saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Eccomi di nuovo, scusatemi se non mi son fatto sentire prima ma sono state settimane intense.
Il mio ortopedico subito era rimasto contento dell'esito della risonanza, anche se a dire la verità non ha guardato molto bene il cd con la risonanza ma solo le immagini allegate.
Mi ha prescritto cura di Ala600Sod per 25 giorni per il formicolio che avevo sempre più intenso sulle dita.
Cura che non ha avuto esito, o pochissimo; nel frattempo aumento del senso di calore al piede anche se non arrossato. L'arrosamento invece presente alla sera nelle dita.
Al controllo successivo di giovedì scorso ecco quello che non volevo sentire: richiamo di OTI da 30 sedute :-(
Ricomincio martedì prossimo proprio in prossimità delle feste natalizie e per il mio lavoro è un disastro; termino a fine gennaio sperando di non aver raffreddori che cozzano con la compensazione dentro in camera e almeno per il parto di mia moglie dovrei aver finito.
Speriamo bene.
[#7]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

mi dispiace constatare che nonostante l'esame mostri segni di miglioramento Lei non stia ancora bene.
Secondo la letteratura medica le sindromi algodistrofiche degli arti possono anche essere in relazione a stati di sofferenza psicologica. Per caso Lei si trova in un momento di disagio psicologico? Se così fosse, questo potrebbe molto influenzare il processo di guarigione del Suo piede. Nel caso, potrebbe approfittare del servizio di Medicitalia che si basa anche sull'aiuto di numerosi psicologi.
In caso contrario, tenga duro: vedrà che il Suo problema si risolverà presto, mi sembra sulla buona strada.

Distinti saluti
[#8]
dopo
Utente
Utente
Dottore la ringrazio dell'incoraggiamento e de i consigli che mi da.
Si a livello lavorativo non è stato un anno facile e "di testa" non sono e non sono stato così sereno. Se non ho capito male il suo consiglio è quello di scrive un post nella sessione psicologia, giusto?
Cordialmente la ringrazio.
[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Se desidera, possiamo risponderle direttamente qui.

Potrebbe definire meglio cosa intende quando dice che non si sente sereno?

Lei si definirebbe una persona ansiosa di suo, oppure le preoccupazioni secondo lei sono legate a situazioni particolari che sta attraversando?

Cordiali saluti
[#10]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore,
di natura sono una persona serena, non mi reputo ansio in situazioni normali.
In ambito lavorativo seguo il personale nell'azienda di famiglia (90 dipendenti), credo con buoni risultati e in armonia con il personale.
Oltre a questo negli ultimi anni ho seguito nelle operazioni immobiliari che abbiamo fatto e queste non so perchè mi hanno creato molta ansia. Forse per la portata delle operazioni, forse perchè era un campo da me inesplorato in certe cose o forse per altro che non so individuare, ogni volta che mi son trovato e mi trovo tutt'oggi ad affrontare questi problemi vivo il tutto con molta angoscia, dormo poco e male e di conseguenza di tutto sono molto più nervoso cosa che sicuramente non aiuta il mio problema al piede.
Per rendere l'idea il caso più eclatante è stato l'anno scorso quando non avevo ancora il problema dell'algodistrofia ho perso 7 kg in due mesi mentre affrontavo un'operazione molto importante.
Poi da quando faccio la camera iperbarica a pranzo faccio praticamente il giro della tavola perchè devo ripartire subito visto che la struttura più vicina è a 45 km da casa mia. La notte oltre ai pensieri la magnetoterapia al piede non aiuta a rilassarsi tant'è che verso le 5 la tolgo per avere un paio d'ore per rigirarmi come preferisco.
Avendo fatto per tutta l'estate l'ossigeno terapia quest'anno le mie ferie sono state di 9 giorni; 9 giorni molto rigeneranti. Capisco che detta così sembra palese che 9 giorni sono pochi e lo stress si accumula ma ne ho sempre fatti al max 15 in due settimane spezzate quindi non molti in più in realtà.
Spero di averle dato informazioni abbastanza chiare.
La ringrazio enormemente per il suo interessamento.
Cordialità
[#11]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Mi sembra di capire, se sbaglio mi corregga, che lei trasporta diverse importanti responsabilità sulle sue spalle. Un'azienda di 90 persone non è poco, ancor più in questi tempi d'incertezze. E qualsiasi operazione finanziaria comporta quote di rischio, anche se quelle sul mattone restano una delle operazioni più redditizie nel nostro paese (non si sa per quanto tempo ancora). E lei ne ha fatte diverse.

Mi pare anche rivelatrice la definizione di 9 soli giorni di ferie come "molto rigeneranti". Per contrasto rispetto alla sua vita fatta di ritmi serrati, i momenti in cui permette a se stesso di allentare la tensione le mostrano dove probabilmente sta il problema. Le preoccupazioni attorno al suo piede potrebbero esprimere proprio questo tipo di bisogno.

In un certo senso è come se il suo corpo le stesse dicendo: "Ok, tu vuoi fare l'imprenditore, che fa investimenti, che risolve i problemi degli altri ecc. Ma a me? Chi ci pensa, a me?"

Sono però solo ipotesi, dato che a distanza non si può far altro.

È mai stato a parlare con uno psicologo?

Cordiali saluti
[#12]
dopo
Utente
Utente
grazie dottore della celere risposta.
Le sue parole sono un po quel che in cuor mio già immaginavo ma può sembrar banale ma davvero la quotidianità dei problemi non mi permette di staccare la spina.
Prima di avere l'algodistrofia, mi sfogavo giocando a calcetto due sere a settimana con gli amici......ora ahimè è lo sport meno indicato per il mio problema almeno finchè non guarisco. Unica nota positiva è che mia figlia vede qualche ora in più il suo papà e così sollevo un pochino anche mia moglie che è in dolce attesa con il pancione di 7 mesi.
Ora nel periodo natalizio per la mia attività (ipermercato) è impossibile prendermi una vacanza; avevo promesso mesi fa a mia moglie che se stavo meglio ad ottobre l'avrei portata qualche giorni via (non importa dove); il problema ad oggi c'è ancora anche se meno grave; spero a fine gennaio quando avrò finito questo ciclo di OTI e il lavoro sarà più tranquillo di poter adempiere alla promessa fatta.
All'ultima domanda da lei posta la risposta è no. Immagino che se finita questa fase non sarà risolto tutto sarà il passo successivo da fare.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Vivere senza lasciarsi sopraffare dallo stress è possibile anche senza prendere ferie e anche se si hanno tabelle di marcia serrate. La serenità è un atteggiamento che si può apprendere, ma se si è predisposti all'ansia occorre farsi aiutare. Perciò il mio suggerimento è di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta, ad esempio a indirizzo breve strategico, senza aspettare il "termine della fase". Un trattamento psicologico non è necessariamente lungo, faticoso o invasivo, possono bastare poche sedute per vedere i primi miglioramenti. Non è detto che lo psicologo le risolva il problema al piede, ma potrebbe darle un aiuto decisivo per evitare che in futuro si riproducano situazioni analoghe.

Se crede possiamo orientarla in tal senso.

Cordiali saluti
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