Parestesia a piede e polpaccio

Ne soffro da circa due mesi e mezzo, a sinistra. All'inizio sentivo solo un intorpidimento, come se fossero addormentati, insensibili. Col passare delle settimane ho iniziato ad avvertire anche scosse, fitte, crampi, sensazioni di caldo-freddo, che stia in piedi, che cammini, che stia seduto, sempre. Ho come un'impressione di scomodità, di instabilità, soprattutto nella deambulazione. Mi sembra di trascinarmi, quasi di zoppicare. Voglio prima fare una premessa. Sono affetto dalla sindrome di Klippel-Trenaunay, e in passato ho subito anche un intervento chirurgico, ma non credo che c'èntri qualcosa, innanzitutto perchè la mia è una forma lieve, non avendo mai sofferto della sintomatoglia tipica (dolorabilità, pesantezza, stanchezza, sanguinamenti ecc. Sanguinamenti si, per qualche tempo, ma solo come conseguenza dell'intervento a cui sono stato sottoposto), in secondo perchè l'angiologo (che è anche il chirurgo che mi ha operato) mi ha visitato recentemente dicendomi che è tutto ok. Dal dopler risulta che la situazone è stabile, tale e quale a 5 anni fa, quando mi ha operato. Gli ho parlato della parestesia e, solo per sicurezza, mi ha detto di fare un rx per indagare su una possibile dismetria degli arti inferiori (la quale avrebbe potuto spiegare il sintomo). Dagli esami è risultata un asimettria fisiologica (7mm) e il mio medico generico ha escluso che possa provocarmi una parestesia. Mi ha prescritto l'acido alfa-liopoico; prima Alasod e poi Alanerv ma non mi hanno aiutato molto; il Tiobec è stato più efficace ma comunque non risolutivo. Ho usato diverse pomate (Hirudoid, Venatropen) e utilizzato degli altri integratori (Fleboral). Niente. Ho assunto pure della cinnarizina (cinazyn) pensando che si trattasse di un problema vascolare, anch'essa pero senza risultati. Mi ha anche detto che l'avere come sintomo solo la parestesia rende alquanto improbabile una possibile neuropatia, eventualità della quale avevamo discusso. Ha aggiunto di non fare più esami e di non prendere nulla. Fatto sta che sopportare non è facile. Ho letto che in situazioni del genere la capsaicina può aiutare, e, di mia iniziativa, ho comprato un unguento in farmacia, il capsolin. Vi dirò, a parte il bruciore (ho letto attentamente le istruzioni. Ne ho messo un velo e non ho massaggiato), è l'unica ad avermi dato un pò di giovamento, anche se il ristoro è temporaneo, purtroppo.
Arrivato a questo punto, scrivo qui in ortopedia perchè mi sono state consigliate, in relazione alla sintomatologia descritta, una risonanza magnetica del tratto lombo-sacrale e uno studio del canale vertebrale. Questi accertamenti, mi domando io, vale la pena farli? Sono degli esami, delle indagini che, nella mia situazione, possono avere un senso?
Grazie a tutti.
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile ragazzo,
a distanza ovviamente non è possibile orientarsi in qualche ipotesi diagnostica, soprattutto quando il caso prevederebbe una diagnosi differenziale tra due patologie.
Detto questo, è possibile che i sintomi che Lei ha qui riferito, siano indipendenti dalla m.di Klippel-Trenaunay e possano ascriversi a una patologia del rachide lombare.
Quindi la richiesta della RM penso sia giustificata. (La RM del tratto lombosacrale comprende anche lo studio del canale vertebrale lombare).

Cordialmente
[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Salve Dott. Migliaccio. Innanzitutto grazie di aver risposto al mio quesito. Ritiratomi appena adesso da una visita ortopedica, penso finalmente di aver trovato una risposta ai miei disturbi, o almeno è quello che spero: sindrome del tunnel tarsale. Mi è stata prescritta una terapia farmacologico-infiltrativa che seguirò attentamente, nella speranza che non ci sia bisogno di un intervento chirurgico (ipotesi che mi è stata prospettata).
Grazie.
[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Salve Dott. Migliaccio. A distanza di qualche mese volevo un attimino riassumerle la mia situazione per avere qualche dettaglio in più. L'ortopedico che mi ha visitato inizialmente pensava che i sintomi lamentati fossero collegati a un discorso di scarsa circolazione, di diminuito afflusso venoso, molto probabilmente riconducibile al vecchio intervento cui sono stato sottoposoto. Mi ha detto di stendermi, prima faccia in alto poi pancia in giù, mi ha stirato le gambe e piegato il collo e ha controllato la sensibilità dei riflessi col martelletto, chiedendomi ogni volta se avvertivo formicolii o altri di quei sintomi che ho elencato sopra. Fino a un certo punto niente, non sentivo nulla. Quando invece mi ha colpito col martelletto su un certo punto del piede è partita come una scossa, dai piedi fino alla schiena, dolorosissima, e lì si è convinto che si trattasse di tunnel tarsale. Mi ha prescritto una terapia che prevede Lyrica, una prima di coricarsi per 7 giorni e poi una dopo colazione e una prima di coricarmi per 2 mesi, e Depo-Medrol un'infiltrazione alla settimana per 4-5 settimane aggiungendo che, con molta probabilità, la circolazione venosa non ha a che vedere col tunnel.
Non capisco cosa possa esserci dietro la suddetta sindrome. Ho una storia di varici venose (come detto sopra, sindrome di Klippel-Trenaunay, anche se non grave) che, ho letto, possono causare la sindrome del tunnel tarsale.
Leggendo in rete, mi è venuto in mente il fatto che sono un corridore, anche se non costante, e quando faccio attività spesso esagero con il chilometraggio, chilometraggio che comunque reggo per quanto riguarda la respirazione, forse un pò meno sotto altri aspetti (tendineo, articolare, muscolare). Ho sofferto per qualche tempo di alcuni fastidi al ginocchio (dolorabilità nella deambulazione, come il salire le scale), tuttavia assolutamente sopportabili. Avendo appurato che i traumi possono essere all'origine del tunnel, ho ipotizzato un collegamento con lo sport. In particolare una quantità e qualità di allenamento scorretti, oppure l'indossare calzature inadeguate (l'ortopedico infatti mi ha detto che quelle che utilizzo non vanno bene e di metterci un tacchetto, anche se sinceramente non ho capito come possano aiutarmi: lui dice che "fanno parte della terapia").
Purtroppo solo recentemente (per via dell'acquisto delle nuove calzature con rialzo), ho scoperto di essere stato incurante in passato nella scelta delle scarpe sportive (ad es. correre per diversi km con delle scarpe non da running, oppure lunghe passeggiate con scarpe non da walking), pensando stupidamente che una comune scarpa da tennis andasse bene per fare la qualunque relativamente allo sport. Tutto ciò può in qualche modo aver influito? La cosa comunque che più mi "incuriosisce" è quell'assenza di senso di posizione, di equilibrio, come se zoppicassi, se mi trascinassi. Non vuole proprio passare.
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