Lento recupero caviglia da trauma distorsivo

Salve,
in seguito ad una storta del 23/5/2012 mal diagnosticata e mal curata, ad agosto 2012 ho riscontrato:

- microfrattura dell'astragalo
- infrazione apice malleolo peroneale
- diastasi della pinza malleolare
- persistente lacerazione di 6 mm del legamento peroneo-astragalico anteriore
- versamento perilegamentoso e nel recesso articolare malleolare
- tenosinovite dei peronei in retro e paramalleolare.

Ho seguito diverse laserterapie, co2, tecarterapie, drenaggi e mobilizzazioni fisioterapiche (ad oggi parliamo di 40 sedute).

La risonanza del 05/11/2012 dice:
Al controllo odierno nei confronti del precedente esame del 25 agosto 2012 persiste a carico del legamento peroneo-astragalico anteriore in sede prossimale paziale delaminazione fibrillare di continuità; si associa versamento fluido reattivo diffuso in tutto il compartimento laterale peroneo-astragalico e peroneo-calcaneare.
Nei limiti di norma il legamento peroneo-astragalico posteriore ed il peroneo-calcaneare.
Non lesioni delle legamento deltoideo.
Regolari rapporti articolari della tibio-astragalica.
I tessuti molli peri-astragalici anteriormente risultano edematosi sul versante esterno con piccola raccolta fluida.
Minimi segni di teno-sinovite dei peronei.
Non evidenti alterazioni patologiche del segnale osseo.

Cosa significa?
Come mai ho ancora versamenti, anche se più modesti, dopo un'azione antinfiammatoria così massiccia?
Cosa mi consigliate di fare? la caviglia recupera, ma molto lentamente, ed i medici hanno pareri discordi in merito alla diagnosi. Ad oggi, ho ancora l'arto quasi completamente bloccato in flessione verso l'alto ed in rotazione verso l'interno, grande dolore, ancora gonfiore, tumefazione, e deambulazione con due stampelle (una per pochi minuti nei momenti migliori della settimana). Inoltre dopo avere portato un aircast bivalve per 3 mesi, da settembre sono passata ad una cavigliera.

Ringrazio di cuore!
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Perbacco signora su quanto riferisce !
Peccato veramente avere trascurato o mal curato una lesione traumatica cosi seria come la sua.
Sarebbe bastata una radiografia, una immobilizzazione per 30 gg. in apparecchio gessato o in gambaletto semirigido , senza carico ovviamente, o una cavigliera rigida per gg 30 senza carico, una riabilitazione di 30 gg. 45 gg. e ad agosto - settembre sarebbe stata probabilmente bene.
Le dico ciò da ortopedico e da fisiatra
Invece adesso deve curare questi postumi prolungati di un trauma distorsivo con lesioni capsulo-legamentose e fratture associate.
Gentile signora, solamente un accuratissimo esame clinico della sua caviglia potrebbe valutare ogni dettaglio clinico e darle le giuste direttive per un programma terapeutico completo sia farmacologico, che ortesico che fisiochinesico.
Curi la stasi venosa periferica con farmaci adatti, esegua fisiochinesiterapia completa e adeguata.
Si affidi ad un èquipe valida di Fisiatri con dei fisioterapisti per ogni trattamento di fisiochinesiterapia.
Le mobilizzazioni, la ginnastica propriocettiva, il nuoto pinnato in piscina, laser, ultrasuoni, ionoforesi, tecar, idrochinesiterapia attiva e passiva , oltre ad una idonea terapia farmacologica anche locale, potrebbe migliorare il quadtro clinico fuinzionale e ridurre al minimo gli esiti di questa lesione traumatica .
Ne parli con il suo ortopedico e con il suo Fisiatra e con pazienza e impegno migliorerà senz'altro.


Cordiali saluti
alessandrocaruso.me@katamail.com

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per le informazioni!

Vorrei, se possibile, un ulteriore suggerimento: le cure hanno, ad oggi, sbloccato la caviglia, anche se ora quando cerco di muovere il piede (non importa in che direzione) ho sempre un movimento "a scatti".

Durante le ultime due sedute di mobilizzazione abbiamo iniziato il rinforzo muscolare, ma ad un certo punto il movimento sussultorio è diventato una vera e propria convulsione, assolutamente incontrollabile, durata qualche minuto anche se l'operatore ha smesso di forzare il movimento ed ha massaggiato per rilassarlo.

Oggi l'unico modo per bloccare la convulsione è stato appoggiare la gamba sul lettino. La pressione conseguente sul nervo ha bloccato immediatamente i sussulti.

Mi chiedo quindi se questo movimento possa essere provocato da un eventuale danno ai nervi, è possibile? nel caso, come posso appurarlo al meglio?

Altrimenti, possibile che sia solamente una reazione della caviglia allo stress fisico, dato dalle cure forse troppo vigorose?

La ringrazio fin d'ora per la pazienza!