Frattura composta o scomposta

Gentili dottori, sono una donna di 50 anni. Il 26 marzo, per una caduta, ho subito la" frattura obliqua plurivettoriale mallolare e sovramalleolare peroneale sx" ( oltre all'infrazione apice malleolo peroneale dx).La frattura è composta
Poichè mi trpovavo in viaggio organizzato all'estero, e ritenendo di aver subito solo una doppia distorsione, non mi sono fatta visitare e, riuscendo comuinque a muovermi, seppure con dolore, ho continuato a camminare per sei giorni. La diagnosi l'ho avuta il 2 aprile. al mio rientro in Italia, tramite radiografia e TAC.
Poichè la caviglia è ancora gonfia, non mi hanno applicato gesso, rinviandomi a sette giorni e richiedendomi nuova radiografia, prima del gesso, per assicurarsi che la frattura nel frattempo non si sia scomposta . Mi hanno applicato valva e sono a riposo
Poichè per un'infortunio di questa estate ( frattura scomposta rotula, lo so è un anno sfortunato) ho subito sette-otto radiografie, e altre ne subirò ( mi devono ancora togliere il cerchiaggio al ginocchio) , vorrei evitare irradiazioni superflue e mi chiedo quale sia la probabilità che una frattura composta che tale è rimasta camminandoci sopra in terreni anche accicdentati per sei giorni, possa scomporsi stando a casa e con gamba in totale scarico. .
Vorrei il vostro parere al proposito: al di là dei "protocolli", è davvero opportuno farla? Se la frattura si scomponesse in questi giorni, ne avrei percezione fisica, come dolore acuito (anche mi rendo conto che la mia "soglia" è alta, visto il viaggio con entrambe le caviglie fratturate)?
Se chiedo al medico di ingessarmi comunque, sarà tenuto a farlo, facendomi firmare una assunzione di responsabilità?
Oppure ritenete che per una radiografia fra tante, io mi faccia troppi scrupoli?
Vi ringrazio molto. La visita per il gesso è il 10 aprile, se riusciste a rispondermi entro quel termine ve ne sarei molto grata..



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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile signora, sinceramente se la radiografia e TAC sono state eseguite dopo aver camminato e non ha poi piü "caricato" sulle fratture dopo l'esecuzione delle stesse, non vedo il motivo di dover eseguire una nuova radiografia prima della confezione del gesso.
Cordialitá

Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi

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Utente
Utente
Gentile dottore, la ringrazio molto per la risposta velocissima.
Non so quali possanoi essere le cause della "scomposizione" di una frattura, ma mi sembra strano che possa essere provocata da micromovimenti dell'articolazione nella valva, magari fatti di notte dormendo. Per eccesso di cautela le chiedo anche: se per un qualche motivo in questi giorni la frattura si scomponesse, avvertirei qualche sintomo?
Approfitto per capire anche un'altra cosa: il medico dell'ospedale mi ha detto che questa settimana di "valva" si conta nel periodo di gesso. ma allora mi chiedo.... perchè mettere il gesso e noin proseguire così? Per una cautela? Perchè è importante l'immobilizzazione assoluta e i piccoli moivimenti articolari ora possibili comunque rallentano o mettono a rischio la guarigione? Perchè con il gesso potrò iniziare a caricare un pochino?.
Grazie ancora
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Cara Signora, se la frattura non si è scomposta camminandoci sopra per 6 giorni, come potrebbe scomporsi per movimenti eseguiti in valva durante la notte in assenza di carico? La scomposizione successiva di un focolaio di frattura prevede lo spostamento di frammenti ossei che le provocherebbero fortissimi dolori.
La confezione del gesso le permetterà di riprendere la deambulazione più rapidamente con maggior beneficio per il recupero della sua funzionalità. Si "goda" questi giorni di riposo in tutto relax.
Cordialità
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Utente
Utente
Anche a me pare ovvio per questo non mi capacitavo delle asserzioni dell'ortopedico che vuole la radiografia dicendo che si può scomporre anche stando a riposo . O forse semplicemente è abituato a pazienti che non capiscono o non seguono le indicazioni di riposo. O forse ancora ha visto come sono stata imprudente a continuare il viaggio senza una diagnosi e si è voluto tutelare....
Grazie ancora per la rassicurazione, Le auguro un buon week end..
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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, eccomi ingessata. Con un gesso pesantissimo e mi chiedo: ma non si usavano materiali più moderni e leggeri? Il gambaletto è tanto pesante che, quando tengo la gamba giù, viene "trascinato" dal suo peso verso terra, pesandomi sul collo del piede. Ed ho la sensazione che la caviglia, dentro, non sia in realtà bloccata, ma abbia spazio di movimento, come e più che con la valva. Eppure quando me lo hanno messo, sembrava, da bagnato, ben stretto.
NOn so se devo segnalare questa sensazione di "larghezza", mi viene male all'idea di dover andare di nuovo in ambulatorio dell'ospedale, facendo con stampelle le scale di casa e aspettando tre ore in sedia a rotelle in una sala d'attesa affollata.
Mi chiedo, e chiedo a Voi, se il gesso sia l'unica possibilità, o non sia forse, solo il materiale meno costoso per la sanità pubblica.
E se, avendo assicurazione, non sia il caso di rivolgermi altrove.
Mi chiedo anche perchè, dopo avermi fatto fare la radiografia che mi lasciava perplessa ( e voi con me, ma poi l'ho fatta, dopo discussione , perchè come fare diversamente di fronte a un medico che ti dice che la tua è una frattura che attraversa l'articolazione ed è ad alto rischio di instabilità), io ne debba fare ancora due: una fra venti giorni, per vedere se è il momento di "caricare" e una dieci giorni dopo per vedere se si può togliere il gesso. Oltre alla radiografia all'altra caviglia, per valutare guarigione dall'infrazione.
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Buongiorno. Il gesso "classico" é in realtá piú pesante dei materiali sintetici che sono disponibili sul mercato, il loro utilizzo peró ha delle limitazioni. I materiali sintetici infatti sono meno traspiranti rispetto al gesso e non si utilizzano per la confezione degli "stivaletti", quando si rileva una particolare tendenza alla sudorazione del piede in quanto possono creare dei problemi di macerazione della pelle. Tenga comunque conto che il gesso é piú pesante subito dopo la sua confezione, ma successivamente con l'evaporazione dell'acqua il suo peso si riduce. La sensazione che diventi più largo può essere dovuta ad un "compattamento" del cotone sulla pelle. L'alterativa esiste e si tratta di un tutore che comunque ha un certo costo (a carico del paziente ma rimborsata dalle assicurazioni) da acquistare presso le sanitarie. Consulti uno specialista ortopedico che abbia la possibilitá di visionare le radiografie eseguite nell'ultimo controllo, anche privatamente visto che ha un assicurazione, per valutare le varie alternative e per farsi magari seguire nel tempo. Ci tenga informati