Artoprotesi ginocchio

Egregi dott.Specialisti buon giorno,
gradirei un Vostro parere su un problema che mi preoccupa non poco.
Ho 73 anni, iperteso e con diabete ben controllato. Soffro inoltre di discopatia grave che interessa L4-L5 e L5-S1.
Da più di un anno accuso dolori al ginocchio dx e nel frattempo la deambulazione è notevolmente rallentata. Premetto che da giovane, in seguito ad incidente stradale, ho subito un trauma con frattura della spina tibiale.
La Rx del ginocchio dx (18/03/2008)riporta: "apetto rettilineizzato per artrosi dei profili corticali femoro-tibiali, con accenno ad osteofitosi marginale e riduzione bilateralmente dell'ampiezza della rima articolare.
A livello della cavità articolare, anteriormente alla base delle spine tibiali corpo libero articolare a configurazione elissoidale, del diametro trasverso massimo di circa 2 cm; altro piccolo nodulo da verosimile corpo libero articolare in sede contigua, nei piani anteriori.
Nelle proiezioni assiali entrambe le rotule presentano disposizione simmetrica e non sono deviate dalla loro sede; lievemente ridotto sul versante mediale a sinistra lo spazio femoro-rotuleo.
Non rilievi per le parti molli.
Sette mesi fa (04/06/2008), lo specialista del ginocchio, dopo una visita e aver visionato le RX si è espresso come segue: " il quadro clinico depone per una forma relativamente iniziale di artrosi. La frattura della spina non è consolidata, ma tale frattura è praticamente innocente.
L'iniziale artrosi è accentuata da un sovraccarico predisposto da un'anomalia costituzionale dei carichi plantari e dalla lombalgia, scatenato da una prestazione fisica inusuale e ora mantenuto da insufficenza muscolare della coscia, posture antalgiche non corrette.
Ritengo che nel momento in cui sarà stato corretto il sovraccarico, data la scarso importanza dell'artrosi, si troverà il modo di convivere bene con l'artrosi in atto e soprattutto la sua evoluzione sarà rallentata".
Ha consigliato:
"-Kinesiterapia attiva con programma per femoro rotulea per rinforzo globale e bilanciato della muscolatura della coscia;
-Correzione del passo sotto la guida del terapista, per recuperare un carico con ginocchio completamente esteso e muscolatura della coscia ben contratta;
-Plantare a lievitazione bilaterale (compensando le anomalie dei carichi plantari può aiutare a recuperare una deambulazione corretta);
-Ginnastica vertebrale".
Le prescrizioni sono state eseguite con scrupolo ma non ho riscontrato alcun miglioramento.

Il 20/01/2009 mi sono sottoposto a una TC che ha evidenziato:
" Non alterazioni per il menisco mediale.
Il menisco laterale è ridotto in spessore, con alterato segnale da fatti degenerativi.
Non apprezzabile il legamento crociato anteriore (possibile rottura); più convesso della norma il crociato posteriore.
Nello spazio articolare, a ridosso delle spine tibiali e sul versante anteriore è presente grossolano nucleo osseo del diametro di circa 15 mm e spessore attorno al cm e altro nucleo osseo è riconoscibile in sede contigua a ridosso del menisco laterale nei piani anteriori (corpi liberi articolari).
Rettilineizzati per artrosi i profili corticali femoro-tibiali, con osteofitosi marginale riduzione in spessore della rima articolare.
La rotula presenta accenno a deviazione verso l'esterno.
Non versamento articolare".
Ieri sono stato visitato d un altro medico specialista in ortopedia, traumatologia e fisiatria che si occupa di norma di chirurgia del ginocchio e artoscopia.
Ha preso visione sia della RX che della TC e ha dignosticato:" ginocchio valgo artrosico"
Quindi, considerato che le terapie a cui mi ero sottoposto in precedenza non hanno dato alcun risultato, che negli ultimi tempi la deambulazione è peggiorata in modo evidente, nonchè il fastidioso e persistente malessere al ginocchio dx, mi ha proposto l'intervento di protesi totale.
Sono preoccupato, sia per l'intervento in sè che per il post-intervento
Devo decidere! Che ne pensate?
Ringrazio chi vorrà esprimere il suo parere e il suo consiglio.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Gentile signore
a distanza non e' possibile effettuare diagnosi e proporre terapie.
Posso solo dirle che solo una visita clinica consente di realizzare un bilancio completo della situazione.
L'indicazione al trattamento e' soprattutto clinica in quanto la diagnostica per immagini e' solo uno degli elementi di cui tenere conto.
In poche parole se Lei avesse un ginocchio radiologicamente piu' "brutto" di quello che possiede ora, ma senza alcun disturbo, non ci sarebbe ragione di proporLe un intervento.
Ai fini dell'indicazione all'intervento conta soprattutto il dolore, la mobilita' residua, la stabilita' dell'articolazione e dunque l'autonomia di marcia. Detto questo, sul piano prognostico ha la sua importanza l'allineamento complessivo dell'arto, il peso e la potenza muscolare.
Come vede solo una valutazione clinica consente di porre correttamente diagnosi e indicazione.
Cordialmente
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

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dopo
Utente
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Ringrazio il dott. Valassina della cortese e premurosa risposta.
La proposta dell'ortopedico giuntami improvvisa non è stata completamente metabolizzata. Il dolore non è ancora insopportabile, ma temo che lo sarà.
La mia preoccupazione sta nella riuscita o meno dell'intervento.
Grazie comunque della Sua squisita cortesia.