Sclerosi dei tetti acetabolari in ragazzo di 26 anni

Buongiorno,
Sono un ragazzo di 26 anni che da circa 1 anno ha dolori nella porzione anteriore dell'anca zona inguinale durante esercizio di squat con bilanciere ed alcuni movimenti della quotidianità.


Premetto che ho sempre eseguito la mia attività di pesistica da 2 anni con molta attenzione e sotto guida di PT evitando sovraccarichi.
Da un anno e mezzo ho interrotto esercizi che provocassero questo dolore (squat, pressa etc).
Il dolore non è passato comunque.


Recentemente ho eseguito da indicazione del medico esami di Rx anca, Rx colonna lombosacrale, Rx Bacino.


Il referto:
Scoliosi lombare sinistro-convessa con lordosi lievemente accentuata.
Non cedimenti vertebrali di significato radiologico nè evidenti disallineamenti dei muri posteriori.
Modesta riduzione in ampiezza dell'ultimo spazio intersomatico mobile.

Sclerosi dei tetti acetabolari con riduzione in ampiezza delle interlinee articolari coxo-femorali e con appuntimento dei cigli cotiloidei.

Piccolo bump del collo femorale di sinistra.


Che cos'ho?
è qualcosa di grave?
a cosa è dovuto?
[#1]
Prof. Enrico Pelilli Ortopedico 211 20
Buongiorno,
La sintomatologia riferita e le Rx eseguite testimoniano iniziali fenomeni di artrosi delle anche.
In assenza, come nel suo caso, di fenomeni displasici (deformità congenite) è impossibile trovare una causa, per le nostre attuali conoscenze, e quindi la definiremo una forma di coxartrosi giovanile idiopatica.
Fatte queste premesse, valutiamo le opportunità terapeutiche.
In primis lo stile di vita.
Premesso che comune l'esercizio fisico è sempre utile al trofismo articolare, nel suo caso vanno privilegiati gli sport in cui non è richiesto il carico, quindi il nuoto, il ciclismo, la voga, l'ippica ecc.
Dal punto di vista terapeutico va presa in considerazione il trattamento rigenerante locale, che oggi si avvale di infiltrazioni endoarticolari ecoguidate, di acido ialuronico, concentrato piastrinico (PRP) e, ultimamente anche di aspirato di midollo osseo prelevato, in genere, dall'ala iliaca.
Questi trattamenti, ripetuti 1 o 2 volte all'anno, possono rallentare significativamente il processo degenerativo e quindi ritardare o anche evitare la sostituzione protesica dell'articolazione.

Dr. Enrico Pelilli
Specialista in Ortopedia e Traumatologia Infantile