Ipertrofia deiturbinati

Buongiorno,
gentili Dottori, sarei grato se potessi ricevere un Vostro parerein merito.
Mia figlia di 29 anni ha subito nel 2004 un intervento al naso per correzione del setto nasale che le procurava una non corretta respirazione, oltre a una probabile turbinoplastica ( probabile in quanto nella descrizione dell' intervento, in cartella clinica, non se ne fa menzione). Regolare decorso postoperatorio anche se in presenza di iperpiressia costante per circa trenta giorni.
Mia figlia effettuò lavaggi nasali con soluzione salina per i primi mesi.
Ciò nonostatnte c'è stato un lento e progressivo peggioramento della respirazione nasale, ulteriormente peggiorato rispetto a prima dell' intervento e costretta ad un uso costante di Rinogutt.
Rivisitata dallo stesso medico che l' ha operata, l' ultima volta nel giugno c.a. con fibroscopia: dopo trattamento decongestionante è stata riscontrata una "ipertofia dei turbinati e consigliato trattamento con radiofrequanza."
Visitata da altro medico, la settimana scorsa, con" fibroscopia con ottica flessibile per via transnasale endoscopica" si evidenzia:
1) giganto ipertrofia turbinale inferiore nonostante la recente somministrazione di vasocostrittore
2) la ipertrofia interessa il turbinato nella sua estensione cefalica e caudale
3) a sinistra quadro analogo pur in relazione minore rispetto al ciclo nasale
4) nulla a carico della volta del rinofaringe salvo lieve salienza linfatica e minimo accumulo di catarro
5) nulla a livello della base lingua
6) ispessimento cordale a livello della commisura anteriore di colorito biancastro, varici sentinelle in tutto l' ambito.
Conclusioni: " Il quadro oggi osservato appare riconducibile in larga misura ad ipertrofia turbinale inferiore gravemente stenosante in entrambe le narici. Concomita anomalia strutturale di natura da determinare della regione cordale bilaterale iuxta commisurale.
Per la coesistenza di questi due elementi appare ragionevole proporre, anche in considerazione della recidività del quadro respiratorio intervento in narcosi durante il quale si osserverà in narcosi la situazione cordale e si procederà a turbinoplastica inferiore con micro Debrider.
Non suggeriamo in questa fase trattamento con radiofrequenze o procedure minimamente invasive."
Sarei grato se potessi raccogliere il Vostro parere circa le due terapie chirurgiche suggerite e quali i pregi e i limiti del trattamento tramite radiofrequenze e micro debrider e in particolare se il trattamento tramite micro debrider potrebbe compromettere la funzione dei turbinati.
Grazie.
Giuseppe



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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
Gentile Utente, ci troviamo di fronte a due patologie ben distinte. La prima, riguardante l'ipertrofia dei turbinati, puo' essere risolta con un intervento chirurgico condotto in anestesia generale e con tecnica debrider in endoscopia per via endonasale. Questa è una tecnica sicura, con poco sanguinamento intraoperatorio e non comporta problemi nel post- operatorio.
Per quanto riguarda invece, il problema cordale, deve essere sottoposta ad intervento chirurgico di microlaringoscopia con relativo esame istologico. Credo che possa sottoporsi ad entrambi gli interventi nel corso della stessa seduta operatoria. Ovviamenti, la patologia cordale ha la prioirità. Cordiali saluti

Dr. Raffaello Brunori

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