Formazione continua tonsilloliti

Salve, sono un ragazzo di 25 anni e da qualche mese, nella tonsilla sinistra, si verifica la formazione continua di grumi bianchi molli e maleodoranti, che da una ricerca ho scoperto chiamarsi tonsilloliti.

Generalmente riesco a eliminarli da solo usando il dito, so che è un'operazione che può creare dei traumi alla tonsilla ma percepisco un fastidio eccessivo per lasciarlo lì finchè non viene espulso da solo.
L'ultimo che si è formato però, e che ho dunque attualmente, è impossibile da trovare e da espellere.


Ho svolto quindi ieri una visita specialistica da un otorinolaringoiatra per capire meglio il problema, mi è stato detto che le mie tonsille sono molto piccole, per nulla infiammate e con delle cripte piuttosto normali, e addirittura nemmeno lo specialista è riuscito a vedere il tonsillolito, pur avendo utilizzando un sondino inserito dal naso.
La visita in realtà mi ha lasciato insoddisfatto, lo specialista continuava a ripetermi che a molte persone si formano i tonsilloliti ma non sono per loro un problema, e io ho continuato a ripetergli che per me lo era in quanto motivo principale per cui mi sono recato da lui, nonché per il fatto che non sopportavo più di percepire continuamente l'alito cattivo.


Tra l'altro, pur non essendo riuscito a individuar il tonsillolito, io rimango piuttosto sicuro di averlo, in quanto percepisco la sensazione di un corpo estraneo quando deglutisco, oltre al caratteristico alito cattivo associato alla presenza di queste formazioni.
Come posso fare per espellerlo?
Lo specialista ha detto che devo essere io a eliminarlo utilizzando un cotton-fioc, cosa che ho già provato a fare ma senza successo.

Esiste qualche colluttorio o qualche prodotto che posso acquistare per facilitare la riduzione o il distacco?


Infine, dalla visita con sondino, ha rilevato che ho un leggero reflusso per cui mi ha prescritto una cura di gastroprotettori e antiacidi per un mese, che comincerò da oggi.
La formazione dei tonsilloliti può essere correlata a questa problematica?
Tra l'altro, io non ho mai percepito alcun fastidio legato al reflusso.


Grazie agli specialisti che risponderanno, pur non essendo una problematica grave la percepisco piuttosto invalidante sia per il fatto di essere continuamente nervoso per avere una continua sensazione di sporcizia, sia perché mi sento in imbarazzo a relazionarmi con gli altri avendo la paura che possano sentire il mio alito cattivo.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, per l’alitosi sono state spesso citate le cause più frequenti: sinusite, tonsillite, problemi dentari. La letteratura sostanzialmente conferma. Ma allora, che problema c’è? Esiste un medico che non sa gestire una sinusite o una tonsillite, oppure un dentista che non sa curare le carie?
Evidentemente questa visione del problema, pur corretta, non è sufficiente a risolverlo, anche alla luce del fatto che molti pazienti lo riferiscono in bocche sane e senza carie.
A mio parere il problema non va ricercato in rare patologie specialistiche di nicchia, ma solo inquadrato diversamente. L’alitosi occasionale non costituisce un problema come non lo sono, se occasionali, l’Otite, la parotite, la rinosinusite, la tonsillite, la tosse: lo diventano se il problema ricorre, e diventa Otite Media Acuta Ricorrente (OMAR), parotite ricorrente, ostruzione nasale cronica, tonsillite semi-chirurgica , tosse cronica.
Così accade se l’alitosi, in sé banale, è quotidiana.
A mio parere, come per le altre patologie summenzionate, refrattarie al trattamento, la soluzione può stare in bocca.
Al Dentista, però, non va chiesto (solo) di curare la carie, ma di sincerarsi dell’esistenza di uno schema di respirazione orale primaria (ROP) e di una malocclusione, che possono intervenire come concausa di molti quadri patologici considerati causa di alitosi, e soprattutto della loro ricorrenza e cronicizzazione pur in presenza di ottime cure di ottimi colleghi.
Nella patogenesi delle rinosinusiti croniche é da tutti accettato il ruolo dei "disturbi di ventilazione". Fra questi talvolta si trascura l'ipotesi puramente disfunzionale, cioè la presenza di uno schema respiratorio orale anziché nasale, specie di notte quando la vigilanza individuale cade. In pratica lo schema interpretativo abituale é: il naso é chiuso, quindi il paziente é costretto alla respirazione orale. Terapia: apriamo il naso (mucolitici, cortisonici, adenoidectomia ecc.). Esiste però anche la possibilità che il paziente abbia acquisito primariamente per vari motivi uno schema respiratorio orale. In pratica è possibile che tenga abitualmente la bocca aperta, ma non perché il naso é chiuso. In questi casi l'aria inspirata, potendo scegliere due vie di ingresso, per un principio di meccanica dei fluidi preferisce il transito a minori resistenze, cioè quello attraverso a bocca. Questo, oltre a facilitare con il salto dei filtri nasali varie patologie della gola, esclude la ventilazione nasale, e configura il "disturbo di ventilazione" da tutti accettato come importante elemento patogenetico delle rinosinusiti croniche. In questi casi, quindi, il naso si ammala secondariamente alla respirazione orale, perché a causa di quest’ultima non viene ventilato. Il paziente non apre la bocca perché il naso è chiuso, ma gli si tappa spesso il naso perché la bocca è aperta.
Inoltre, quando si respira con la bocca anziché con il naso, una considerevole quota di aria inspirata salta il fisiologico filtro costituito dall'epitelio nasale ciliato e , senza essere preriscaldata umidificata e filtrata nelle fosse nasali e nei seni paranasali, investe la gola, irritandola cronicamente, dapprima con meccanismo fisico, ma successivamente anche i batteri (anche quelli responsabili dell’alitosi) sono facilitati ad entrare e ad insediarsi in maniera cronica o ricorrente in bocca e nelle vie respiratorie. Il respiro orale genera la secchezza della bocca, eliminando il ruolo difensivo e detergente della saliva, il che favorisce anche l’alitosi.
Altra causa di alitosi può essere il russare notturno con apnee ostruttive nel sonno (OSAS) : del resto, l’OSAS è spesso collegata all’ostruzione nasale e all’ipertrofia adenotonsillare. La soluzione dell’alitosi in questi casi va di pari passo con la soluzione del russare e dell’Apnea nel Sonno (OSAS).
Non è appurato con certezza se il Reflusso Gastro Esofageo (GER) possa essere causa di alitosi. A volte però il GER è secondario all’apnea ostruttiva e all’aumento delle resistenze delle alte vie respiratorie, (UARS) , per la depressione inspiratoria che si genera nelle basse vie aeree per vincere quelle resistenze e che, a seguito dell’ostruzione a livello faringeo, si trasmette per vasi comunicanti nell’esofago, risucchiando il contenuto dello stomaco.
Se lei si riconoscesse negli aspetti descritti, eventualmente mi faccia sapere. Può trovare qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate , e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto.
Cordiali saluti ed auguri

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1484-alitosi.html

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-il-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-al-russare-e-all-apnea.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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