Acufene pulsante

Buonasera a tutti, sono un uomo di 40 anni.
Dopo covid fatto a marzo 2020 ho iniziato ad avere ronzii e fischi alle orecchie che si sono conclusi con una bella ipoacusia monolaterale a sinistra a giugno 2020 risolta dopo cura di mannitolo e farmaci.
Da lì ho continuato ad avere sempre fischi e ronzii.
Ho eseguito eco carotide RM senza mdc poiché potenzialmente allergico al gadolino tutti gli esami possibili e immaginabili dall otorino e una serie infinita di esami del sangue per possibili trombi più altri genetici.
Tutto negativo.

A maggio ho rifatto covid e mi sto trascinando una stomatite che mi ha colpito il lato sinistro e che forse sto riuscendo a curare... stasera mi metto a letto e noto all orecchio destro acufene che fa fruscio del cuore.
Cerco su internet ed ovviamente vado in panico.
Non è continuo ma altalenante.
Dura 5 minuti e va via...può torna... poi va via... sempre dall orecchio destro è da lunedì che quando apro e chiudo la bocca sento un ticchettio o fruscio.
Come se ci fosse qualcosa dentro l orecchio... ma visto che la mia ipocondria era ed è concentrata sulla stomatite non ci ho dato peso.

Adesso sono qua che mi giro pensando di avere problemi vascolari o peggiori e sono in crisi per la paura di dovermi sottoporre ad altri esami quali RM o cose simili.

Cosa mi consigliate di fare?

Il fruscio è in linea con il mio battito... quindi proprio la cosa peggiore...
Grazie per le risposte.

Saluti
AC
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, l’acufene è un problema che, quando insorge, viene sottovalutato: all’inizio spesso concede ampie remissioni spontanee, il paziente è portato a credere che passi da solo .
Purtroppo, una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali di certo si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà, nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento. Tuttavia sul problema degli acufeni e sul loro possibile rapporto con le disfunzioni dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) ho spesso risposto a pazienti che hanno questo problema. Per non ripetermi, le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/archivio/401408-otite_acufeni.html
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet (lo legge nella mia firma) alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio e, leggendo gli articoli linkati qui sotto. Eventualmente, se si riconosce nella problematica illustrata, mi faccia sapere.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-disfunzioni-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html

PS: ho letto nei molti quesiti da lei inviati a questo Sito di problemi di pressione. La invito a leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1310-ipertensione-arteriosa-attenti-russare-apnea-sonno.html

Questa mia ipotesi potrebbe anche spiegare il dolore costo sternale che le ha causato preoccupazione: la spiegazione di questo dolore potrebbe essere spiegato con la presenza di episodi di Apnea Ostruttiva nel Sonno (OSAS)
Il russare notturno e l’apnea ostruttiva nel sonno, che spesso gli si accompagna, rappresentano un conflitto tra la lingua e le strutture molli del faringe, in particolare palato molle, ugola, e, specie nei bambini, tonsille e adenoidi. Il russare è dovuto al fatto che l’aria inspirata (in questi casi per lo più attraverso la bocca, e non il naso come sarebbe auspicabile), trova uno stretto passaggio in cui viene accelerata. Le strutture molli che circondano appunto questo passaggio, entrano in vibrazione originano il caratteristico e sgradevole rumore del russamento. L'apnea si verifica quando il passaggio si occlude del tutto. Al senso di soffocamento segue di solito un brusco e angoscioso risveglio.
L’ostruzione a livello faringeo provoca degli sforzi inspiratori (respiro paradosso), volti a superare l’ostruzione, che fanno aumentare fortemente la depressione intratoracica, il che tende a richiamare lo sterno verso l’interno. Quella costo-sternale è un’ articolazione che non prevede ampi movimenti, per cui lo stimolo eccessivo può risultarle stressante, e quindi generale un dolore di cu non viene colta la causa.
Nel bambino piccolo, lo scheletro ancora debole può subire delle deformazioni che vanno verso il Pectus Excavatum . Il bambino più grande riferisce un dolore allo sterno, che di solito non viene compreso e fa andare in tilt madri e pediatri preoccupati che ci sia qualcosa di cardiologico.
La stessa cosa può accadere nell’adulto.
Un primo orientamento diagnostico si ottiene con semplici domande al paziente e al partner: il paziente russa abitualmente? arresta il suo respiro anche per una decina di secondi almeno? riferisce bruschi risvegli notturni? al mattino si alza stanco? di giorno é stanco e sonnolento? E’ indispensabile coinvolgere i famigliari in questi quesiti, perché chi russa spesso non ne è consapevole. In caso di risposte positive il quadro va approfondito per la conferma diagnostica e per la scelta della più adeguata terapia.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma), e aprendo l’articolo qui sotto linkato: se si riconosce nella problematica illustrata, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

Acufeni

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