Potrei soffrire di una forma di depressione o è il mio carattere?

Salve, contatto questo servizio poiché non so più a chi rivolgermi.

Sono una ragazza di vent’anni, studio all’università (senza frequentare) e ho una media abbastanza alta, lavoro occasionalmente, riesco a comportarmi normalmente in presenza di altre persone.
Tuttavia, non ho vita sociale, dato che passo la maggior parte del tempo in casa, chiusa in camera mia e sdraiata sul letto.
Dalla fine del liceo ho l’impressione di trovarmi all’interno di un loop, alternando momenti in cui va tutto bene (molto brevi ma intensi) ad altri, cioè la maggior parte del tempo, nei quali riesco a stento a portare a termine i miei doveri giornalieri data la convinzione che non valga la pena fare nulla.
L’anno scorso, a seguito di diverse sfortunate coincidenze l’una dopo l’altra, i miei genitori mi hanno portata da uno psichiatra dati i continui sbalzi d’umore e crisi isteriche.
Lo psichiatra non è stato molto d’aiuto.
Inizialmente voleva prescrivermi il litio, ma data una problematica metabolica che tutt’ora ho risolto, secondo lui causa dei miei problemi, mi ha proposto un percorso di psicoterapia e prescritto un farmaco per risolvere problemi di insonnia, il Sonirem, che ad oggi non mi fa più effetto.
Trovo abbastanza inutile la psicoterapia.
In tutta la mia vita ho cambiato sei terapeuti e, dato che è passato un anno e non ho visto alcun risultato, ho intenzione di lasciar stare anche questa volta. Nonostante l’impegno, spreco solo tempo e soldi, cosa non utile dato che ho bisogno di entrambi.
Dopo aver sollecitato il mio terapeuta a darmi una diagnosi, o perlomeno farmi sapere cosa ci fosse di sbagliato in me, fu molto vago.
Mi disse che avevo alcuni tratti del disturbo borderline, ma non voleva diagnosticarmi il disturbo.
Poi mi disse che avevo il disturbo, ma non lo confermò.
L’ultima volta, mi disse che era disregolazione emotiva.
Tutt’ora sono confusa.
Ciò che so è che attualmente faccio fatica ad addormentarmi, per cui ogni mattina mi sveglio tardissimo.
Ovviamente ho già provato ad alzarmi prima, ma dato che devo studiare ho bisogno di dormire almeno un tot di ore.
Non riesco a mangiare normalmente, perché non ho né la forza né la voglia di prepararmi un pasto decente.
Infatti, ho problemi di malnutrizione, nonostante io sia normopeso, e dovrei assumere dei farmaci e tanti integratori che puntualmente non assumo perché spero che ciò si trasformi in qualcosa di più grave.
Faccio fatica anche a portare a termine semplici compiti giornalieri, come rifare il letto, apparecchiare la tavola, cambiarmi.
Mi sento in colpa nei confronti dei miei genitori, che fanno di tutto pur di vedermi più felice, ed è per questo studio e lavoro, nonostante sia convinta che ciò non serva a nulla.
Qualche volta ho delle aspettative, poi, però, quando ci rifletto bene capisco che non ne vale la pena.

Vorrei solo che la notte non finisse mai: quando mi sveglio provo un dolore allucinante se penso a quello che devo fare.

È depressione o sono solo io?

Grazie.
[#1]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buongiorno.
Da quello che lei scrive è molto probabile che sia in atto uno stato depressivo, e mi chiedo come mai non sia mai stato trattato farmacologicamente. In genere si riesce a conseguire un accettabile benessere in tempi relativamente brevi. Le consiglio di sentire un secondo parere, e auguri!

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve, grazie per la risposta. Secondo lei sarebbe il caso di vedere qualcun altro? Sto cercando di andare avanti da sola, i miei familiari insistono con la psicoterapia, e ogni volta che provo a descrivere il mio stato d’animo mi reputano solo molto pigra. Sono convinti che tutto dipenda da me, dato che l’ultimo psichiatra mi ha detto che non ci fosse bisogno di rivederci (nell’agosto 2023)
[#3]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buongiorno.
Premettendo che, non conoscendola personalmente, le mie considerazioni si basano su quello che lei ha scritto nel consulto, non posso che confermare la mia risposta. Con ogni probabilità è in atto uno stato depressivo che va curato farmacologicamente, e solo secondariamente con psicoterapia. La pigrizia non c'entra. Magari fosse possibile curare la depressione con uno sforzo di volontà; sarebbero tutti guariti.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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