Attacchi di panico da ansia esistenziale ritornati dopo 9 anni

Buongiorno dottori, vi contatto per chiedere un aiuto a causa di un problema che sta affliggendo la mia vita ormai da anni e del quale credevo di essermi sbarazzato.
Cercherò di non essere troppo prolisso a riguardo.

Essendo nato in una famiglia cattolica sono stato molto credente fino ai 17 anni circa, età in cui ho invece abbandonato la fede e sono diventato ateo, come rimango fino ad oggi.

A causa di questo grande cambiamento nella mia vita, ho cominciato a interrogarmi sulla morte, e sviluppato una fortissima Tanatofobia, che è diventata invalidante nella vita di tutti i giorni e mi impediva di studiare serenamente o di passare tempo coi miei amici, avendo frequenti episodi di attacchi di panico, derealizzazione, apatia, pianto.

Con l'aiuto del mio padrino di battesimo, psicologo, e della mia famiglia sono riuscito dopo pochi mesi a risolvere la situazione, vivendo i 9 anni successivi in modo allegro e spensierato e senza alcun episodio successivo di attacco di panico.

Mi sono trasferito a Firenze da un anno, periodo di enormi cambiamenti e stress che sicuramente non hanno aiutato: piccoli attriti nella mia relazione e convivenza, trasloco imminente, nuovo lavoro.

Eppure tutto ciò non aveva avuto alcun riscontro traumatico su di me, e ho sempre affrontato tutto con gioia e positività.

Una settimana fa, però, mentre ero su YouTube a guardare qualche video, mi sono imbattuto nella teoria del False Vacuum Decay e, irrazionalmente essendo solo una teoria con probabilità di rischio nulla e perfino confutabile negli anni successivi, ho cominciato a percepire la sensazione di stare morendo da un momento all'altro, e che l'universo stia per finire.

Pur essendo paure irrazionali, i pensieri intrusivi si sono fatti sempre più forti, e da una settimana ho ricominciato a soffrire di attacchi di panico ogni giorno, molto forti, senza nulla di realmente scatenante se non una forte paura di "sta per finire tutto".

Essendo diventata completamente invalidante al punto da non permettermi di lavorare e di compromettere anche il mio dialogo con amici, parenti e con la mia ragazza ho deciso di chiedere aiuto alla psicologa che già mi stava seguendo da vari mesi ma con la quale non avevo mai affrontato l'argomento e la vedrò stasera.

Ho paura di non riuscire a ritornare a una vita normale, o che durante la mia vita io possa ancora e ancora subire ricadute, o peggio ancora che la mia ansia esistenziale sia giustificata.


Quale tipo di percorso sarebbe raccomandato per una situazione simile?
Vorrei davvero che tornasse tutto "alla normalità" e detesto questa situazione.
Per via della disperazione ho anche somatizzato con una febbre abbastanza forte, non mi sembra un bel modo di vivere...