Alterazione dell’umore post-partum/insonnia
Vi scrivo per un parere riguardante la mia situazione.
Sono mamma di un bimbo di 6 mesi e ho una storia di disturbo dell’umore (depressione).
A causa di una cattiva gestione della terapia a ridosso del parto ho sviluppato una sintomatologia caratterizzata da abbassamento del tono dell’umore, ansia, pensieri intrusivi, insonnia.
Ho ripreso la terapia con quetiapina 200 mg RP, trittico 150 mg, e inserita di nuovo sertralina con adeguamento del dosaggio che attualmente è 100 mg da 2 mesi e un paio di settimane su indicazione di un diverso psichiatra a cui mi sono rivolta dopo il parto.
C’è stato un progressivo miglioramento dell’umore con scomparsa dei pensieri ossessivi.
Tuttavia ciò che fatica più a migliorare è l’insonnia.
Sì succedono giorni in cui dormo discretamente, mi sveglio anche più volte ma mi riaddormento, e giorni in cui mi sveglio senza più riprendere sonno a volte alle 3, a volte alle 4 o alle 5.
In queste circostanze mi pare di percepire una quota di agitazione, talora con preoccupazioni transitorie.
Ho già parlato con il mio curante che sostiene che le cose stiano gradualmente sistemandosi.
A vostro avviso è un andamento atteso oppure potrebbe essere opportuno un ulteriore adeguamento della terapia?
Da quanto descrive, sembra essere presente un quadro di sintomatologia ansioso - depressiva, condizione nella quale l'insonnia secondaria all'ansia e al disturbo dell'umore è molto frequente.
La terapia con Sertralina è indicata sia nel trattamento dei sintomi depressivi che del disturbo d'ansia, nel lungo periodo.
Il Trittico coadiuva l'azione antidepressiva della Sertralina ed è indicato nel trattamento dell'insonnia, anche a lungo termine.
La Quetiapina RP a 200 mg ha un'azione sia di stabilizzazione del tono dell'umore (sebbene forse 200 mg sia un dosaggio leggermente basso per tale scopo), che di favorire il riposo notturno.
Nel complesso mi sembra una terapia ben pensata e con un razionale scientifico, sulla base dei sintomi che descrive.
Consideri anche che essendo in una fase di post-partum, la ripresa lenta potrebbe essere dovuta sia al riadattamento alla terapia farmacologica, che alla fase delicata del post-partum che è essa stessa caratterizzata da profondi cambiamenti ormonali che possono predisporre ad ansia, disturbi dell'umore e insonnia.
Riferisca sempre tutti i sintomi al suo specialista di fiducia; nel complesso come le scrivevo la terapia è ben pensata e potrebbe essere necessario attendere ancora un po' per la completa remissione dei sintomi.
Se non vi sono ulteriori miglioramenti nelle prossime settimane, potrebbe essere opportuna una visita di controllo per rivalutazione, magari anche solo parziale, della terapia farmacologica.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi, resto a disposizione per eventuali necessità. Cari saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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Ho utilizzato questo termine per una duplice ragione; la prima motivazione è, come da lei ipotizzato, che la Sertralina necessita in genere di svariate settimane (come minimo 4 - 6) a dosaggio pieno per avere una significativa azione terapeutica nel disturbo d'ansia.
La seconda motivazione è che talvolta, nei disturbi d'ansia, potrebbe essere compiuto l' "errore" della somministrazione nel lungo periodo di ansiolitici come le benzodiazepine.
Farmaci sintomatici come le benzodiazepine agiscono in modo completamente opposto: potrebbero essere efficaci nelle prime settimane, ma dopo un paio di mesi di assunzione continuativa, per fenomeni di tolleranza al farmaco, tendono a perdere la loro efficacia, e pertanto non sono indicate nel lungo periodo.
La Sertralina, invece, non si caratterizza per la perdita di efficacia farmacologica neanche se assunta per un lungo e continuativo periodo di tempo.
Rinnovo cari saluti restando a disposizione
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Quattro giorni di lieve peggioramento può essere considerato para-fisiologico e transitorio, nonché meritevole di attenzione nel caso in cui si dovesse protrarre per un arco temporale leggermente più lungo (alcune settimane), anche considerato i comprensibili sbalzi d'umore dovuti al post-partum.
Il fatto che ci sia stato un miglioramento con la terapia farmacologica attuale è un ottimo segnale; condivido la considerazione del collega che la terapia farmacologica può continuare a determinare un miglioramento tangibile della condizione clinica anche fino a sei mesi dopo l'inizio terapia stessa (ovviamente è fondamentale che vi sia un miglioramento iniziale, cosa che comunque si sta verificando).
Riferisca sempre tutti i sintomi al suo specialista e resti fiduciosa.
Rinnovo cari saluti facendole i migliori auguri per tutto.
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Si confronti sempre con il suo specialista valutando l'andamento della terapia, restando fiduciosa.
Saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Ci sono stati alcuni giorni in cui qualche sintomo si è ripresentato, sostanzialmente in concomitanza con lo scorso ciclo mestruale (1 settembre). In seguito c'è stata una certa stabilità.
L'unico aspetto che un po' fatica a tornare alla mia condizione usuale è il sonno, nel senso che spesso mi sveglio spontaneamente alle 5 senza riuscire a riaddormentarmi.
Talvolta la sera crollo e mi addormento alle 22 per poi svegliarmi sempre alle 5.
Tuttavia anche quando mi addormento più tardi fatico a prolungare il sonno. Questo non accade sempre, alle volte mi riaddormento, alle volte mi sveglio alle 6 o alle 7. Dovendo gestire il bambino alternandomi a mio marito fatico anche ad avere una regolarità.
Di giorno faccio tutto normalmente, sono abbastanza attiva, anche se accuso una certa stanchezza.
E' da considerarsi una sintomatologia residua? Il mio medico dice che i sintomi residui possono protrarsi anche a lungo e che probabilmente questo sarà l'ultimo aspetto a rientrare. Contestualmente mi ha anche prospettato la possibilità di sostituire la quetiapina con un diverso stabilizzante dell'umore per via della presenza nel corso dei mesi precedenti di sintomi misti di grado lieve. La necessità di questa variazione non è stata ancora definita essendo il trend in progressivo miglioramento.
In attesa di una sua opinione le auguro buona giornata.
Concordo con la valutazione del collega in merito ai disturbi del sonno.
L'insonnia è, molto spesso, uno dei primi campanelli d'allarme nei casi di insorgenza di sintomatologia ansioso-depressiva, e fa parte anche del corredo sintomatologico "più resistente" alla risoluzione, necessitando di qualche settimana (a volte qualche mese) in più per stabilizzarsi.
Oltre a questo c'è anche da valutare l'importante aspetto familiare della gestione del bambino, che certamente può portare, come da lei stesso ipotizzato, a problematiche di regolarità del sonno, che è un aspetto fondamentale.
Nel complesso è molto positivo che ci sia un miglioramento sul versante dell'umore, e si può anche attendere fiduciosi che nelle prossime settimane si possa risolvere anche la sintomatologia residua del disturbo del sonno.
Se vuole può tenerci aggiornati, le faccio i migliori auguri per tutto.
Cari saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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