DAG: Riacutizzazione dopo sospensione farmaci: SSRI o triciclico?

Buongiorno dottori,
mi permetto di chiedere un vostro parere professionale sul mio quadro clinico.


Sono un paziente con disturbo d’ansia generalizzato (DAG), in passato trattato con escitalopram (Entact 20 mg) e benzodiazepine (Xanax), poi sospese rispettivamente a giugno 2025 e novembre 2024.
Ho seguito un percorso di riduzione graduale dei farmaci con ottimo controllo dei sintomi, e da oltre un anno mi sostengo con integrazione naturale (Omega 3, magnesio, zafferano, complesso B, vitamina D3, ashwagandha, griffonia, melatonina PRN) e pratica quotidiana di mindfluess / mindfulness (20 min formali + disidentificazione dai pensieri).


Negli ultimi 5 mesi stavo bene, con stabilità psicologica, gestione dei pensieri e assenza di attacchi di panico.
Tuttavia, da qualche settimana riacutizzazione di sintomi ansiosi e depressivi: fluttuazioni d’umore, perdita di fiducia in me stesso, pensieri invasivi, iper-vigilanza e momenti di tristezza intensa, pur senza crisi acute o pensieri autolesivi.


Ho consultato il mio psichiatra di riferimento, il quale ha valutato che questi sintomi rappresentano il preludio di una ricaduta ansioso-depressiva.
Mi ha proposto due alternative farmacologiche:
1.
Riprendere Escitalopram (Entact): 10 mg per 3 giorni, poi 20 mg come dose stabile.

2.
Provare Laroxyl (amitriptilina): gocce 5 per 5 giorni, poi 10 fisse.


In aggiunta, mi ha fornito Xanax in gocce da gestire al bisogno.


Domande per il forum:
Considerando il mio percorso e l’attuale fase, ritornare a un SSRI come l’Entact è la scelta più indicata per prevenire una ricaduta piena?

Ha senso provare Laroxyl nel mio caso?
Non l’ho mai assunto.

È normale, secondo voi, che dopo mesi di autonomia percepisca questa riacutizzazione e fluttuazioni d’umore?

In generale, per il DAG con sintomi ansiosi e componenti depressive, quale farmaco viene ritenuto più efficace a lungo termine?


Ringrazio anticipatamente chi vorrà rispondermi, qualsiasi suggerimento o osservazione clinica sarà molto utile per capire come procedere nel modo più sicuro e funzionale possibile.
Dr. Alessandro Arone Psichiatra, Psicoterapeuta 80 3
Buongiorno, entrambi i farmaci possono portare ad ampi benefici fino alla risoluzione di una ricaduta di una sintomatologia nel contesto di un disturbo ansioso-depressivo. I farmaci hanno semplicemente profili e meccanismi d'azione differenti, ma non vi è una assoluta superiorità dell'uno rispetto all'altro.

Le ricadute in questi disturbi sono possibili, anche dopo periodi di remissione clinica più o meno lunghi. Per quanto comprensibile fonte di frustrazione, le ricadute fanno comunque parte di tali quadri clinici e come tali, nonostante le preoccupazioni, possono essere agevolmente gestiti.

Il suggerimento migliore che può ricevere è di avere massima fiducia nel suo specialista, il quale indubbiamente conosce la sua storia clinica approfonditamente. La scelta dell'una o l'altra terapia viene fatta in condivisione sulla base di quest'ultima, valutando bene il suo caso e pro/contro di entrambe le linee terapeutiche.

Cordialmente

Dott. Alessandro Arone - Psichiatra
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Tel: 3792963777; mail: alessandroarone2@gmail.com

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Utente
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Gentile Dottor Arone,
la ringrazio molto per la risposta.
In realtà, al momento mi sento ancora piuttosto stabile: non ho crisi acute, solo qualche fluttuazione dell’umore e pensieri di controllo legati alla paura di una possibile ricaduta.
Il mio psichiatra mi ha proposto di riprendere l’escitalopram (Entact), che in passato avevo tollerato bene, ma sono un po’ indeciso se iniziare subito o attendere qualche settimana per capire se il mio equilibrio può ristabilirsi anche senza.

Vorrei chiederle se, secondo la sua esperienza, l’escitalopram rimane una scelta sicura e serena nei casi di disturbo d’ansia generalizzato con componente ansioso-depressiva lieve come il mio, e se la ripresa dopo un periodo di sospensione comporta rischi o difficoltà particolari.

La ringrazio sinceramente per la disponibilità e il tempo che dedica alle nostre domande.

Cordiali saluti,
Emanuele
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Dr. Alessandro Arone Psichiatra, Psicoterapeuta 80 3
L'Escitalopram può essere un farmaco efficace nel trattamento dei disturbi ansioso-depressivi, come d'altra parte la sua precedente risposta al farmaco dimostra efficacemente.
Le suggerisco di seguire l'indicazione del suo psichiatra, il quale avrà valutato la ripresa della terapia soppesandone potenziali contro e benefici.

Cordialmente

Dott. Alessandro Arone - Psichiatra
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Tel: 3792963777; mail: alessandroarone2@gmail.com

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La ringrazio molto dottore per la risposta.

Posso chiederle un ultimo parere? Dopo circa 5 mesi dalla sospensione completa di escitalopram (che ho scalato lentamente sotto controllo medico), è possibile che i sintomi attuali tipo pensieri ruminanti, lieve fluttuazione dell’umore, eccessiva autoanalisi rappresentino ancora una fase di riassestamento neurochimico post-SSRI?

Oppure, secondo la sua esperienza, questi elementi indicano più verosimilmente una ricaduta del disturbo ansioso-depressivo?

Preciso che sono un soggetto tendenzialmente iper-analitico e riflessivo, quindi mi interrogo spesso su ogni stato interno.

La ringrazio ancora per la disponibilità e la chiarezza.
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