Parere riguardo la mia situazione personale

Buongiorno,

scrivo per chiedere un parere psichiatrico riguardo una terapia ansiolitica che sto seguendo.


Sono un ragazzo di 20 anni in psicoterapia dal 5 settembre per ansia con forte componente anticipatoria e somatizzazioni (tensione, agitazione mattutina, paura delle sensazioni fisiche).
Non ho diagnosi di disturbi di personalità né altre patologie psichiatriche gravi.


Dal 21 settembre assumo xanax in gocce, prescritto dal mio medico di base, al dosaggio di 10 gocce due volte al giorno.
Il farmaco mi ha aiutato a ridurre l’ansia e a riprendere gradualmente alcune attività, come la scuola.


La mia psicologa non ha prescritto il farmaco, ma conosce in modo approfondito la mia storia clinica e personale, anche nel passato, seguendomi con continuità (mi conosce da circa 3 anni, a 17 anni feci terapia per 4/5 mesi, tant'è che la problematica di adesso è la stessa di quella in passato ma ripresentatasi in un modo un po' diverso)

Nella seduta di ieri, le ho espresso le mie preoccupazioni riguardo l’uso prolungato dello xanax, soprattutto per il timore di sviluppare dipendenza, timore aumentato dopo aver letto commenti e articoli allarmistici su Internet.
La psicologa mi ha rassicurato, dicendo di non preoccuparmi e che, allo stato attuale, non ritiene necessaria una valutazione psichiatrica, ritenendo il percorso psicoterapico adeguato e monitorando l’andamento clinico.


Negli ultimi giorni, spinto dall’ansia, ho saltato alcune dosi senza scalare in modo strutturato, notando un aumento dell’agitazione.
Quando invece assumo regolarmente le gocce, mi sento più calmo e riesco a gestire meglio le attività quotidiane.


Le mie domande sono:
1.
Se un’assunzione quotidiana di xanax da circa 2 mesi e mezzo, a questo dosaggio, rientra ancora in un utilizzo clinicamente accettabile in un contesto di psicoterapia, è se è sicuro continuare ancora per un po'
2.
Se, in una situazione come la mia, sia opportuno proseguire ancora per un periodo o valutare una consulenza psichiatrica per eventuali alternative o per una futura gestione dello scalaggio.

(cioè quello che la mia psicologa mi ha consigliato, dicendomi che per lei la psichiatra non è ancora necessaria e che comunque in caso ha un collegamento con una sua collega appunto nel campo)

Preciso che non sto modificando né sospendendo la terapia di mia iniziativa e che il mio intento è esclusivamente avere un parere professionale per orientarmi in modo più consapevole.


come detto in un consulto precedente, ho un problema riguardante le rassicurazioni, quindi nonostante questo messaggio sia tecnicamente fatto per avere una risposta, la mia domanda è specificamente mirata allo xanax, e su quanto nella dose che prendo io con una terapia combinata sia sicuro prenderlo, mi è sempre stato detto di essere sereno appunto perchè sono affiancato dalla terapia quindi ho meno rischi per una dipendenza

Ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
L’utilizzo di una benzodiazepina per tempi prolungati é sconsigliato in tutti i casi.

La psicologa non ha pertinenza sull’uso del farmaco e sulla sua prosecuzione, né é corretto sostenere che non si sviluppa dipendenza solo perché si sta seguendo un percorso che, evidentemente, é lungo da fornire supporto sufficiente per il trattamento del sintomo principale.

É utile una visita psichiatrica e sarebbe preferibile che cerchi uno psichiatra senza farsi indirizzare.

Oltretutto già precedentemente, a partire dal mese di settembre, le era stato chiarito questo aspetto dell’uso della benzodiazepina e l’opportunità di una visita specialistica.

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