Assunzione cipralex e cattivo umore

Salve, sono una ragazza di 22 anni. Ad ottobre 2009 ho avuto il mio primo attacco di panico improvviso. Dopo questo episodio ho iniziato a soffrire di ansia e altri attacchi di panico e dicembre 2009 mi sono convinta ad iniziare l'assunzione di 10mg di Cipralex, come consigliato dal mio medico di base. Dopo i primi 15/20 giorni di assunzione, ho iniziato a non sentire più gli effetti collaterali del farmaco e ho iniziato a stare molto meglio. Da fine dicembre 2009 non ho più avuto il minimo sintomo di ansia: ero tornata allegra, non avevo più brutti pensieri per la testa e dormivo serenamente. Quindi il mio medico ha deciso che potessi smettere l'assunzione in modo graduale e così ho fatto a maggio 2010. Da quel momento ho continuato a sentirmi bene senza più nessun sintomo fino ad ottobre 2010. Ad ottobre 2010 ho ricominciato ad avvertire ansia generalizzata, senza tuttavia avere veri attacchi di panico. Il mio problema più grande era soprattutto che avevo delle forti vertigini e avevo continuamente brutti pensieri (avevo paura di morire da un momento all'altro o che potesse succedere qualcosa di brutto ai miei cari), il che mi portava a controllare il battito cardiaco continuamente. Quindi ad inizio gennaio mi sono recata da un neurologo che dopo avermi fatto alcune domande e avermi visitata (ha controllato i riflessi e mi ha guardato dentro l'occhio con una lampadina) ha deciso di prescrivermi di nuovo il Cipralex, abbassando però il dosaggio a 5mg, visto che non avevo più avuto veri e propri attacchi di panico e dicendo che se non fosse bastato sarei dovuta passare a 10 mg. Adesso assumo quindi il farmaco dall'8 gennaio e dal 24 gennaio circa mi sento molto bene (non ho paura a stare sola, sono allegra, non ho più le vertigini ecc). Negli ultimi due giorni sono però tornati i brutti pensieri. Ho paura di sentirmi male improvvisamente. Da questa mattina in particolare ho dei fastidi alla testa (che avevo sempre nei periodi prima di iniziare l'assunzione di Cipralex) e ho paura che si tratti di aneurisma. So che è una paura infondata, ma non riesco a togliermi questo pensiero dalla testa. Non capisco perché mi siano ripresi questi fastidi alla testa di cui non soffrivo più da circa 20 giorni. Dovrei aumentare il dosaggio di Cipralex? Si può escludere con certezza che si tratti di aneurisma considerando che mi sono sottoposta ad una visita un mese fa? Mi sento tanto triste a causa di questa "ricaduta".

Cordiali Saluti
[#1]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Gentile utente,

il motivo per cui si ripresentano le sue ansie e paure è che probabilmente lei ha un temperamento ansioso di base che regolarmente può esporla a disturbi come quelli che descrive.
L'aneurisma è altamente improbabile, ma niente si può escludere senza un controllo.

Apparentemente il farmaco da lei usato funziona quindi andrà mantenuto ma il dosaggio non è sufficiente.

Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno pscichiatra per farsi regolare la terapia.

Cordiali saluti

Massimo Lai, MD

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
La ringrazio Dottore. Per controllo intende un esame specifico o una semplice visita come quella alla quale mi sono già sottoposta?
[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente !
Benche' sono già passati i 15-20 giorni, il periodo, durante il quale, come Lei era già abituata, svaniscono gli effetti collaterali e iniziano gli effetti terapeutici, tale periodo "di latenza di effetto" e di "adattamento al farmaco" può essere anche più lungo, soprattutto dopo la ricaduta, se sta iniziando la terapia la seconda volta (dopo un periodo di interruzione) e se la dose non è sufficiente. In questo periodo sono possibili le riacutizzazioni del disturbo.

Per il dosaggio del farmaco segua le raccomandazioni date dal neurologo che l'ha visitata. Secondo me, questa volta ci vorrà un periodo in terapia farmacologica parecchio più lungo (concordato con lo specialista), ed è un tempo utile per indagare meglio e cercare di curare i problemi sottostanti al suo malessere psichico (problemi psicologici, stabilità del tono di umore, eventuali problemi di salute fisica, sociali e familiari).

Siccome il cipralex (es-citalopram è il nome commerciale) non cura l'aneurisma, ma nel periodo di assunzione del farmaco i "fastidi" sospetti per l'aneurisma sono scomparsi, è possibile che l'aneurisma non ci fosse.
Alcuni sintomi neurologici (come le vertigini) sono caratteristici della fase di sospensione (mesi fa) o dell'avvio (adesso) della terapia con antidepressivi della classe del Cipralex.

Ma non è un modo per escluderla. L'esame dei riflessi e oftalmologico neanche essi escludono l'aneurisma cerebrale. La prima domanda da fare è però come mai Le viene tale sospetto e come sono questi "fastidi"? Anche se Lei stessa ritiene tale sospetto infondato, è giusto parlarne in ogni modo al Suo specialista.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Vorrei capire se i sintomi che riporto potrebbero essere attribuibili o meno ad un aneurisma per poi procedere in caso ad una visita specialistica. Ogni tanto ho come dei fastidi in alcuni punti della testa (come se ci fosse qualcosa che preme) e i punti in cui avverto tale fastidio cambiano ogni volta. Inoltre quando sono tranquilla e non ho brutti pensieri, questi fastidi non ci sono. Possono essere semplicemente dei fastidi dovuti all'ansia? Ho letto che i sintomi di aneurisma sono un forte ed improvviso mal di testa, vomito, nausea, visione doppia ecc. Non ho nessuno di questi sintomi, ma la mia ansia mi porta a pensare il peggio, anche perché tempo fa è morta una mia conoscente a causa di un aneurisma e so che può succedere da un momento all'altro anche in persone giovani. Non ho nessun caso di aneurisma nella mia famiglia, ma mia mamma e le sue sorelle soffrono di ansia e attacchi di panico. Vorrei solo capire se posso tranquillizzarmi.
[#5]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
A mio parere la terapia precedente è stata troppo breve, quella attuale è sottodosata. Si rivolga ad uno specialista in psichiatria per il prosieguo delle cure.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#6]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Gentile utente,

come vede lei ha familiarità per disturbi d'ansia e l'associazione con quanto è successo alla sua conoscente ha solo riattivato l'ansia.

A cosa si riferisce quando parla di cattivo umore?



[#7]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Quando parlo di cattivo umore parlo appunto di questi brutti pensieri che mi girano in testa per buona parte del giorno. Inoltre quando mi sento così, non riesco a vivere serenamente e divento irritabile, anche se cerco di nasconderlo per non trattare male inutilmente le persone che ho intorno.

Cordiali Saluti
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