Antidepressivi e sport

Salve...sono un ragazzo di 21 anni,da un pò di tempo sono in cura con il Dropaxin (Paroxetina) per un disturbo da ansia e attacchi di panico.Ne assumo 30 gocce al giorno e pratico calcio a livello agonistico. Da quando ho cominciato la cura mi sento spesso stanco e sento molta più fatica durante allenamenti e partite.Inoltre ho notato che dopo aver fatto attività fisica persiste una leggera tachicardia anche a riposo,intorno ai 100 battiti al minuto.Premetto che ho effettuato tutte le visite poco tempo fa e sono risultate nella norma...volevo sapere,questa condizione di affanno può dipendere in qualche modo dal farmaco?è sconsigliata l'attività fisica in questo caso?Il farmaco può incidere sull'attività del cuore? Grazie
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
nel caso della Paroxetina (una delle formulazioni commerciali è il "dropaxin") gli effetti collaterali cardiaci sono abbastanza rari. Può aver senso fare un ricontrollo elettrocrdiografico, degli elettroliti ed eventualmente una visita cardiologica: il tutto, consultando il Suo psichiatra e sulla sua descrizione. Normalmente la Paroxetina non dà effetti collaterali cardiaci, e questi potrebbero essere confusi con molto più frequenti (all'inizio del trattamento) effetti collaterali generali (affaticamento, sonnolenza) i quali ultimi non indicherebbero variazioni dell'attività sportiva (la quale anzi, sarebbe benefica per limitare gli eventuali effetti del farmaco sul peso corporeo), e con stati di iperattività cardiaca su base ansiosa, come parte dei sintomi del disturbo di base (a tal caso bisogna dare più attenzione, perché significherebbe un compenso insufficiente dal punto di vista psichico, e comunque i sintomi dello stato d'ansia e gli eventuali e rari effetti collaterali cardiaci potrebbero potenziarsi a vicenda).

Per alcuni psicofarmaci con nota tendenza di dare potenzialmente luogo agli effetti collaterali cardiaci è previsto un protocollo di monitoraggio. Non c'è un tale protocollo per la Paroxetina, perché di solito non c'è ne bisogno, ma nel Suo caso non escludo che ciò potrebbe avere senso: bisogna parlarne con il Suo psichiatra, il quale deve essere comunque informato di questi effetti collaterali e deve valutarli sia nell'ottica di prevenzione, sia nel contesto dei possibili sntomi della malattia di base.

Dr. Alex Aleksey Gukov