Risultato cardias incontinente che mi provocava reflusso

Buongiorno,
Sono un ragazzo di 30 anni che da più o meno un anno a questa parte sta combattendo una battaglia contro "qualcosa" che non ha un nome. Tutto e'cominciato una sera di agosto, durante la quale avverti un leggero malore e pensai di avere un infarto. Mi sentii di svenire ma non lo feci per le persone che mi erano intorno, per non farle preoccupare. Me ne tornai a casa e da quel giorno la mia vita e'cambiata. Cominciai ad accusare mancanza di fiato e dopo visita al pronto soccorso con ECG e RX torace e analisi del sangue tutto nella norma, tornai a casa. Dopo una settimana di continui disturbi decisi , dopo visita gastroenterologica, di effettuare una gastroscopia: risultato cardias incontinente che mi provocava reflusso. Cominciai una cura a base di esomeprazolo e levopraid e in 2 mesi i sintomi si placarono.
Successivamente si aggiunsero palpitazioni che mi spinsero ad effettuare visita cardiologica: ECG, eco cardiogramma ed ECG sotto sforzo tutto nella norma. Il tempo di calmarmi dopo la visita cardiologica e immediatamente il giorno successivo cominciai ad accusare vertigini soggettive e sbandamenti.
Feci ben 3 visite da 2 otorini specialisti: il primo mi disse che la mia era una ipofunzione labirintica, il secondo addirittura mi consiglio' una RMN con contrasto all'encefalo per tagliare la testa al toro.
Fortunatamente e'uscita negativa anche la risonanza.
Questo succedeva fino al mese scorso.
Essendo miope ed astigmatico e avendo fatto largo uso di lenti a contatto che mi hanno portato ad una cheratite, ho messo gli occhiali 24 ore al giorno e le vertigini cominciavano a diminuire.
Come notai che le vertigini diminuivano, il mese scorso cominciai ad avvertire una forte stanchezza alle gambe, con dolori che non definirei crampi ma intensi come quando avvertiamo una sensazione di paura tutto il giorno. Sono 2 settimane che questa stanchezza alle gambe si fa sentire anche a riposo e per 2 volte ho avuto come la sensazione di svenire. Il gastroenterologo mi ha consigliato di effettuare esami del sangue particolari( Cpk, VES , Pcr, Ebv ...) pensando ad una mononucleosi visto che ha riscontrato un'ingrossamento della milza. Sono in attesa di questi esami ma se sto scrivendo qui e'perche' non sono sicuro di avere qualche problema fisico ma qualcosa che a che fare con la mia psiche. Scusandomi per la lunghezza del testo, c'è qualche specialista che mi può indirizzare verso qualche cura? Io ho perso la voglia di fare le cose "normali", deve essere sempre una lotta contro qualcosa e non ho più le forze.
P.S. Durante quest'anno trascorso ho sofferto anche di attacchi di panico durante il sonno che mi svegliavano con vampate di calore e crampi alle gambe.
Ringrazio sin da ora chi mi aiuterà a capire cosa mi sta accadendo e quali strade posso intraprendere per tornare ad una vita normale...
[#1]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Gentile utente,

alcuni dei sintomi che descrive possono essere di natura depressiva e lei stesso dice di non avere più voglia di continuare così.

Tuttavia non si può escludere una condizione fisica non ottimale, qualche problema infiammatorio etc, per i quali sta ancora facendo accertamenti.

Dal momento che non è possibile effettuare prescrizioni via internet e non la conosciamo, occorrerebbe una visita con uno psichiatra per instaurare eventualmente una terapia adeguata alla sua situazione se ce ne fosse bisogno.

Cordiali saluti

Massimo Lai, MD

[#2]
dopo
Utente
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La ringrazio per la risposta immediata.
A dire la verità ho effettuato 4 sedute dallo psicologo che mi ha consigliato in poche parole di non abbattermi e come affrontare questi momenti "strani".
Le volevo chiedere una cosa: e'possibile ad esempio che una malattia come la mononucleosi possa portare tutti questi disturbi? O eventualmente se una volta stabilito che i miei problemi fossero di origine psicosomatica come posso affrontarli?
Grazie per la comprensione
[#3]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
La mononucleosi può spiegare solo alcuni dei sintomi come ad esempio la stanchezza.
Lei elenca tutta una serie di sintomi che fanno in effetti pensare a fenomeni ansiosi in mancanza di altre patologie.
Immagino che lo psicologo se le ha detto quelle cose abbia ipotizzato un'origine ansiosa dei sintomi.
Per conviverci... diciamo che sta già imparando, ma prima di tutto deve essere fatta una diagnosi da uno specialista e solo dopo, quando ha compreso cosa ha, curarsi e apprendere a conoscersi meglio.

Una cura adatta da sola potrebbe aiutarla, quindi prima non si può sapere come andrà. La levosulpiride utilizzata tempo fa sembrava efficace, andrebbe valutato dal suo medico o dallo specialista la possibilità di riprenderlo.
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