Non riesco ad aiutare i miei, non sono autosufficiente

Buonasera, sono invalido con la diagnosi di psicosi maniaco-depressiva. Mi sono rivolto al servizio pubblico più di 20 anni fa, dicendo di non riuscire a socializzare. Mi fu prescritto il Prozac. Quasi immediatamente andai in fase di mania, anche se non fui ospedalizzato. La fase di mania durò pochissimo, seguita da uno stato misto pieno di sensi di colpa per il mio averci provato con tutte le ragazze che mi capitavano sotto tiro. A partire da quel momento iniziarono le oscillazioni dell'umore che io scambiavo per depressione, autocurandomi con il Prozac, il quale non migliorava la mia efficienza lavorativa, mi causava una forma di dipendenza sessuale, (porno-dipendenza, nessuna parafilia particolare, solo donne nude). Quando, dopo una serie di esperienze di lavoro tutte concluse malissimo, dove tutti riconoscevano la mia patologia, ma nessuno ne faceva nome, tentai il suicidio in maniera molto seria sotto effetto di Prozac. Non ero in fase di depressione ma in fase praticamente psicotica.
All'ospedale la prima diagnosi fu di disturbo delirante, la mia prima richiesta di pensione di invalidità mi fu accordata con una percentuale del 90% con la diagnosi di psicosi dissociativa di tipo pseudo-nevrotico, fino ad azzeccare finalmente (spero) la diagnosi con l'invalidità al 100% per psicosi maniaco-depressiva.
Devo dire il vero la terapia non mi è stata mai praticamente cambiata. Dai giorni immediatamente successivi al tentativo di suicidio fino ad oggi il farmaco di elezione è sempre stato il Risperdal, con un cambio del dosaggio da 4 a 6 mg/die.
Hanno provato a somministrarmi l'Haldol con eccessiva sedazione (dormivo almeno 20 ore al giorno e per le restanti 4 ore non riuscivo ad aprire gli occhi)
Mi hanno prescritto il Tegretol all'ospedale, il quale non forniva alcun cambiamento significativo al mio umore. Mi hanno prescritto il Depakin il quale funzionava in maniera essenzialmente depressogena. Ora come stabilizzatore dell'umore prendo il Gabapentin 600 mg/die. In diversi periodi, dopo la mia diagnosi definitiva, mi sono stati prescritti antidepressivi (Zoloft fino a 150 img, Fevarin fino a 100 mg)
che io ho sempre preso per brevi periodi, massimo 15 giorni.
Attualmente non esco più di casa, se non per fare la spesa a mia madre. Secondo me sono sempre depresso, mi faccio la barba di rado e mi lavo ancor meno. I capelli me li taglio una volta l'anno.
Ho una certa età, ho superato da un bel po' i 40, e non sono autosufficiente in quasi nulla. Non lo ero nemmeno quando assumevo solo antidepressivi.
L'unico episodio maniacale o misto che ha richiesto l'ospedalizzazione è stato il mio tentativo di suicidio, ad eccezione di un trattamento sanitario volontario al termine del quale mia madre ha firmato dietro mia insistenza per farmi uscire, contro il parere della responsabile di reparto. Questo accadde 5 anni fa. Normalmente sto davanti al computer. Terapia attuale Risperdal 6 mg Gabapentin 600 mg En 2mg Come faccio a essere più efficiente?
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente,
a distanza non è possibile esprimere opinioni circa la congruità della terapia che sta assumendo,e,penso,sarà monitorata dal suo Psichiatra curante.Credo invece che potrebbe parlare con lui della possibilità di un approccio psicoterapico,volto,non tanto alla terapia della patlogia di base,ma piuttosto con l'obbiettivo di riuscire a meglio utilizzare le sue capacità non intaccate dalla malattia per avvicinarsi quanto più consentito ad una sua autosufficienza.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

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dopo
Utente
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Grazie dottor Biondani, non so se la terapia della parola può essere utile in questo senso. E' stata utile per chiarire a me la diagnosi definitiva, ma non a uscire dalla depressione seguente alla scoperta. Ho seguito una terapia cognitivo-comportamentale per 3 sedute, e ho capito di essere una specie di sex-addicted, ma non a evitarmi la depressione e la vergogna seguenti, le quali, in qualche modo, non mi hanno più abbandonato.