Un breve periodo

Buonasera. In passato ho sofferto, per un breve periodo di attacchi di panico (almeno questa è stata la diagnosi del mio medico di base che è anche psichiatra) in concomitanza con l'ultimo esame universitario. I sintomi erano disperazione improvvisa, pensieri fissi e ossessivi di non riuscire a presentarmi all'esame e a laurearmi, panico totale, nausea e impossibilità di mangiare e dormire. E' stata l'esperienza più brutta della mia vita, mi sentivo morire. Appena mangiavo vomitavo. La terapia consigliata è stata il Levopraid che immediamente è risultato efficacissimo (preso per un paio di settimane, fino all'esame ed ha funzionato immediatamente). Ho fatto l'esame senza problemi da allora per molti anni non ho avuto più nessun sintomo. Gli stessi sintomi però si sono ripresentati e si ripresentano ora in corrispondenza di una crisi sentimentale. Non riesco ad affrontare la seperazione da un uomo, non riesco a farmene una ragione, sono disperata e faccio brutti pensieri, dormo poco, piango continuamente sento di non valere niente e sento di non avere la capacità di reagire da sola. Mi definirei depressa, ma non so se è il termine giusto. Visto che il levopraid alzava la prolattina (e sono in terapia ormonale con TAMOXIFENE per un tumore al seno, 3 anni fa) il mio medico mi ha consigliato il Lexotan ma io non trovo affatto giovamento, mi fa solo un pò dormire ma il senso di angoscia, disperazione e di ansia non passa mai. Ho fatto già una prima seduta di psicoterapia (perchè sono ormai convinta di non poterne uscire da sola) ma nel frattempo la mia domanda è se esiste un farmaco "equivalente" ma che non abbia le controindicazioni per il seno del Levopraid (aumento della prolattina). Vi ringrazio moltissimo Francesca
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Gentile utente

Nè il levopraid nè il lexotan hanno indicazione per il trattamento degli attacchi di panico nel lungo termine ed in esattezza diagnostica.

Sarebbe il caso di sentire il parere di uno specialista psichiatra.

https://wa.me/3908251881139
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

"Ho fatto già una prima seduta di psicoterapia (perchè sono ormai convinta di non poterne uscire da sola)" è un'affermazione priva di significato.

Infatti la psicoterapia è uno strumento che, alla pari di altri strumenti -come per esempio i farmaci - è utilizzabile sempre in accordo - e mediante l'aiuto - con lo specialista.

Pertanto non c'entra nulla "uscirne da sola".

La volontà che è richiesta nei casi come il suo è solamente la volontà di attenersi alle prescrizioni (siano esse farmacologiche che psicoterapiche) indicate e concordate.

Inoltre, quale tipo di psicoterapia le è stato indicato?

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti per le risposte ed il tempo che mi avete dedicato. Non so se scrivere che ho capito di "non poterne uscire da sola" sia o meno privo di significato, quello che volevo dire è che sento il bisogno di un aiuto, una "guida" da parte di uno specialista.E questo credo sia più o meno il senso di ciò che mi ha scritto. Il percorso che mi è stato indicato è quello di una psicoterapia psicodinamica. Cordiali saluti
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

ci tenga aggiornati, se lo desidera.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Gentile utente

A mio avviso prima di considerare un trattamento psicoterapeutico, la situazione andrebbe inquadrata da uno specialista in psichiatria per le opportune valutazioni di trattamento anche farmacologico.