Sonnolenza e difficoltà di concentrazione

Ho da poco interrotto di mia iniziativa la paroxetina da 40 mg al giorno per i problemi di mancata eiaculazione che mi provocava (la cosa mi preoccupava devo dire), dopo un anno con significativi miglioramenti per quanto riguarda sintomi ansiosi e depressivi pluriennali che avevo, che però non ha migliorato altri sintomi e cioè sonnolenza mattutina, difficoltà di concentrazione e voglia di fare. A volte mi sveglio, anche dopo 8 ore di sonno, quasi che fossi come ubriaco e con la voglia di rimettermi sul letto a dormire ancora, altre volte meno ma pur sempre con questa sensazione di nebbia mentale. I sintomi depressivi e cioè il rimuginamento che avevo un anno fa quando iniziai la cura, si è molto attenuato, anzi quasi del tutto scomparso, così come la malinconia e anche l'ansia è ridotta rispetto al passato. Pure i pensieri di farla finita sono scomparsi ma certo se continuo a non combinare nulla nella vita avrò motivi per averne... Ma questi altri sintomi ce li ho avuti prima, durante e dopo la cura, motivo per cui la escludo come causa, anche perchè sono sintomi che ho da diversi anni. Essendo più positivo, con meno ansia di prima, e senza più tachicardia, adesso non ho paura di prendere uno stimolante. Mi stavo chiedendo se potrei avere più benefici dal bupropione o dal modafinil. Se devo essere sincero del primo ho più paura, siccome ho sofferto di ansia e tachicardia e so che agisce, anche stimolando la produzione di noradrenalina. Ma anche il secondo non dovrebbe esserne esente. Altre cure che ho fatto: 5 anni fa zoloft 50 per una forte ansia, soprattutto sociale, che avevo, zero risultati. Quattro anni fa, questa volta senza prescrizione, per la delusione di un insuccesso scolastico universitario dovuto a questa sonnolenza, presi il nootropil piracetam ad alte dosi e a parte gli iniziali entusiasmi dopo un paio di mesi la situazione peggiorò invece che migliorare. Tre anni fa l'ansia mi tormentava ancora, il battito era costantemente sopra i 100, presi per 2 anni il betabloccante propanolo che era l'unico che diminuiva i forti sintomi psicosomatici di cui soffrivo, ma mi resi conto che mi stava rendendo una mummia, senza emozioni, e che diminuiva le reazioni di allarme ma non riuscivo più a provare alcuna emozione positiva. Il Gabapentin mi diede temporaneamente un pò di sollievo che si rivelò un fuoco di paglia. Iniziai,anche per altri motivi che non dipendono dai farmaci, ad essere molto depresso, a rimuginare sul senso della vita, a fare pensieri di morte, andai da un altro psichiatra, come scritto all'inizio,prendendo 40 mg di paroxetina e sentendomi molto sollevato e sereno, come mai negli ultimi anni. Anche fisicamente, con la mancanza dell'affanno degli ultimi anni mi sentivo più energico. Ma ho voluto smettere sia per i problemi di anorgasmia e non eiaculazione sia perchè mi sembrava di vivere in un mondo troppo ovattato e troppo influenzato dalla sostanza. Ma quei problemi che ho descritto sopra non sono mai spariti.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

non è consigliabile intraprendere percorsi autonomi nella gestione delle terapie.

Capisco che la collateralità sessuale da lei segnalata sia molto fastidiosa, ma possono esistere strategie di superamento della stessa: è importante fare riferimento allo psichiatra che la segue.

Il mio consiglio è di ritornare quanto prima dal suo medico per riferire i problemi di collateralità e per concordare alternative terapeutiche.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ho deciso di mia iniziativa di interrompere ma ho informato prima il medico... i problemi a cui mi riferisco come ho scritto prima erano e sono indipendenti dall'assumere questo farmaco, che ha agito su sintomi diversi. La sonnolenza a cui mi riferisco è pluriennale.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

proprio per quello che afferma ritengo utile ritornare dallo specialista per rivalutare il trattamento.
[#4]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La sua risposta è preziosissima, mai e poi mai sarei arrivato, infatti, a pensare a una soluzione così semplice: andare dal medico. Mi chiedo a cosa serve questo "servizio di consulenza" se nel 95% delle risposte vi limitate a dire di rivolgersi allo specialista, senza aggiungere altro o che non ci sono i presupposti per dare una risposta di qualsiasi tipo, che la cosa andrebbe indagata dallo specialista ecc... Allora le vostre risposte servono solo a mettere il nome su internet, a farsi pubblicità, perchè rispondere qui forse fa autorevolezza anche se in realtà non fa un bel niente, per chi ne capisce qualcosa.
[#5]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

mi dispiace che le sue aspettative (effettivamente troppo elevate per quello che è il servizio on line) siano deluse.

Ribadisco concetti che pare Lei abbia già chiari:

la consulenza on line non consente di sostituirsi al medico "dal vivo";

non è consentito effettuare prescrizioni farmacologiche;

non è consentito fare diagnosi;

è consentito esprimere pareri che, nel caso del suo consulto, sono stati epressi, con tutti i limiti personali, dal sottoscritto.

In ultimo, non credo sia utile per il suo benessere emotivo fare ipotesi sui motivi che spingono i professionisti a impiegare il loro tempo a qualsiasi titolo.
[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ribadisco che la sua risposta è inutile e nel gergo della rete si chiama "spam". Non ho chiesto di effettuare prescrizioni nè di fare diagnosi (ma le pare?), del resto sarebbe assurdo se si potesse fare una diagnosi con una letterina non crede. Capisco che nella sua professione non ha, a differenza di altre discipline, riscontri diagnostici di parametri biologici oggettivi su cui valutare. Ho chiesto informazioni su un farmaco e in merito a una condizione, quesiti presenti pure nel form della compilazione, e se non ha voglia di rispondere che per frasi fatte è pregato di non farlo nella mia domanda, grazie.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

se non le aggradano le mie risposte, mi dispiace molto.

La invito tuttavia a lasciar perdere di consigliarmi cosa è meglio (per lei) che io le risponda, in quanto sono sufficientemente attrezzato per essere - in tal senso - autonomo.

In ogni caso se desidera, ci tenga informati sul proseguimento del suo iter clinico.
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