Seroquel
Gentili medici,
Sono in cura per un disturbo bipolare, con una tendenza alla depressione piuttosto che all'euforia, da svariati mesi ormai. La terapia che assumo è la seguente:Anafranil 75 mg die, Xeristar 60 mg; Zyprexa 5 mg Seroquel 100 mg e Lamictal 200 mg. IN effetti l'ultimo ad essere stato introdotto è stato il seroquel a seguito di alcuni prodromi di un nuovo periodo depressivo. Volevo fare due domande. Intanto volevo sapere la dose di 100 mg per il seroquel è da considerarsi non terapeutica e và alzata oppure nel caso fornisca benefici può essere lasciata tale? La seconda domanda riguarda la formulazione e cioè ho letto che la formulazione a rilascio prolungato ha indicazione anche nella fase depressiva del disturbo, anche la formulazione a rilascio immediato a questa proprietà o è solo di quella a rilascio prolungato? Vi ringrazio come sempre della cortese attenzione.
Sono in cura per un disturbo bipolare, con una tendenza alla depressione piuttosto che all'euforia, da svariati mesi ormai. La terapia che assumo è la seguente:Anafranil 75 mg die, Xeristar 60 mg; Zyprexa 5 mg Seroquel 100 mg e Lamictal 200 mg. IN effetti l'ultimo ad essere stato introdotto è stato il seroquel a seguito di alcuni prodromi di un nuovo periodo depressivo. Volevo fare due domande. Intanto volevo sapere la dose di 100 mg per il seroquel è da considerarsi non terapeutica e và alzata oppure nel caso fornisca benefici può essere lasciata tale? La seconda domanda riguarda la formulazione e cioè ho letto che la formulazione a rilascio prolungato ha indicazione anche nella fase depressiva del disturbo, anche la formulazione a rilascio immediato a questa proprietà o è solo di quella a rilascio prolungato? Vi ringrazio come sempre della cortese attenzione.
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Soltanto la formulazione a rilascio prolungato ha indicazione per la depressione bipolare e per la depressione maggiore resistente. In genere il dosaggio é compreso tra 150 e 300 mg.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
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Ex utente
Gentile dott. Martiadis,
La ringrazio per la pronta risposta. Volevo chiederLe, per tale formulazione è necessario, mi hanno detto, presentare il piano terapeutico. Tale piano dev'essere compilato dallo specialista prescrittore e dal medico di base e presentato in farmacia oppure la procedura dev'essere avallata dal centro di salute mentale territoriale. La ringrazio ancora per l'attenzione, cordialmente.
La ringrazio per la pronta risposta. Volevo chiederLe, per tale formulazione è necessario, mi hanno detto, presentare il piano terapeutico. Tale piano dev'essere compilato dallo specialista prescrittore e dal medico di base e presentato in farmacia oppure la procedura dev'essere avallata dal centro di salute mentale territoriale. La ringrazio ancora per l'attenzione, cordialmente.
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Lo specialista privato deve prescrivere il farmaco specificando la diagnosi e il periodo di tempo per il quale il farmaco dovrà essere assunto ( per una singola prescrizione massimo 6 mesi). Lo specialista del centro di salute mentale della sua zona di residenza potrà avallare la prescrizione e compilare il libretto terapeutico. Con il libretto terapeutico, che ha una validità massima di sei mesi, il medico di base potrà rilasciare la ricetta con la quale può ritirare il farmaco in farmacia.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#4]
Ex utente
Gentile dott. Martiadis,
MI rivolgo a Lei o a chiunque abbia voglia di rispondermi. Sono afflitto da un dubbio sulla mia diagnosi, pur rendendomi conto dell'impossibilità di fare diagnosi online speravo che potesse aiutare a sciogliere questi dubbi. In questo periodo è insorta una depressione che definirei minore, in quanto non è caratterizzta da tristezza e apatia, tuttavia mi sento spento e ho difficoltà a fare le stesse cose che facevo prima perchè non ho l'impulso nè la voglia di farle, diciamo che è questo l'aspetto più importante. Avevo cominciato una cura con Xeiristar (60 mg) oltre all'Anafranil (75 mg) e Zyprexa e sia gennaio che febbraio sono stato bene, da qualche tempo ho avuto una ricaduta a seguito di un periodo in cui avevo cominciato a praticare una serie di attività (quindi diciamo che a regola dovrebbe essere stata questa la mia fase ipomaniacale..ma si può definire tale semplicemente un periodo, in realtà poche settimane, in cui ho semplicemente fatto qualche progetto un pò più azzardato che non sono riuscito a portare avanti?) che poi, come puntualente accade, sono stato costretto ad abbandonare per l'incipiente depressione. La prima domanda che vorrei porLe è proprio questa: è possibile che una sintomatologia depressiva si aggravi pur in presenza di ben due antidepressivi a dosaggio terapeutico, oppure questa risposta così instabile all'antidepressivo fa pensare ad una diagnosi di tipo bipolare? Non sarebbe invece possibile che il carico di farmaci ad azione sedativa (Zyprexa, Seroquel Haldol ) possa aver un potere depressogeno, ed essere stato questo a determinare questa lieve flessione? Se volessi ricapitolare brevemente la mia vita negli ultimi tre anni, questa è stata sempre dominata da progetti iniziati e mai portati a termine (il tratto che mi angustia di più a dire il vero), di studi fatti ottimamente per alcuni periodi ed invece trascurati per altri, con conseguente flessione nei voti. Questo in realtà farebbe pensare ad una diagnosi di tipo bipolare o quanto meno ciclotimico. Dico ciclotimico perchè così come le fasi "euforiche" anche quelle depressive non spiccano per gravità, non arrivo mai, per dirla con le parole del mio medico, a "non alzarmi più dal letto", semplicemente sono tediato da questa inerzia nel fare determinate cose, come studiare, ecc...D'altra parte le fasi positive sono caratterizzate dal riprendere in mano la mia vita, ricominciare ad avere vita sociale, ecc...Devo per correttezza dire però che a luglio dell'anno scorso sentendomi meglio ed avendo cominciato, come da copione, una serie di attività, ho pensato di sospendere le cure con fare quasi arrogante, e leggermente presuntuoso, che di solito non mi appartiene. Il mio curante si stà convincendo di questa cosa, ma è ancora abbastanza dubbioso, questo lo percepisco dal modo in cui mi descrive, dicendomi che non ho nulla d'eclatante in fase eccitata, non arrivo mai a bere smodatamente nè a fare spese folli nè dormire di meno. Proprio questo è il punto: io non mi ritrovo in nessun canone neanche di ipomaniacalità, semplicemente in alcuni periodi risollevato dal fardello della depressione che non debbo più portare, mi concedo di dedicarmi a più attività del solito: cominciare uno sport, studiare meglio, ricominciare ad uscire la sera, salvo poi abbandonare tutto quando sono costretto dalla morsa della depressione. Secondo me non può trattarsi di (ipo)maniacalità, eppure queste depressioni a cicli così ricorrenti farebbero pensare proprio questo, difatti quello che non mi convince proprio è come può essere possibile ricadere in depressione nonostante un trattamento antidepressivo congruo. Come vede i miei dubbi sono molti, spero nella sua risposta per tentare quanto meno di chiarirmi un pò le idee semplicemente vedendo come la pensa, non pretendendo una diagnosi, ma magari mi può dire se ritrova queste caratteristiche in qualche suo paziente, cioè se sia veramente possibile indicare quei periodi come ipomaniacali, oppure magari la questione è molto più semplice e si può parlare di semplice depressione ricorrente. Un'ultima questione, se anche si trattasse di una fase depressiva del disturbo bipolare, la quetiapina in formulazione a rilascio immediato non ha alcuna efficacia o possiede anch'essa un' efficacia di stabilizzatore e antidepressiva? LA ringrazio per l'attenzione, cordialmente.
MI rivolgo a Lei o a chiunque abbia voglia di rispondermi. Sono afflitto da un dubbio sulla mia diagnosi, pur rendendomi conto dell'impossibilità di fare diagnosi online speravo che potesse aiutare a sciogliere questi dubbi. In questo periodo è insorta una depressione che definirei minore, in quanto non è caratterizzta da tristezza e apatia, tuttavia mi sento spento e ho difficoltà a fare le stesse cose che facevo prima perchè non ho l'impulso nè la voglia di farle, diciamo che è questo l'aspetto più importante. Avevo cominciato una cura con Xeiristar (60 mg) oltre all'Anafranil (75 mg) e Zyprexa e sia gennaio che febbraio sono stato bene, da qualche tempo ho avuto una ricaduta a seguito di un periodo in cui avevo cominciato a praticare una serie di attività (quindi diciamo che a regola dovrebbe essere stata questa la mia fase ipomaniacale..ma si può definire tale semplicemente un periodo, in realtà poche settimane, in cui ho semplicemente fatto qualche progetto un pò più azzardato che non sono riuscito a portare avanti?) che poi, come puntualente accade, sono stato costretto ad abbandonare per l'incipiente depressione. La prima domanda che vorrei porLe è proprio questa: è possibile che una sintomatologia depressiva si aggravi pur in presenza di ben due antidepressivi a dosaggio terapeutico, oppure questa risposta così instabile all'antidepressivo fa pensare ad una diagnosi di tipo bipolare? Non sarebbe invece possibile che il carico di farmaci ad azione sedativa (Zyprexa, Seroquel Haldol ) possa aver un potere depressogeno, ed essere stato questo a determinare questa lieve flessione? Se volessi ricapitolare brevemente la mia vita negli ultimi tre anni, questa è stata sempre dominata da progetti iniziati e mai portati a termine (il tratto che mi angustia di più a dire il vero), di studi fatti ottimamente per alcuni periodi ed invece trascurati per altri, con conseguente flessione nei voti. Questo in realtà farebbe pensare ad una diagnosi di tipo bipolare o quanto meno ciclotimico. Dico ciclotimico perchè così come le fasi "euforiche" anche quelle depressive non spiccano per gravità, non arrivo mai, per dirla con le parole del mio medico, a "non alzarmi più dal letto", semplicemente sono tediato da questa inerzia nel fare determinate cose, come studiare, ecc...D'altra parte le fasi positive sono caratterizzate dal riprendere in mano la mia vita, ricominciare ad avere vita sociale, ecc...Devo per correttezza dire però che a luglio dell'anno scorso sentendomi meglio ed avendo cominciato, come da copione, una serie di attività, ho pensato di sospendere le cure con fare quasi arrogante, e leggermente presuntuoso, che di solito non mi appartiene. Il mio curante si stà convincendo di questa cosa, ma è ancora abbastanza dubbioso, questo lo percepisco dal modo in cui mi descrive, dicendomi che non ho nulla d'eclatante in fase eccitata, non arrivo mai a bere smodatamente nè a fare spese folli nè dormire di meno. Proprio questo è il punto: io non mi ritrovo in nessun canone neanche di ipomaniacalità, semplicemente in alcuni periodi risollevato dal fardello della depressione che non debbo più portare, mi concedo di dedicarmi a più attività del solito: cominciare uno sport, studiare meglio, ricominciare ad uscire la sera, salvo poi abbandonare tutto quando sono costretto dalla morsa della depressione. Secondo me non può trattarsi di (ipo)maniacalità, eppure queste depressioni a cicli così ricorrenti farebbero pensare proprio questo, difatti quello che non mi convince proprio è come può essere possibile ricadere in depressione nonostante un trattamento antidepressivo congruo. Come vede i miei dubbi sono molti, spero nella sua risposta per tentare quanto meno di chiarirmi un pò le idee semplicemente vedendo come la pensa, non pretendendo una diagnosi, ma magari mi può dire se ritrova queste caratteristiche in qualche suo paziente, cioè se sia veramente possibile indicare quei periodi come ipomaniacali, oppure magari la questione è molto più semplice e si può parlare di semplice depressione ricorrente. Un'ultima questione, se anche si trattasse di una fase depressiva del disturbo bipolare, la quetiapina in formulazione a rilascio immediato non ha alcuna efficacia o possiede anch'essa un' efficacia di stabilizzatore e antidepressiva? LA ringrazio per l'attenzione, cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.8k visite dal 22/03/2013.
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