Sindrome di Munchausen

Salve, quando avevo 17 anni mi è stata diagnosticata la fibromialgia, tempo prima la sindrome di Meniere(per cui ho fatto neurectomia vestibolare) oltre ad una serie di piccoli problemi sull'apparato gastrointestinale, muscolo scheletrico e altro, ora ho 22 anni e ho collezionato veramente moltissimi problemini. Recentemente ho dovuto fare una pancolonileoscopia in narcosi perchè da svariati mesi ho una fortissima diarrea, con occasionale rettorragia.Peccato che dall'indagine non si sia visto nulla: l'intestino è perfettamente sano, e il gastroenterologo ha parlato di "psicosi della pancia"(???). Sono seguita da uno psichiatra da 4 o 5 anni ormai e lui mi ha parlato della sindrome di Munchausen per tradurre in termini corretti le parole del gastroenterologo. Tuttavia non ne vengo a capo, non capisco come io possa averla. Non mi sono mai rifiutata di sottopormi a trattamenti psichiatrici o psicoterapeutici, e non mi procuro assolutamente nulla, non saprei neanche come fare a procurarmi delle patologie. Non capisco se questa sindrome possa essere involontaria, o perlomeno inconscia. Io voglio star bene, sono quasi sempre stata male quindi voglio stare il meglio possibile per ottenere ciò che desidero. Rimane il fatto che non c'è nulla di oggettivo e fisico, e io non riesco a capire se ho la Munchausen o se sono solo stressata o se ho una patologia specifica. Ho tante piccole cosette, come duodenite, MRGE e quelle piccole cose che hanno in molti, solo che io ne ho tante insieme. Quindi vorrei sapere se è possibile che tutti questi problemi derivino da un disturbo mentale (magari latente?) che possa dare una spiegazione olistica alla mia situazione. Per me la stessa sindrome di Munchausen potrebbe essere un'ottima cosa perchè con una se ne spiegano tante e curata quella va via tutto il resto. Aggiungo che sono stata in terapia con targin 20mg x3 e oramorph (20), perchè la fibromialgia mi provoca fortissimi dolori quasi continui, dolori che sono stati misurati e valutati molto bene prima di darmi i suddetti oppiacei. Rispondo +++18/18 ai tender points fibromialgici, e ho svariati altri dati oggettivi di sofferenza fisica. A volte vorrei avere la Munchausen proprio per dare un senso a tutti i miei "piccoli" disturbi, ma il mio dottore sta prendendo tempo, probabilmente per raccogliere più dati o fare in modo che io non mi attacchi troppo all'idea di avere questa patologia. Io però devo sapere di cosa si tratta e se è possibile averla senza rendersene minimamente conto, nè avendo pensieri che la possano giustificare.
Grazie molte per l'attenzione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Forse intendeva dire che il suo dubbio è se ha un disturbo somatoforme. La Munchausen è la finzione o produzione di sintomi o segni, consapevole, da parte della persona stessa. C'è poi la s. di Briquet che è la tendenza a denunciare malori corporei come espressione di un disagio mentale, e poi la condizione più comune che è la presenza di sintomi corporei associati a sindromi ansiose o depressive.
La fibromialgia è una sindrome nota associata più o meno sempre, nel corso della vita, a disturbi d'ansia o episodi depressivi.

Non so dove abbia letto della Munchausen ma non c'entra nulla come concetto: "se è possibile averla senza rendersene minimamente conto" (no). La fibromialgia ha delle cure standard che non sono oppiacee.

Ha eseguito cure psichiatriche o ricevuto diagnosi psichiatriche (incluse quelle come intestino irritabile, etc)

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.2k 1k 63
Gentile utente,

la sindrome di Munchausen è ben altra cosa rispetto alla descrizione delle sue patologie e le conseguenti ripercussioni psichiche vicendevomente possibili.

In presenza di una diagnosi psichiatrica, che potrebbe anche essere quella di somatizzazioni, il trattamento farmacologico psichiatrico adeguato può ridurre la sintomatologia lamentata in modo considerevole, considerando anche l'evidenza di stati presenti in cui vi è l'abitudine a riportare corporeamente quanto preoccupa psicologicamente e, quindi, inizialmente una riduzione dei sintomi fino a giungere ad una possibile completa eliminazione.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
In effetti ho iniziato ad avere problemi di salute verso gli 11 anni, a parte l'emicrania da quando ho memoria, fin dall'età prescolare, alle medie ho iniziato con i primi episodi di emesi e gastralgia intensa, che peggioravano quando ero più stressata. Io prendo già sertralina 100 mg + seroquel 50 mg al mattino e seroquel 100 la sera. Quest'ultimo mi dà parecchi problemi di sonnolenza e concentrazione e da quando lo prendo faccio molto più spesso un sogno ricorrente in cui, in situazioni di vita quotidiana, non riesco a tnere gli occhi aperti. Per la fibromialgia ho provato anche lirica(fino a 450 mg al die), paroxetina, duloxetina(che mi ha dato effetti collaterali orribili, con un periodo di disturbo di personalità borderline, di cui ho pochissimi ricordi ancora oggi che sono passati più di 2 anni), rivotril(che mi faceva vomitare sempre),e molti altri ancora. Ho il problema di diventare tollerante molto in fretta e devo cambiare terapia ogni 6 mesi circa. Ho preso benzodiazepine per anni, specie quando ho le crisi di spasmi muscolari, per la fibromialgia, devo prendere EN o valium, la maggior parte delle volte funziona solo in vena, per via del mio malassorbimento gastrico, causato dall'ulcera. Quindi, il mio problema è che non ci sono più molti farmaci che non ho provato e l dolore è sempre molto forte. Ho provato anche svariati psicolettici ma nessun risultato. La sindrome di Munchausen mi sembrava un bellissima soluzione ai miei problemi, ecco perchè volevo sapere. Visto che, presumibilmente non si tratta di questa, come posso attenuare la somatizzazione? (sono in psicoterapia già da 4 anni.)
La ringrazio per la puntualissima risposta.
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Utente
Utente
Dottor Pacini,
grazie, ho cercato, anche in letteratura(faccio infermieristica) ma ho trovato molto sulla Munchausen per procura, e sulla Munchausen ho letto ciò che mi dice anche lei, era più una mia speranza ed una ricerca di spiegazioni date le parole del gastroenterologo. Sì, con la fibromialgia sono arrivate anche la sindrome da affaticamento cronico e quella da colon irritabile. Però non mi spiego come mai da ottobre ho iniziato ad avere questa fortissima diarrea, e non avevo neanche fatto cambiamenti di terapia(all'inizio la setralina mi aveva dato molta diarrea, ma dopo un mesetto era passata), tra l'altro segno associato a fortissimo dolore addominale, per cui ho iniziato a prendere Duspatal e antispasmina colica. Ovviamente subito ho fatto un ciclo di normix, come da indicazione del mio medico di base, ma non è cambiato nulla, e ancora adesso ne soffro molto, e ho anche delle piccole lesioni perianali molto fastidiose.
La cosa che non riesco proprio a capire è che nonostante periodi di maggior stress, come la sessione esami di gennaio ad esempio, non è cambiato nulla. Mi aspettavo aumentasse in periodo di ansia ma non è successo. Ho tentato di eliminare i latticini, ma solo eliminando tutte le verdure questo problema è rientrato. Però non posso non mangiare la verdura, dato che sono anche parecchio sovrappeso, la sto reintegrando ma continuo ad avere la diarrea, senza però cause oggettive. C'è un modo per sapere se il problema deriva da una mia somatizzazione inconscia?
Effettivamente il seroquel ha fatto ridurre leggermente gli episodi di evacuazione. Ma continuo anche spesso a vomitare, e sembra che stia diventando un'abitudine più bulimica che da MRGE. Esistono altri farmaci che potrebbero fare al caso mio? Specie per la riduzione del dolore, che ha un impatto estremo nella mia QoL.
Prendo gli oppiacei(contramal al bisogno ora) o toradol intramuscolo il meno possibile, ma è dura sopportare tutto questo dolore. Inoltre ho spesso memoria del dolore da digitopressione, specie sui teneder points dei gomiti, un dolore che rimane presente fino a parecchie ore dopo essere stato sollecitato. Quando prendevo il Lirica stavo meglio da questo punto di vista, ma poi ha iniziato, come sempre, a non fare più effetto e smettere di prenderlo è stato molto difficile.
Potete consigliarmi qualche farmaco da sottopore all'attenzione del mio psichiatra per capire se potrebbe giovarmi anche dal punto di vista della somatizzazione? Vi ringrazio di cuore.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.2k 1k 63
Attualmente che terapia sta assumendo?
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Utente
Utente
Ad orari:
appena sveglia: seroquel 50 mg, sertralina 100 mg, mesalazina 800 mg, esapent 1000 mg, a giorni alterni acido folico 5 mg+ occasionalmente antispasmina colica forte
dopo colazione: questran 2 g
dopo pranzo esapent 1000
entro le 21: seroquel 100 mg
prima di dormire: ranitidina 300 mg, mesalazina 800 mg, esapent 1000 mg

(il seroquel lo devo prendere entro le nove di sera perchè altrimenti non riesco a svegliarmi il giorno dopo, ma se ho delle attività da fare la sera, per cui non posso essere mezza addormentata, ne prendo solo 50 quando torno a casa, ma è una mia strategia)
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.2k 1k 63
Il seroquel è normale o a rilascio prolungato?

La prescrizione di seroquel con quale diagnosi viene rilasciata?

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Utente
Utente
Temo di non saper rispondere a nessuna delle due domande. Sul foglio illustrativo c'è scritto solo che sono compresse rivestite con film, immagino, dato che non vi è altra indicazione, che si tratti del seroquel normale. Il suddetto medicinale mi viene dato direttamente dal mio CSM territoriale, non ho mai visto la ricetta perchè me lo danno già lì...immagino sia per fibromialgia, non ho altre diagnosi che lo possano giustificare. Avevo avuto per qualche tempo un disturbo bipolare, ma è stato a causa della duloxetina in sovradosaggio...quindi non saprei per quale diagnosi mi ha dato il seroquel. So che da una parte funziona sui dolori, non completamente ma ho notato dei miglioramenti, piccoli ma ci sono. E aiuta a dormire ma ci metto comunque un'oretta ad addormentarmi se ho preso il seroquel entro la precedente ora e mezza. Se passano 2 ore dall'assunzione crollo, dovunque io sia e qualsiasi cosa stia facendo. Ho avuto immensi probelmi perchè lo prendevo 150 tutto la sera(siamo partiti da 100 la sera e poi 150). La mattina stavo malissimo e per svegliarmi mi sembrava di dover uscire da una situazione di incoscienza, come uno stato vegetativo in cui mi rendo conto di essere ma non riesco ad uscirne, è una situazione estremamente spiacevole e capita ancora quando lo prendo troppo tardi o quando la dose del mattino è troppo vicina a quella della sera.
Spero di aver risposto almeno in parte, scusi l'imprecisione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
"Avevo avuto per qualche tempo un disturbo bipolare, ma è stato a causa della duloxetina in sovradosaggio"

La diagnosi di disturbo bipolare prevede anche forme che si esprimono solo dietro sollecitazione chimica (farmai o droghe). Non si tratta di un sovradosaggio ma di una reazione eccitatoria indotta dal farmaco (a dose normale).
Tuttavia tali forme tendono a manifestarsi anche in seguito e spontaneamente, con una prognosi migliore se non si ripetono le esposizioni ai fattori scatenanti, e una espressione più attenuata.
Di fatto però la predisposizione resta, e le ricorrenze sono possibili. Attualmente ha un terapia che in effetti è per un disturbo bipolare attenuato. La setralina potrebbe anche essere per la fibromialgia, però è strano che se ha avuto una reazione eccitatoria con un antidepressivo ne sia utilizzato un altro, anche se associato a un farmaco antimaniacale come il seroquel che lo contrasta nella sua azione pro-bipolare.

Dovrebbe chiarire comunque perché assume questi farmaci, così come descrive la situazione sembra che non abbia idea del perché li assume.
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Utente
Utente
Dottore devo darle ragione, anche perchè ho delle ricadute ancora adesso, che è molto che non prendo la duloxetina...anche se a volte è difficile ammetterlo....e farsi aiutare in tempo.
Alla luce di questi problemi, e aggiungendo questo nuovo inizio di bulimia, sarebbe utile esporre questi problemi alla psicoterapeuta e solo dopo allo psichiatra?
O magari aspetto che passi il periodo e che tutto rientri spontaneamente? Sono pur sempre protetta dalle medicine no?...è tanto grave se non avviso i miei terapeuti?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.2k 1k 63
I dosaggi dei farmaci psichiatrici risultano essere insufficienti per il trattamento dei suoi disturbi e le dosi andrebbero riviste alla luce dei nuovi sintomi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Le medicine appunto si calibrano sull'andamento dei sintomi e delle fasi. Il suo psichiatra deve sapere come sta per adeguare la cura, sia sui sintomi di ora che preventivamente per agire sul decorso.
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Utente
Utente
Ma si aumenterebbe il seroquel o si aggiungerebbero farmaci e non voglio. Il seroquel lo patisco, se sbaglio anche di poco gli orari poi sto male tutto il giorno. Oggi il gastroenterologo mi ha aggiunto Depridat 2 volte al giorno, non devo più prendere la mesalazina perchè anche l'istologico della pancolonileoscopia fatta i primi di aprile è risultato negativo. Ma consigliava l'uso di benzodiazepine , che preferirei vivamente NON prendere!
Ho sempre l'idea che tutto si risolverà e che io non abbia un problema in effetti, ma questa volta vorrei evitare di imbottirmi di medicine, anche perchè minano veramente molto la qualità della mia vita e vorrei viverla piuttosto che aspettare che l'effetto collaterale di qualcosa finisca, non so se sia un discorso comprensibile per chi non ha mai vissuto questa terribile sensazione.
Avrei bisogno di qualcosa che mi faccia stare meglio ma non a questo prezzo, e che non sia da prendere troppe volte al giorno.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248

"Ho sempre l'idea che tutto si risolverà e che io non abbia un problema in effetti,"

Idea che Lei stessa ha appena criticato nel messaggio precedente dicendo che probabilmente non corrispondeva a quanto poi è accaduto e accade.

"Avrei bisogno di qualcosa che mi faccia stare meglio ma non a questo prezzo, "

Appunto, è per questo che di solito si cambiano le cure e si adeguano.


"imbottirmi di medicine" Quando si tratta di questioni psichiatriche qualsiasi cura passa come "imbottirsi di medicine", semplicemente perché non ha una visione oggettiva del perché ci si cura.

A tratti sembra che si curi senza chiarire le ragioni per cui lo fa, in altri se ne interessa per mettere le mani avanti sul cambiamento delle cure forse non funzionano al loro meglio o non sono ben tollerate.

Le gioverebbe un atteggiamento più semplice. Abbia presente la strategia della cura (perché si cura e quali sono gli obiettivi) e riferisca ai medici sia come sta che come tollera le medicine.
[#15]
Utente
Utente
D'accordo, ci proverò. La ringrazio molto per il consulto, grazie anche al dottor Ruggiero.
Cercherò di essere più aperta con il mio psichiatra, da cui ultimamente mi sto facendo portare, perchè mi fido di lui, ma è vero che dovrei rendere me stessa partecipe al progetto di cura e anche il contrario verso il mio psichiatra. Mi vergogno un po' a parlare con lui delle mie ricadute ogni tanto, mi sembra come di deluderlo e che quindi possa decidere di non seguirmi più perchè non vede miglioramenti. Sono 4 anni e più che mi segue e sicuramente ho fatto ottimi passi avanti ma temo sempre che non sia abbastanza e mi giudico molto. Questa "voce" giudicante spesso mi frena molto dal segnalare subito eventuali nuovi problemi, perchè non mi va di lamentarmi troppo o di ammettere che la mia testa abbia creato un nuovo problema. Questa vergogna fa sì che a volte io ometta delle cose.
La mia psicoterapeuta mi ha detto un paio di volte che se avessi continuato a fare un passo avanti e 3 indietro avrebbe preso in considerazione l'idea di interrompere i trattamenti in modo da avere degli obiettivi precisi. Quindi temo che mi possano abbandonare...sarà un pensiero stupido ma mi blocca moltissimo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Lo psichiatra non è una persona con cui fare bella figura, ci va principalmente per la gestione delle ricadute.
[#17]
Utente
Utente
Certamente, gliene parlerò in settimana.
C'è un'altra cosa che vorrei chiedere. So che l'uso di cannabis per scopi terapeutici è legale in molti stati, stavo pensando di andare in uno di questi per un periodo "di prova" per vedere se il THC possa aiutarmi o no. In letteratura ho trovato molte indicazioni sul suo utilizzo in patologie più disparate, tra cui anche la mia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Premesso che anche in Italia l'uso non è penalizzato, ma la detenzione sopra determinati limiti, o comportamenti che possano ritenersi finalizzati alla vendita e alla cessione (come la coltivazione).
Non è che l'uso di cannabis sia legale per gli scopi terapeutici nel senso che se uno ritiene che gli faccia bene la può usare legalmente.
Ci sono indicazioni per l'uso terapeutico (ad esempio la spasticità muscolare o la nausea/vomito intrattabile), che non riguardano la cannabis quanto il thc, di cui esistono versioni farmaceutiche. Sono allo studio farmaci cannabinoidi, sia thc-simili che non thc simili.

L'uso di cannabis aggrava il disturbo bipolare. Non mi risulta che sia indicato nella fibromialgia.
[#19]
Utente
Utente
Il mio psichiatra mi ha infatti consigliato di prendere il Dronabivol, ma dovrei fare il modulo per farlo arrivare dall'estero ed è una cosa lunga e complessa, per cui ho deciso di lasciar stare. In italia non vendono nessun prodotto a base di thc.
Io vomito molto spesso, e ho spesso spasmi muscolari vari, venerdì uno di questi(alla gamba destra) è stato il responsabile di un piccolo incidente automobilistico per cui ho anche preso un fortissimo colpo di frusta, se ci fosse il modo di controllare e prevenire questi spasmi, di certo vivrei una vita più serena. Inoltre i mezzi di trasporto sono difficili perchè hanno tutti i gradini alti e faccio fatica a salirci, quindi uso spesso la macchina, cosa che dovrò limitare il più possibile dato che gli spasmi alle gambe mi provocano incidenti, con relativo dispendio economico e impatto sulla qualità della mia vita. Ora ho il terrore che possa capitare ancora. I farmaci che ho provato fino ad ora non hanno impedito nè il dolore nè gli spasmi nè altro.
Ho molto poca fiducia nei farmaci psichiatrici perchè non mi hanno mai aiutata veramente, specie dal punto di vista del dolore, e gli effetti collaterali sono troppi per me.
Dovrei aumentare la terapia alla luce dei nuovi problemi, sono d'accordo, ma a che prezzo? Non posso dormire tutto il giorno o non riuscire a studiare perchè mi manca la concentrazione o essere così apatica. E ormai ne ho provati moltissimi diversi, quindi si può pensare ad aumentare il dosaggio e non cambiare terapia, ma questo mi darà ancora più effetti collaterali.
So che la fibromialgia normalmente è una patologia non invalidante dal punto di vista fisico e che fa molto come la si prende e la si vive...ma il dolore che ho è sempre molto forte, su una scala numerica sono sempre oltre il 6, una media di 7 su 10 di dolore continuo. E conosco bene il dolore forte, facevo pattinaggio e mi sono fatta tante di quelle cadute sull'asfalto con un dolore immenso, ma spesso ho più male ora. Paragonandolo anche alle piccole contusioni di tutti i giorni, anche quelle che provocano un dolore forte, io ho comunque sempre molto male, senza che ci siano cause evidenti.
Mi è capitato di venire a contatto con il thc, ed è stata una delle pochissime volte nella mia vita in cui non sentivo quasi per niente dolore fisico. Però data la difficile reperibilità della sostanza, e i costi proibitivi e ovviamente i problemi più sociali (come famiglia ecc),diventa impossibile usarla e quindi lascio stare, ma effettivamente ho notato un'efficacia sul dolore che col targin avevo solo dopo l'assunzione di 40 mg in una sola volta...Magari la mia fibromialgia è molto complicata a casua delle comorbilità, ma io ho un livello di sopportazione del dolore molto alto, resisto senza troppi problemi e ciò che per molti è parecchio doloroso, per me non lo è, perchè sono abituata al mio dolore cronico molto più forte...
Quindi non credo che aumentare gli psicofarmaci(e simili) possa farmi bene...perchè aumentano solo gli effetti collaterali, ma poi io ogni istante della mia vita ho dolore, un male che non penso molti saprebbero sopportare...un dolore oggettivo..un segno vero e proprio.
Non so proprio come gestirlo, dal punto di vista farmacologico, spero possiate aiutarmi in questo senso.
[#20]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Sta facendo ragionamenti a vuoto su mosse terapeutiche che per il momento nessuno ha deciso. Parla di aumento e ragiona come se si trattasse di alleggerire o appesantire, ma non è questo il punto.
Ci sono soluzioni da considerare, inutile ragionare sulle possibili soluzioni future nei termini di quelle già provate.
[#21]
Utente
Utente
Gentile dottore,
la vita è mia quindi voglio essere attivamente partecipe delle scelte terapeutiche da fare su di me, quando mi vengono proposte nuove alternative dal mio psichiatra io mi fido e le provo, ma capita che ragioniamo insieme su cosa fare. Anche perchè io non sono completamente digiuna di farmacologia, anzi, e quindi penso sia normale che ragiono molto sulle varie possibilità. So che la terapia attuale non basta a fronteggiare il dolore e a volte nemmeno a scongiurare crisi depressive e altro.
Perciò vorrei trovare nuove alternative, che non possono essere farmaci presi in precedenza, perchè non avevano funzionato minimamente o avevano troppi effetti collaterali, motivo per cui avevo dovuto cambiarli, ecco perchè riprendere farmaci già usati non mi sembra una buona idea. Avendone usati molti diversi quindi mi preoccupa questo periodo di "ricaduta" proprio perchè non posso riprendere farmaci che in passato non hanno avuto gli effetti desiderati. Dunque escludiamo le soluzioni già provate perchè non hanno avuto successo, e non lo avrebbero di nuovo, e pensiamo a delle nuove strategie terapeutiche.
Alcuni farmaci mi avevano giovato per un periodo, come il Lirica o il Rivotril, ma poi avevano smesso di funzionare, e se li prendessi ora sarebbe come la prima volta e dovrei cambiarli di nuovo, ma visto che ci metto sempre un po' ad abituarmi alle terapie, è comprensibile che io preferisca non riprovare, o almeno credo che mi possiate capire.
Sono molto preoccupata e so che l'ansia non mi fa bene, ma ogni istante il dolore fisico mi ricorda che devo trovare nuove soluzioni...affinchè io possa vivere una vita degna di essere considerata tale...
[#22]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
"Anche perchè io non sono completamente digiuna di farmacologia, anzi, e quindi penso sia normale che ragiono molto sulle varie possibilità."

Sarà normale ma non è utile. Se fosse un medico farmacologo, varrebbe lo stesso.

"Perciò vorrei trovare nuove alternative, che non possono essere farmaci presi in precedenza,"

Certamente, quello che stiamo dicendo. Ma faceva ragionamenti come se dovessero essere uguali a quelli.
[#23]
Utente
Utente
Ah mi scusi, ha ragione.
Voi che siete medici, come fate quando avete una malattia, non vi viene da curarvi da soli?
Probabilmente dovrei riuscire a non essere infermiera di me stessa...ma non è facile. Non so se è un discorso che potete condividere, ma lo trovo, da una parte, un ostacolo a volte, come in questo caso.
Sono molto preoccupata perchè mi vengono spesso pensieri strani, inusuali, dei ragionamenti inutili e assurdi, su tematiche diverse. E la mia mente inizia a divagare e perdersi. E spesso rimango in questo stato pensieroso anche per tutto il giorno, anche se mi dedico ad attività diverse, rimane sempre un grande impegno mentale su cose irrazionali. E me ne rendo conto, quindi cerco di non pensarci, col risultato che o ci penso ancora di più, o smetto di farlo per poco tempo. Non riesco a rimanere concentrata.
Oltre a questo volevo domandare ancora una cosa: il seroquel fa ingrassare?
Perchè io sto facendo una dieta molto rigida e movimento ecc, ma non riesco a dimagrire bene, ci sto mettendo molto più del previsto e non riesco a capirne il motivo...quindi ho letto che il seroquel può dare di questi problemi. Ma capita anche se io mangio poco e bene, solo frutta verdura e carne bianca in piccole quantità, con due o più spuntini(frutta o carote) nell'arco della giornata. Devo perdere peso perchè le anche e le ginocchia soffrono molto con la mia zavorra(90 kg e 165 cm!!). Come posso fare a limitare questo effetto?
E ancora: come posso fare con la sonnolenza? Non posso bere il caffè(tra MRGE e s.di Meniere per cui è vietato) o altri stimolanti. Tento di giostrarmi con gli orari di assunzione del Seroquel ma non riesco bene a trovare un equilibrio. Il mio psichiatra mi ha detto 100 la sera e 50 la mattina, ma non un'orario preciso. Quindi io la sera lo prendo dopo cena così fa effetto già per le 22.30 e divento molto poco vigile e mi addormento in fretta. E la mattina mi sveglio stanca, molto stanca, e assonnata. E per di più devo prendere altri 50 mg...tutti la sera è ancora peggio...
[#24]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
"Voi che siete medici, come fate quando avete una malattia, non vi viene da curarvi da soli?"

Può darsi, facendo esattamente gli stessi errori, ma con più autonomia per poterli fare.


Per il resto, non è possibile dare suggerimenti su cosa fare o come gestire le medicine.

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