Disturbo ansia generalizzata

Gentili dottori.

La mia storia di ansia comincia da lontano, diciamo 10 anni fa. Prima con attacchi di panico vari, calmati con una psicoterapia, poi dal 2011, dopo la morte di mio padre con quella che è stata diagnosticata dalla mia psichiatra di riferimento come disturbo generalizzato di ansia. La terapia è stata sia farmacologica sia attraverso colloqui prima con la stessa psichiatra e poi, sotto suo consiglio, con una psicoterapeuta ad orientamento cognitivo comportamentale (la psichiatra invece è ad orientamento psicodinamico). I farmaci sono stati prima xanax (che non mi faceva gran chè) e poi EN (che per un po' ha funzionato alla grande ma ora, dopo circa sei mesi di terapia non mi aiuta molto). Le terapie farmacologiche non hanno mai avuto una data di scadenza e questo mi lascia un po' perplesso.
I sintomi sono quelli classici dell'ansia come difficoltà a concentrarsi, difficoltà a mantenere l'attenzione, qualche attacco di panico, giramenti di testa quando sono in ambienti affollati ecc, più sintomi psicosomatici come gonfiore addominale ed intestinale perenne (e sono questi ultimi che mi danno più da fare perchè con le tecniche di respirazione i primi sintomi descritti riesco un po' a controllarli mentre i secondi no. I sintomi addominali sono tra l'altro molto fastidiosi).
Lunedi, dopo circa sei mesi, ho richiesto un incontro viste le difficoltà delle ultime due settimane (ricomparsa dei vari sintomi) per capire un po' come muoversi.

Riassumendo: ho portato a termine con successo (a detta delle psicoterapeute) due percorsi, uno cognitivo comportamentale e uno psicodinamico. E mi sento effettivamente molto più maturo di prima.
Ho preso due tipi di benzodiazepine.
L'unica cosa che mi fa stare veramente meglio per un po' di tempo è lo sport.
Sono straconvinto di avere difficoltà ad esprimere le mie emozioni (non ho mai pianto per la scomparsa di mio padre).
I disturbi addominali e ansiosi continuano.

Le mie domande sono le seguenti:
1) esiste un tipo di terapia che lavori sulle emozioni e aiuti a riprendere un corretto contatto con esse?
2) a livello farmacologico l'indirizzo preso vi sembra corretto?

Grazie in anticipo per la cortese attenzione.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

La terapia con benzodiazepine non è un buon indirizzo perché non è una terapia per i disturbi d'ansia, se non periodicamente.

"(la psichiatra invece è ad orientamento psicodinamico)"

Non esistono gli orientamenti, un medico conosce e applica degli strumenti, il resto sono ipotesi e interpretazioni che ognuno coltiva come crede, ma non cambiano l'approccio scientifico alla materia.
Anche perché la psicodinamica in gran parte non si fonda su elementi biologicamente definiti.

Le risposte alle sue domande:

1) si
2) esistono cure farmacologiche che lavorano secondo il punto 1) (non le benzodiazepine, che anzi possono peggiorare il controllo delle emozioni, oscillando tra inibizione e scatenamento)

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore

grazie per la risposta. Mi potrebbe dire come si chiama questo tipo di terapia o come riconoscere un terapeuta in grado di effettuarla?

Inoltre sarebbe così gentile da indicarmi quali sono le categorie di farmaci indicate nei casi come il mio? In questo modo ne parlerò con la psichiatra lunedi e nel caso lei continuasse a propormi le stesse strade potrei pensare di cambiare terapeuta.

grazie
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Non si chiama in nessun modo. E' la terapia farmacologica standard per i disturbi d'ansia o dell'umore. La dovrebbe saper effettuare uno psichiatra.
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