Disturbo Indefinito

Salve, sono un ragazzo di 23 anni e a 15 anni ho cominciato ad avere problemi psicologici. Il primo allarme l'ho avuto in estate, una sera, mentre mi mettevo nel letto avevo una sorta di attacco di panico (testa vuota, sensazione di lontananza dal proprio corpo, tremori incontrollabili a gambe e braccia, come delle scosse) e di seguito l'intervento del pronto soccorso. Dopo vari episodi di questo genere, sempre in estate, ho consultato uno psichiatra che mi ha dato da prendere un farmaco di nome cipralex per contrastare la mia "sindrome ansioso-depressiva", era luglio 2006. ogni 2-3 mesi facevo dei controlli in cui si aumentava e dimunuiva la dose fino a febbraio 2007, ultimo controllo. Faccio anche una serie di colloqui dallo psicologo sino a novembre 2007. Risultato: una relazione psicodiagnostica in cui alla fine si diceva: "(...) ipotesi diagnostica di Disturbo depressivo con la tendenza all'uso di un "linguaggio somatico" per esprimere i propri conflitti emotivi.". Passano gli anni, non sto bene, gli "attacchi di panico" sono rari ma non sto bene e mi allontano sempre più dalla vita fuori. Cambio psichiatra e si cambia il farmaco: Zoloft per una "depressione con tratti ossessivi". Passano altri anni, vado dallo psichiatra sempre per aumentare-diminuire la dose. Non cambia nulla, sono sempre depresso e sempre più lontano dalla vita, dalle attività, zero iniziativa, zero sicurezza, autostima. Niente. Negli anni lavoro in uno studio fotografico, vado a scuola ma tutto quello che faccio lo faccio nell'inerzia totale. Gli anni passano, la vita mi scorre davanti, siamo nel 2011 quando faccio una scelta. Decido di partire, lasciarmi tutto alle spalle e iniziare una vita completamente nuova, con un me stesso totalmente nuovo (vorrei anche cambiare nome...). Parto a Roma, convinto che tutto magicamente cambierà una volta lì e io sarò in grado di vivere la mia vita, di INIZIARE a vivere la mia vita. Dopo qualche mese sul posto (in cui trovo un lavoro in uno studio fotografico e inizio un corso di teatro per vincere la mia "fobia sociale", fobia che ho sin da bambino nei rapporti inerpersonali.) diminuisco gradualmente e meticolosamente lo zoloft e lo elimino "definitivamente" dalla mia vita (gennaio 2012). Passa un anno e mezzo da quando sono nella nuova città, la mia vita non inizia, io sono sempre lo stesso, cioè un signor nessuno che vaga nella vita. Estate 2012: stato ansioso che sfocia nella sensazione di impazzire, attacchi di panico. Vado da uno psichiatra che mi ridà lo zoloft. Risultato: insomnia, agitazione fuori controllo, pensieri che sfrecciano nella mente. Pronto soccorso, nuovo psichiatra: mi dicono che negli anni ho preso farmaci dannosi per la mia salute. Mi danno la nuova terapia: depakin e zyprexa. Diagnosi: Disturbo Bipolare. Ritorni nella mia città, sconfitto e completamente out. Seguo uno psichiatra che sino ad oggi pur non confermando la diagnosi romana mi conferma la terapia. Ma io non sto affatto bene. Cosa ho che non va?
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

la prima cosa è una diagnosi certa.

Se il disturbo è del tipo "bipolare" l'approccio più indicato sono gli stabilizzatori dell'umore.

Se il disturbo è del tipo "ansia/depressione" l'approccio più indicato sono gli antidepressivi.

In entrambi i casi occorre una corretta diagnosi e un approccio continuativo, magari avvalendosi anche di integrazioni con altre tecniche specifiche ( di tipo "psico-educazionale").

Il consiglio è avvalersi di un professionista (psichiatra) serio e competente.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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Utente
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Grazie della risposta.
Gentile dottore, Il problema è che per me a detta dello pschiatra (che gode della fama di essere molto competente) non c'è una vera diagnosi. L'unico sistema è quello di trovare attraverso questi farmaci la terapia adatta a me. Lo zyprexa dovrebbe togliermi la cosidetta ansia e quindi di conseguenza agire sulla depressione e a farmi stare bene. L'antidepressivo non lo posso più prendere perchè l'ultima volta che l'ho preso mi ha creato una situazione davvero senza controllo (enorme agitazione, pensieri veloci, sensazione di impazzire, insonnia ecc...). quindi non posso curare la mia depressione con gli anti-depressivi (che pur negli anni passati non hanno prodotto alcun risultato.)
E' un anno e mezzo che assumo la nuova terapia e nemmeno questa ha prodotto alcun risultato. La situazione attuale è molto preoccupanta. L'ansia è sempre fuori contollo, l'insicurezza mi fa evitare qualsiasi situzione sociale. (prendere un caffè o firmare un documento davanti a qualcuno mi provoca forissimo disagio). In più mi sento depresso, sempre stanco, esausto. Dormo 12 ore al giorno. Ho avuto negli anni enormi di attenzione, concentrazione, memoria e apprendimento che adesso sono diventati insostenibili. Qualsiasi attività intraprendo è un problema, anche la visione di un film o la lettura di un libro sono divenuti impossibile. La mente fugge, rifiuta, è sempre nel vuoto, distratta e gli psicofarmaci peggiorano questa situazione. Mi sento un ritardato che non può neanche avere un dialogo con qualcuno perchè si perde nelle parole e non riesce più a seguire i meccanismi di conversazione e di scambio. Non so cosa fare e come farlo. Non vedo alcuna soluzione ai miei problemi. I miei problemi sono la mia vita e psichiatria non mi ha mai aiutato, per questo sono molto sfiduciato e così non posso più andare avanti.
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C'è qualcuno???
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Nessuno è così gentile da prendere un momento in esame la mia situazione e consigliarmi sul da farsi? Vorrei un parere di uno specialista (oltre a quello del mio psichiatra) così da farmi un idea il più possibile ampia sul mio problema. Grazie
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