Ottundimento, stordimento ed estraniazione

Gentili Dottori,
Premetto da buon ipocondriaco (cosciente di esserlo) di essere affetto da ansia direi generalizzata da tempo immemore. Questa ansia si traduce in una serie di sintomi fisici, buona parte dei quali ho caratterizzato non essere organici tramite visite specialistiche che si sono rivelate negative: per esempio i dolori toracici, forte dispnea, extrasistolia, tachicardia, nodo in gola e nodo allo stomaco si sono rivelati essere manifestazioni ansiose in quanto non avevano altre cause (visita cardiologica negativa) oppure vi era una possibile causa organica curata però in maniera approfondita e risolutiva (esofagite da reflusso documentata con EDGS e curata con lansoprazolo).
Dal punto neurologico però non ho mai indagato nulla però, se non per il fatto che tre anni fa sono stato in cura da neuropsichiatra per questi miei sintomi che mi diede una combinazione SSRI e xanax (devo dire efficace sui miei sintomi).
Ultimamente però ho un’agitazione di fondo che è tornata ad essere pesante ed invasiva, che a tratti sfocia in una sensazione di panico.
La cosa però che mi spaventa è che a tratti, nella mia giornata ho un senso di ottundimento, stordimento accompagnate da un leggero senso di sbandamento (come se camminassi sulla sabbia o sul ponte di una nave) e da vertigini leggere; In più è come se avessi una sensazione di estraniazione dalle cose che faccio e che vivo. Tutto ciò non mi impedisce di eseguire tutte le mie azioni quotidiane, a lavoro come a casa ma me le rende molto più faticose e difficili: mi prostra, mi stanca, mi agita e mi rende pessima la qualità di vita. Il tutto si accompagna ad una ridotta qualità del sonno.
Devo dire che lamento una costante tensione (dolorosa per’altro) muscolare al collo, alla nuca, alla mandibola e ai trapezi/spalle, il tutto accompagnato da leggera cefalea. Per costante tensione e dolore intendo che non vi è neanche un minuto in cui non ce l’abbia. Mi rendo conto di assumere sempre posture sbagliate o di serrare spesso la mandibola.
Riferisco che assumo xanax 0,25 al bisogno (cioè quando sento l’agitazione più pressante oppure quando sento che sta per arrivare il panico) e faccio uso di prodotti erboristici: tisane e capsule alle erbe.
Cercando di essere razionale mi dico che non può essere qualcosa di grave (tumore al cervello o robe così) ma si sa che il tarlo dell’ansia e dell’ipocondria è una brutta bestia….
Il mio dubbio è sul tipo di specialità a cui rivolgermi per comprendere e risolvere questi problemi: neurologo, psichiatra o psicologo?
Grazie per l’attenzione che vorrete dedicarmi.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente

La sua situazione può essere efficacemente valutata da uno specialista in psichiatria.

L'uso di una benzodiaepina nel lungo termine è da considerarsi pratica sconsigliata.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore.
Ma lei ritiene che questi miei problemi siano manifestazioni ansiose?
È possibile che l'ansia da sola possa causate tutti questi problemi prettamente fisici?

Ritiene che affiancare un percorso di psicoterapia (magari per risolvere questa maledetta ipocondria) alla cura psichiatrica possa essere di beneficio?

Mi potrebbe quantificare il "lungo termine" nella cura con xanax?



Grazie ancora.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
È possibile che i suoi sintomi possano essere ascrivibili ad ansia.

Del resto l'evidenza di patologie somatiche può essere un fenomeno correlabile all'ansia.

La psicoterapia necessita di condizioni di eleggibilità, valutabili direttamente dallo psichiatra.

Una benzodiazepina non andrebbe usata oltre 8 settimane.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore per le esaurienti risposte.

Torneró dal neuropsichiatra da cui ero stato anni fa.
Un'ultima cosa: l'uso prolungato di seropram (prescrittomi dal neuropsichiatra) mi causarono alopecia areata, aumento delle transaminasi epatiche e azzeramento del desiderio sessuale. Sono restio ad utilizzarlo di nuovo: esistono altri farmaci che non abbiamo questi effetti e che mi possano curare come il seropram?

Grazie
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Sono in commercio diversi farmaci che possono avere minori effetti collaterali.
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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore. Se le fa piacere la riaggiorneró.

Cordiali saluti.
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