Forte depressione

Egregi dottori, ho da poco scoperto cosa sia la depressione. Non sulla mia pelle, ma su quella di mia madre. Ha 53 anni, e il mese scorso ha tentato il suicidio lanciandosi dal secondo piano e bevendo acido muriatico.E' c'è quasi riuscita. Dio solo sa com'è possibile che sia ancora viva, e che probabilmente tra qualche giorno sia fuori dall'ospedale.Purtroppo mia madre si è ammalata di depressione qualche mese fà, in seguito alla scoperte di brutte questioni familiari, successe a mia sorella, di cui probabilmente si sente in colpa.... da lì, è cominciato un tunnel che l'ha portata a chiedere aiuto ad uno specialista....ho letto solo dopo tutto ciò cosa prendeva....en, efexor etc. etc.....purtroppo mia madre è recidiva....in passato circa vent'anni fà aveva gia sofferto di una forte depressione....
Cmq, il motivi per cui Vi scrivo, è per avere un'opinione su come comportarci in questo momento, sta per uscire dall'ospedale e non sappiamo a chi rivolgerci. la mia idea sarebbe trovare un bravo psichiatra che però sia anche psicoterapeuta. Non voglio una semplice ricetta di barbiturici ed oppioidi, e poi magari affiancare uno psicoterapeuta...Vorrei un medico capace in tutti e due i campi, che sappia usare chimica e psicologia. Sto cercando disperatamente una persona competente tra pescara (dove vivo io) e foggia (la città dei miei genitori). Ho cercato molto su internet, ma pare che i migliori centri per la depressione, si trovino da roma in su. Ho bisogno di capire se è il caso di recarmi da uno specialista psichiatria su(mi hanno consigliato il centro di Pisa) e scegliere uno psicoterapeuta vicino casa, oppure cercare direttamente una figura univoca nel raggio di 30 km da foggia.
Ringrazio chiunque possa darmi un suggerimento, o indicarmi una strada da seguire. Per la mia famiglia è stato uno shock, io sono il figlio grande, vorrei fare il meglio possibile in questa situazione. spero di aver postato nel posto giusto. Grazie mille a tutti
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
la situazione che ha descritto è sicuramente seria e merita ogni precauzione.
Purtroppo non ci sono consigli generali che si possano dare in queste circostanze senza conosce la persona e la situazione ambientale in cui si trova.
Rispetto alla scelta del terapeuta, tenga presente che gli psichiatri (che siano o meno anche psicoterapeuti) non sono dispensatori di farmaci che stordiscono e basta. Le attuali terapie farmacologiche possono avere grande incisività sui disturbi psichici e andare ben al di là del semplice effetto sedativo.
Inoltre l'approccio psichiatrico non prevede soltanto la prescrizione di farmaci, ma il colloquio, l'ascolto e via dicendo.
In ogni caso l'idea di affiancare anche una psicoterapia potrebbe essere giusta, a patto che sua madre sia d'accordo (non ha senso imporre un percorso del genere).
Sulle persone alle quali rivolgersi, a mio parere non esistono centri di per sé migliori di altri. Bisogna valutare la professionalità e la fiducia che ispira il singolo specialista ovunque egli operi.
Inoltre, a mio parere, una situazione come quella descritta richiederà, almeno all'inizio, una presa in carico abbastanza assidua e dubito che ciò possa avvenire con molti km di distanza dal terapeuta.
Potreste valutare i suggerimenti che vi daranno al momento delle dimissioni (probabilmente vi verrà indicato il centro pubblico di riferimento). Se non dovessero essere soddisfacenti, vi suggerei di contattare uno specialista privato della vostra zona.
Cordiali saluti,

Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat