Un peggioramento della sintomatologia

Salve Dottori,
ho 38 anni e soffro da tempo di colon irritabile, negli ultimi 2 mesi ho avuto un peggioramento della sintomatologia con dolori specie dopo pranzo o cena,che dal fianco dx , scendono dal lato sinistro fino ad arrivare diciamo la parte sotto l'ombelico. Tutto si allevia dopo l'evacuazione. Però tutto ciò mi condiziona le giornate a tal punto da evitare anche di uscire.La domanda è: è vero che l'uso di antidepressivi tipo la fluoxetina o altre molecole,(Voi ne sapete più di me), possono combattere o quantomeno contrastare questo tipo di problema che ormai sta condizionando la mia vita? Grazie
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Il colon irritabile ha quasi sempre una concomitante patogenesi di natura ansiosa. Se sussiste un disturbo d'ansia, che si manifesta con particolare intensità a livello gastrointestinale, il trattamento con un antidepressivi può contribuire a risolvere la sintomatologia. Comunque la scelta su un eventuale trattamento e sul tipo di trattamento spetta allo specialista che potrà visitarla direttamente.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua cordiale risposta, in effetti è un periodo molto ansioso e pieno di pensieri, domani andrò dal mio medico di famiglia e vediamo se riusciamo a iniziare una terapia adeguata.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Ci tenga aggiornati, se vuole.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Salve dottore,
oggi sono stato dal mio curante e gli ho spiegato
la situazione riguardo la mia colite.
Mi ha prescritto Fluoxeren da prendere 1/2 cp per circa 5gg
e poi 1 al di. In più dei fermenti lattici. Secondo lei è un buon
approccio terapeutico? grazie
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
L'impostazione della terapia é sensata. Occorrerà valutare l'efficacia sul campo.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Scusi dottore in che senso valutare l'efficacia sul campo? Forse ognuno ha una propria risposta alle terapie?