Antidepressivo e fame compulsiva

Buonasera,
sono in cura da più di due anni per attacchi di panico, ansia, disturbi del sonno legati ad un evento spiacevole avvenuto 4 anni fa. Ho già cambiato cura antidepressiva più di una volta in quanto non ottenevo i risultati sperati con citalopram e mirtazapina. Ora prendo da un anno e mezzo circa l'anafranil.. due mesi fa il mio psichiatra ha ridotto le dosi per poi sospenderle ma ho avuto una bruttissima ricaduta così mi ha ridato la dose iniziate di 50 mg. Nel frattempo però ho iniziato ad avere una fame incontrollabile, non nego di essere sempre stata una mangiona ma son sempre stata normopeso. Ho preso non so quanti chili e non riesco a controllarmi. Da 10 giorni circa mi sono imposta un regime alimentare ferreo (non seguito da dietista in quanto tra lavoro, tirocinio e università non riuscirei a seguire tutto quello prescritto), nonostante questo non ho perso un etto. Sicuramente ha fatto la sua parte anche la pillola anticoncezionale ( che prendo però da 7 anni e non mi ha mai fatta ingrassare) , ma in attesa di poterne parlare col mio psichiatra volevo un vostro parere. Ho già fatto gli esami del sangue per controllare che la tiroide fosse a posto ed è tutto in regola. Ho sentito molto parlare di Tirosina e Fluoxetina per controllare la fame e perdere peso. Considerati i miei disturbi, uno dei due potrebbe funzionare o rischierei di peggiorare la situazione? Se no cosa mi consigliereste?
Vi ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
L'Anafranil funziona ottimamente ma può indurre un notevole senso di fame. La tiroxina è ormone tiroideo e può aiutare a dimagrire ma può anche avere un effetto stimolante ed indurre le crisi di panico. La soluzione migliore è una dieta non esasperata accompagnata da attività fisica non necessariamente faticosa ma costante.
Alcuni farmaci (fluoxetina, bupropione, topiramato, aripiprazolo a bassissimi dosaggi, etc) possono effettivamente aiutare a controllare meglio la fame ma non sempre sono efficaci. Ne parli col suo Psichiatra ma ritengo la prima soluzione senz'altro la migliore

cordialmente

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria