Psicosi nas

salve, da circa dieci anni mi è stata diagnosticata una psicosi nas, con dominanza pressochè assoluta di sintomatologia negativa anche se c'è qualche sconfinamento nella dimensione produttiva, e un d.o.c per cui assumo 3 paroxetina al giorno. Mi sono, oserei dire, "massacrato" (di abilify e olanzapina, soprattutto, nei vari dosaggi possibili) in quanto tutti gli antipsicotici tipici e atipici si sono rivelati per me potenti sonniferi, quindi portatori di una beffarda azione paradossale, o, addirittura, mi hanno riportato alla mente l'inquietante espressione "camicia di forze chimica". Leggo poi, su tanti siti internet, non solo che è già da lungo tempo conosciuta la modesta azione di tutti gli antipsicotici sui sintomi negativi, ma anche, con mia somma delusione, del fallimento del Bitopertin, che sarebbe dovuto uscire l'anno prossimo in Europa. Il mio attuale psichiatra preme per l'Aloperidolo e sembra ignorare diagnosi, sintomi ed esperienze precedenti, ma io sono un pò riluttante, anche perchè la proposta è stata accompagnata dalla piccola bugia che trattavasi di farmaco di recente uscita. Mi sento un pò con le spalle al muro e senza molte prospettive terapeutiche. Mi piacerebbe avere un parere a proposito della mia situazione. Ringrazio in anticipo. Buongiorno.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
la Sua diagnosi va capita meglio. Lei scrive:

"una psicosi nas, con dominanza pressoché assoluta di sintomatologia negativa anche se c'è qualche sconfinamento nella dimensione produttiva, e un d.o.c"

- E' una situazione possibile, perché non di rado nei disturbi psicotici possono svilupparsi anche i sintomi ossessivo-compulsivi. Tuttavia, o è uno, o è l'altro (o psicosi, o DOC). Talvolta la psicosi si complica con sintomi ossessivi (o come parte integrante della psicosi, o a causa di alcuni farmaci antipsicotici), negli altri casi i sintomi del DOC possono subire peggioramento, perdendo la persona la consapevolezza del disturbo, e sembrando ai medici che si tratta dei deliri e non delle ossessioni. Ma avere nella diagnosi entrambi (psicosi e DOC) vuol dire che il dilemma diagnostico non è stato risolto. E' una delle diagnosi differenziali difficili, ma deve essere fatta.

Lei può descrivere in che cosa consistono i sintomi "negativi", "produttivi" e del "DOC" nel Suo caso ?

"Il mio attuale psichiatra preme per l'Aloperidolo e sembra ignorare diagnosi, sintomi ed esperienze precedenti"

- "ignorare la diagnosi": bisogna prima capire quale è la diagnosi. Per quanto riguarda "le esperienze precedenti" (l'effetto non ottimale degli altri antipsicotici), l'Aloperidolo non ha le stesse proprietà degli altri antipsicotici. E' uno degli antipsicotici più vecchi e criticati, ma spesso si rileva più utile di quelli nuovi, perché, per avere un suo effetto incisivo, sono spesso sufficienti dosi minori rispetto ad altri antipsicotici, e, di conseguenza, esso può essere meno sedativo. Inoltre, per quanto riguarda i sintomi ossessivo-compulsivi, ha una provata efficacia su questi, mentre molti altri antipsicotici hanno una efficacia dubbia o peggiorano i sintomi ossessivo-compulsivi.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per l'interessante risposta. In effetti, ripensandoci, non mi sono spiegato benissimo. Nel 96 sono finito un paio di volte al pronto soccorso per un blocco funzionale (ero come paralizzato) e nel 97 mi è stato diagnosticato un disturbo di personalità Borderline con tratti anancastici (cito le parole dei suoi colleghi e anche nel primo messaggio ho fatto così) e ho provato 1 seroxat, mellerette e risperdal, non ottenendo praticamente nessun beneficio. Nel 2003 interrompo il lungo rapporto col primo psichiatra, che ormai da anni non mi proponeva nessuna pillola, in quanto riteneva che l'uscita dal disturbo Borderline fosse possibile solo tramite una mia applicazione nel crearmi un sistema di relazioni (fidanzata, soprattutto, e amici) che, però, anche non avendo mai avuto preconcetti verso il prossimo, non sapevo proprio come realizzare. Ora vado a citare le diagnosi più recenti, con un mio personale collage dei punti salienti: "si conferma un quadro caratterizzato da una marcata chiusura sociale, profonda abulia e avolizione, evidente distacco affettivo ed assenza di iniziativa ed interessi... il quadro psicopatologico, sicuramente evolutosi dal pregresso disturbo di personalità appare esitato, cristallizzandosi, in un disturbo psicotico NAS, con prevalente sintomatologia negativa, una psicosi cronica tipo Defect, con assenza di franca sintomatologia produttiva ed invece prevalenza, o meglio dominanza assoluta, di una importante sintomatologia negativa, con impoverimento affettivo e della personalità. Il paziente è stato seguito da diversi specialisti per un grave disturbo Borderline di personalità con marcata compromissione del funzionamento sociale, astenia, abulia, apatia, faticabilità, drastica riduzione dell'iniziativa, labilità emotiva ed impulsività, presenza di sintomatologia ossessivo-compulsiva, le cui manifestazioni sconfinano nella dimensione produttiva.".
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
a quale scopo è stata scritta la relazione clinica che Lei cita ?

La mia impressione è che non si tratta di una psicosi, ma, dallo stile di questa relazione, mi sembra che questa "psicosi" è un po' "costruita", "forzata".

Tenendo conto della diagnosi iniziale (disturbo borderline), questa può associarsi allo stato depressivo e ai sintomi ossessivi; e l'attenzione maggiore sarebbe da porre sul trovare un antidepressivo efficace.

La terapia con alloperidolo può essere d'aiuto (di più, rispetto ad altri antipsicotici), ma non come il "perno" della terapia, bensì come potenziamento, se l'antidepressivo non è sufficiente.

La psicoterapia può essere sempre indicata (sia nel disturbo borderlline, sia nel caso dei sintomi ossessivi, ed anche negli stati depressivi del disturbo borderline). Comunicando con Lei qui, ho impressione che Lei mantiene contatto con la realtà sufficiente per fare la psicoterapia; il problema può essere la mancanza di motivazione o di fiducia nell'approccio psicoterapeutico, e nel trovare uno psicoterapeuta adatto.
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