Ipocondria e ansia

Gentili dottori,
mi rivolgo a voi per un parere. Ho 33 anni, sono un po' sovrappeso e sono un fumatore. Attualmente sono in cura con sertralina da 100 mg e alprazolam 4 mg al giorno in 4 dosi per una forma depressivo-ansiosa accompagnata da spunti ipocondriaci, su un funzionamento di personalità dipendente. Sebbene i farmaci contengano l'ansia, vivo costantementr nella paura di contrarre malattie veneree (sono omosessuale) e mi astengo da rapporti sessuali per evitare ogni veicolo. Ho un pessimo rapporto col mio corpo e sfogo il mio disagio fumando sigaretta. Sono stato anni in psicoterapia, cambiando anche orientamento (psicodinamico, cognitivista, umanista( ma questo perenne stato di inimicizia col corpo rimane. Cosa c'è in me che non va? Ho paura anche solo di fare le analisi ormai perché temo si scoprano strane malattie. Grazie per una vostra risposta.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Per quanto tempo è stato in psicoterapia?

La terapia attuale da quanto tempo è assunta?

https://wa.me/3908251881139
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Utente
Utente
Buongiorno dottore, sono stato in terapia 6 anni da una psicoterapeuta ad indirizzo psicodinamico (dai 21 al 27 anni) per un cammino di accettazione della mia omosessualità. Ne ho tratto beneficio, ma nel frattempo è sorta ansia ed episodi di ansia acuta sempre con sottofondo ipocondriaco (paura dell'HIV e malattie sessualmente trasmissibili). Non riuscendo a venirne a capo con la "sola" psicoterapeuta mi sono
rivolto ad uno psichiatra/neuronologo che mi ha prescritto del Lexotan che però mi dava sonnolenza. Ho dunque consultato una psichiatra e psicoterapeuta orientamento cognitivista della Asl che mi ha prescritto il citalopram e l'alprazolam. Purtroppo è stata trasferita e mi sono trovato "scoperto": ho continuato con questi farmaci fino a un anno e mezzo fa, sebbene fossi arrivato all'abuso di alprazolam (anche 10 mg al giorno). Con fatica tramite il SSN sono stato seguito da uno psicoterapeuta molto in gamba, indirizzo umanista, che dopo 6 mesi di colloqui mi ha inviato da una dottoressa che ha rivisto le cura e mi ha aiutato a scalare: da un anno prendo 100 mg sertralina la sera e 1 mg alprazolam 4 volte al giorno a distanza di 4 ore. Purtroppo qui dove vivo (Viterbo) in SSN è scadente, vorrei rivolgermi a qualche struttura magari a Roma e provincia ma onestamente sono disorientato. Lei che mi consiglia? Ah, faccio presente che lo psicoterapeuta dopo il rimando non mi ha potuto più seguire e la psichiatra è in malattia da 6 mesi... dunque sono abbandonato.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Il problema principale è che vive male la sua sessualità con pensieri continui sulle malattie.

Se decidesse di cercare un partner fisso questa problematica potrebbe essere attenuata e conseguentemente i suoi sintomi sarebbero meno presenti.

Il lavoro da fare non è tanto sull'accettazione di sé quanto su questi sintomi.
Non è detto che la risoluzione del sintomo attuale non possa poi avere una nuova rappresentazione con altre problematiche.

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dopo
Utente
Utente
Ha ragione, infatti ho un partner fisso da 6 anni ma purtroppo i rapporti sessuali sono sporadici e scadenti. Lui è più grande e ha un calo del desiderio da un bel po' ma io ho paura a chiudere la storia perché conviviamo e ho i miei riferimenti qui e una famiglia un po' problematica. Ultimamente le mie ossessioni riguardano gli infarti dato che fumo... e alla fine mi sento socialmente inaccettabile. Se mi dovesse consigliare un indirizzo terapeutico, che tipo di psicoterapia mi consiglia? Vorrei lavorare anche sul corpo oltre che sulla mente... sulle emozioni. La ringrazio e le auguro una buona giornata.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La psicoterapia è molto operatore dipendente, per cui trovare uno psicoterapeuta con cui avere la possibilità di risolvere le diverse problematiche è una casualità.

Il problema non è l'indirizzo terapeutico.
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dopo
Utente
Utente
Su questo sono d'accordo. Sa dottore, dell'ipocondria e manifestazioni affini (paura di fare le analisi, paura del contagio, cattivo rapporto col corpo) si parla poco perché rientra nella sintomatologia di altri funzionamenti come ansia, DAP, depressione, DOC ed è difficile trovare materiale divulgativo specifico. Banalmente, i libri di self-help sono incentrati sull'ansia e gli attacchi di panico, ma si trova ben poco per chi non ha un buon rapporto col corpo e pensieri ossessivi riguardanti la salute. È un brutto circolo vizioso. Non voglio abusare della sua disponibilità e le chiedo con la massima sincerità come mi consiglia di comportarmi sia sul fronte dei farmaci che di un eventuale accompagnamento psicoterapeutico in modo da orientarmi. Per me è un po' un fallimento a 33 anni vedermi così, mi sento in colpa con me stesso, so che dovrei fare qualcosa ma non so davvero cosa. Lavoro per una rivista come articolista, non ho grosse entrate e sono una persona poco pratica. È brutto pensare che mi siano precluse strade nel lavoro perché "ormai è tardi"... e cercano tutti con esperienza anche per fare il barista! Perché, banalmente, sento di aver bisogno di un lavoro pratico, che mi porti ad uscire di casa e rapportarmi con le persone. Scusi lo sfogo e il flusso di pensieri.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Può trovare diverse soluzioni, ma il problema principale è gestire tutti i suoi pensieri e l'ansia con un buon trattamento terapeutico, riterrei maggiormenti di tipo psicoterapico.
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Utente
Utente
Grazie dottore, sto pensando di ricontattare il terapeuta che mi ha seguito per sei mesi nella Asl per chiedere un percorso in sede privata: credo anche io sia il primo e fondamentale passo da compiere. Confido nel suo augurio. Buona giornata e buon lavoro.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
E' una buona soluzione. Saluti
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