Tutto questo accompagnato da un senso di debolezza alle gambe
Salve dottori sono Nicola e ho 26 anni. Soffro di ansia e attacchi di panico da circa 2 anni, in questo periodo soffro di alcuni sintomi, mi sento come un po’ confuso, come se barcollassi o camminassi sulle uova, come se stessi svenendo da un momento all altro. Tutto questo accompagnato da un senso di debolezza alle gambe, collo rigido, dolori alla cervicale. Io di cervicale ne soffro, e mi chiedevo se questi sintomi sono attribuibili a questo oppure sia l ansia associata a stress? Ho fatto 2 mesi fa un ecg, e una prima visita dall otorino laringoiatra con esiti nella norma. Volevo anche dirle che tra poco parto per le vacanze e questo mi genera un po’ d ansia...
Gentilissimi
Gentilissimi
Il disturbo di panico è curato con qualcosa ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
No dottore, ho sempre cercato di controllarle con tecniche di respirazione o di distrazione, ho voluto evitare di prendere farmaci.
Una posizione poco costruttiva. Ha evitato le cure per il momento. Cambierei strategia.
Utente
Che tipo di strategia? Io comunque soffro di attacchi di panico solo se mi trovi in luoghi troppo affollati, o che mi generano ansia, non mi sono mai venuti di punto in bianco o spesso.
Strategia semplicissima: curare il panico.
Utente
Sicuramente lo farò ma per ora non me la sento di assumere farmaci per questo. Grazie mille comunque dottore
Cordialmente
Cordialmente
Rientra nella sua libertà, ma questo non porterà a niente di diverso, il disturbo è lì e nessuno lo contrasta.
Utente
Di sicuro il panico non mi ucciderà quindi fino a quando mi sento di poter non prendere farmaci lo combatterò io stesso, quando arriverò a non poterne più allora mi affiderò ad uno specialista e prenderò in considerazione dei farmaci.
Cordialmente
Cordialmente
No, per niente. Non sta combattendo niente. Il disturbo si sta esprimendo per quel che è, non si combattono i sintomi, si subiscono.
In realtà sta evitando la cura per una sua ritrosia. Così facendo la ritarda, la malattia si afferma ancora di più nel tempo.
Il fatto che una malattia uccida non è una buona ragione per non curarla.
In realtà sta evitando la cura per una sua ritrosia. Così facendo la ritarda, la malattia si afferma ancora di più nel tempo.
Il fatto che una malattia uccida non è una buona ragione per non curarla.
Utente
Allora a settembre andrò da uno specialista e inizierò un percorso di cura.
Cordialmente
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.1k visite dal 25/07/2018.
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