24 anni con una diagnosi di depressione
Salve, sono un ragazzo di 24 anni con una diagnosi di depressione. I primi sintomi si sono manifestati durante il decorso del cancro che ha portato alla morte mia madre nel 2016. In seguito al lutto i sintomi si sono accentuati: umore depresso, astenia, ipersonnia, anedonia, deficit mnemonici, difficoltà a ricordare ed a concentrarsi, ansia, insonnia e difficoltà a dormire. Da gennaio 2018 sono in cura presso uno psichiatra che mi ha prescritto una terapia a base di fluvoxamina da 50 mg al giorno per arrivare entro tre mesi a 300 mg al giorno. I risultati di questa terapia si sono rivelati scarsi, allora il mio psichiatra ha optato per una aggiunta di paroxetina 10 mg al giorno per curare anche l'ansia riducendo la fluvoxamina a 200 mg al gioreno, poi dopo un mese di terapia ha portato il dosaggio della paroxetina a 20 mg al giorno. A seguito di questa cura l'ansia è scomparsa, ma i deficit cognitivi, difficoltà a concentrarsi ed a memorizzare, astenia e anedonia non sono scomparsi. Ora il mio psichiatra mi ha proposto di ridurre la fluvoxamina a 100 mg fino a toglierla dalla cura, per introdurre il bupropione 150mg al giorno per i sintomi ancora presenti.
Secondo voi il bupropione potrebbe risolvere i sintomi di deficit cognitivi, difficoltà a concentrarsi ed a memorizzare, astenia e anedonia oppure voi proporreste un farmaco diverso che mi consenta di recuperare concentrazione ed eliminare i sintomi sopra citati.
Chiedo cortesemente ai medici di essere il più chiari possibili, in quanto non mi intendo di farmaci.
Saluti.
Secondo voi il bupropione potrebbe risolvere i sintomi di deficit cognitivi, difficoltà a concentrarsi ed a memorizzare, astenia e anedonia oppure voi proporreste un farmaco diverso che mi consenta di recuperare concentrazione ed eliminare i sintomi sopra citati.
Chiedo cortesemente ai medici di essere il più chiari possibili, in quanto non mi intendo di farmaci.
Saluti.
E' anche esso un antidepressivo. Andrebbe però chiarito se questo problema corrisponda ad un deficit, o ad una preoccupazione, perché sono due cose diverse.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 31/07/2018.
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