Quindi prevalentemente depersonalizzazione e detealizzaizone

Salve,da ormai tre anni soffro di sintomi dissociativi e ansia generalizzata.
Quindi prevalentemente depersonalizzazione e detealizzaizone.
Sono stata meglio ma da un paio di mesi l’inferno è tornato e mi fa perdere il controllo totalmente. Alterno depersonalizzazione fortissima a DOC fortissimi ma depersonalizzazione assente. Ho lasciato la terapia da un anno e non ho mai preso farmaci se non ansiolitici che mi calmavano (se la mente non mi Inganna) tantissimo. Ho pensieri ossessivi,non mi sento me,ho una confusione mentale e delle voci continue che riconosco però essere un forte dialogo interiore conflittuale.
Qualcuno sa dirmi cosa fare?
Vorrei evitare farmaci perché ho avuto bruttissime esperienze in passato (per quel poco tempo in cui ho preso qualche farmaco al di fuori dell’ansiolitico) e so che reagirei malissimo essendone appunto terrorizzata.
Aiutatemi vi prego ho paura di ricadere nel baratro
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Credo che dovrà cercare di rivedere la sua posizione nei confronti dei farmaci. Per questi sintomi non vi sono altre strade.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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Utente
Utente
Dottore ne sono uscita tre volte senza farmaci... solo con la psicoterapia.. dice che non è possibile rifarlo?
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Se ne è uscita tre volte vuol dire che ne è ricaduta tre volte. Mi scuso se le posso sembrare cinico, non lo sono,
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Utente
Utente
Lo so,ma la domanda è ; esiste davvero un modo per eliminare del tutto questi sintomi? O i farmaci rischiano di “anestetizzarli” solamente.... non voglio passare una vita ad entrare e uscire da terapie farmacologiche. Secondo lei cosa dovrei prendere?
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
A distanza non posso suggerirle terapie specifiche. Le posso però dire che cure discretamente o molto efficaci per i suoi sintomi esistono. Il punto importante è questo: un disturbo che sta durando, sia pure in modo discontinuo, da tre anni ha bisogno di una cura di mantenimento lunga.
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Utente
Utente
In realtà dura dal 2012,solo che passó dopo qualche tempo da solo,tornó tempo dopo e solo allora capii cosa fosse... i farmaci mi terrorizzano.... la psicoterapia mi aiutó tengo ma dovetti lasciarla... sa dirmi almeno secondo lei di che tipo di farmaci avrei bisogno?
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Utente
Utente
È che ho passato l’intera vita dietro sgli altri,mio padre è un ex tossicodipendente e mia madre una bambina immatura,mi hanno sempre tirato i mezzi si loro problemi,mi sono “guarita” mio padre tra una comunità e l’altra non lasciandolo mai solo. Lui ora sta bene ma io mi chiedo chi io sia davvero perché di tempo per
Costruire la mia persona ne ho avuto ben poco.....
Ho un sacco di rabbia dentro se penso al tempo che non mi restituirà nessuno e mio padre ora comunque si vive
La sua vita senza badare alla mia e questo mi crea un dolore fortissimo e una rabbia assurda. È come se stessi vivendo cambiamenti della mia persona così veloce da non rendermene conto..... e ho mille paure di allontanarmi di casa per
Esempio perché per
Molto tempo non ho potuto farlo perché mio padre minacciava il suicidio non appena lo facevo o comunque per
Paura spesso non lasciavo da soli i miei perché
Pensavo al peggio... scusi se le ho riassunto la mia vita in poche parole ma almeno ha un quadro più preciso della situazione..... qualche anno fa mi diedero una cura con seroquel da 50 e 4 volte al giorno lexotan 10 gocce ma ricordo bene chè già solo il lexotan mi fece benissimo,il seroquel invece mi uccise proprio,idem abilify.... mi sembrava una cura un po’ troppo forte
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
MI spiace per quello che ha vissuto con suo padre. Immagino che questi temi siano stati affrontati ed approfonditi in psicoterapia. Purtroppo accade che la psicoterapia fa conoscere meglio noi stessi e magari ci fa arrivare alle radici di alcuni problemi, ma difficilmente riesce a far scomparire i sintomi. E' per questo che lei dovrebbe cercare di modificare il suo atteggiamento nei confronti dei farmaci, dai quali potrebbe trarre molto giovamento (tenendo conto dell'esperienza negativa che lei ha avuto con una certa categoria farmacologica). Tra l'altro, ora che ha parlato dei problemi di suo padre, capisco meglio questa sua avversione.
Consigli su terapie specifiche purtroppo da qui non sono possibili.
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Utente
Utente
Ho il terrore degli effetti collaterali,ho paura di non trovare subito una terapia giusta e di peggiorare solo i sintomi. Per di più mio padre ha sempre usato farmaci per minacciare suicidi e quando li prendeva ho dei ricordi bruttissimi.... c’è da dire però che quando sono distratta,quando riesco a fare qualcosa per me,qualcosa che davvero voglio,che davvero mi appartiene i sintomi si attutiscono molto. A volte ho la sensazione che la depersoanalizzazione (da
Quando so cosa è) sia diventata un ossessione. Anche se non la ho la penso sempre mi sveglio la mattina e
Mi chiedo “sono depersonalizzata?” E anche se non la ho viene... non so se mi sto spiegando bene... quando questo inverno avevo mille cose da fare non c’era più. Era rimasta un’ansia di base e la paura di restare da sola ..... oltretutto aggiungerei che due volte è stata così forte e
Sempre scaturita dall’uso di canne. Solo che la
Prima volta non sapevo cosa fosse e non dandogli importanza e avendo mille cose da fare duró poco.. la seconda volta capitó in un periodo di solitudine è ciò la fece alimentare un sacco
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Si spiega benissimo. Un disturbo come la depersonalizzazione è molto sgradevole, danneggia la qualità della vita. Immagino che la cambierebbe volentieri con un dolore fisico.
Riguardo alle cure, penso che lei, non avendone mai fatte, possa rispondere bene anche a dosi basse di farmaci semplici.
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Utente
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Dottore mi creda,la cambierei con qualsiasi cosa... qualsiasi... la derealizzazione,i periodi che vado avanti a doc fortissimi... tutto .. ma la depe è cosa più brutta che esista ... e mi spaventa sempre come la prima volta... posso chiederle due cose?
1 secondo lei che tipo di psicoterapia dovrei fare?
2 perché parti tutto da una canna?
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
La cannabis favorisce tutti gli stati di alterata coscienza (intesa non come livello di vigilanza ma come "coscienza di sè"). Non succede a tutti, ma lei è probabilmente più sensibile per via dei traumi psicologici che ha subito, ai quali può essere fatta risalire la sua sintomatologia (e qui comprendo anche ansia generalizzata e fenomeni dello spettro doc).
Se è così, ma è solo una ipotesi fatta a distanza, la psicoterapia più indicata è l' EMDR (Eyes Mouvements Desensititation and Reprocessing).
Se non la conosce cerchi sui vari siti dedicati a questo approccio.
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