Come sarebbe meglio procedere?

Salve Dottori.

Vorrei illustrarvi la mia attuale situazione per avere il vostro parere in merito.
Ho 20 anni e dopo 3 anni di ansia, panico, agorafobia e una miriade di somatizzazioni ho deciso di rivolgermi ad uno psichiatra.
Prima di questa tappa ho affrontato quasi 2 anni di psicoterapia la quale mi ha aiutato molto a capire le cause di tutto ciò senza però intaccare minimamente la miriade di sintomi.

Circa 4 mesi fa sono arrivato nello studio del mio psichiatra in condizioni pietose, pesavo 47 chili e la mia intera vita ormai girava solo e soltanto intorno all'ansia (avevo smesso di studiare, non lavoravo e passavo intere giornate in casa con l'ansia a mille).
Dopo aver illustrato nello specifico la mia situazione allo specialista mi è stato risposto che la situazione era critica e necessitavo obbligatoriamente di una cura farmacologica.
Mi è stato prescritto il cipralex, e alla seconda visita di controllo (circa 2 mesi fa) mi è stato aumentato a 15 gocce.
Ad oggi la situazione è notevolmente migliorata se considero la condizione di partenza, ho ripreso presto, gli attacchi di panico sono spariti e con essi molti sintomi.

Ad oggi mi trovo in una situazione molto strana, nonostante i notevoli miglioramenti non mi sento ancora del tutto bene.
Con una cadenza variabile mi trovo ancora ad affrontare diversi sintomi fisici e psichici (nodo allo stomaco, agitazione, ruminazione mentale, eccessiva preoccupazione) essi si presentano in maniera più o meno frequente senza una precisa ragione.
Nonostante tutto mi sento molto meglio, erano anni che non riuscivo a vivere determinate cose in maniera così tranquilla, ciò però rende ancora più fastidiosi quei sintomi che in parte continuano a farmi sentire malato.

Se dovessi descrivere la situazione mi sento come e stessi al 70/75% della guarigione completa e a riprendere in mano una vita normale.

In settimana dovrei avere il colloquio con lo psichiatra, dato ciò che mi spiegò durante la prima visita credo che la dose mi verrà ulteriormente aumentata.

Voi cosa ne pensate?
Come procedereste?


Ve lo chiedo perché vivo come una sconfitta ogni aumento di dose, vorrei capire se sono così strano/sbagliato
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
L’aumento di dose rientrerebbe nell’uso di dose terapeutica del farmaco che può essere ancora considerata bassa allo stato attuale.



Dr. F. S. Ruggiero


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