Crisi di panico e vaccino covid

Buongiorno.
Sono una donna di 43 anni che ha ricevuto ieri il vaccino Pfizer contro la Covid-19.
Premetto che da quando ho fissato l'appuntamento 20 gg fa, ho smesso di dormire serenamente ed ho iniziato a leggere tutto quello che trovavo sul vaccino e sugli effetti collaterali: da studi medici ad articoli su fatti di cronaca.
Non ero per niente convinta ma alla fine sono andata.
Ad oggi avverto (per ora) dolore al braccio e lieve intontimento ma quel che mi preoccupa è il pianto.
Sono nel panico totale e continuo a piangere e ad avere momenti di panico perchè continuo a leggere e ad informarmi e molte persone sono morte (sane) a causa del vaccino ed è del tutto sperimentale.
Mi dico che sono una stupida perchè mi conosco e so che non avrei dovuto farlo proprio perchè ho un rischio molto basso di contrarre il virus (lavoro da casa e non esco quasi mai) a fronte di tutti questi evidenti rischi da vaccino.
Piango e mi dispero in attesa degli effetti nefasti.
Ho deciso ieri stesso mentre uscivo dal centro che non farò la seconda dose.
Poco importa se non farà effetto la prima.
Non posso continuare così per almeno un mese (il rischio morte si corre fino a 4 settimane dal vaccino per quel che ne sanno ma chissà in futuro cosa verrà fuori) e poi farne un altro... vorrebbe dire che io vivrei nel panico 3 mesi e non ho la forza fisica e mentale per sopportarlo.
Davvero non ce la faccio.
Non so perchè vi scrivo, tra le tante letture avevo letto su questo sito una risposta di uno psicologo ad un vaccinato terrorizzato che mi aveva abbastanza tranquillizzata ed indotta a fare il vaccino.
Cerco conforto anche se so che servirà a poco.
Cerco conforto qui perchè non posso continuare a gravare sulla mia famiglia in questo modo.
Grazie per la risposta che vorrete darmi.
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 634 37 1
Mi sembra che già nella sua lettera lei mostri di sapere che le persuasioni razionali non sono molto utili a tranquillizzarla. Razionalmente mi sembra che lei corra rischi quasi nulli a fare la seconda dose, ma spetta lei il giudizio globale anche perchè l' aspetto psicologico è importante. Effettivamente alcuni hanno più paura del vaccino, altri della covid 19. Sicuramente sarebbe utile capire come mai questo rischio da vaccino, estremamente basso nel suo caso, abbia in lei delle risonanze cosi profonde. Probabilmente è legato a dei suoi vissuti precedenti, di cui magari non è consapevole. Un lavoro psicoterapeutico in tal senso potrebbe tornare utile in un domani quando, in situazioni analoghe, lei si potrebbe sentire "bloccata" a prendere decisioni utili alla sua salute.

Dr Giovanni Portuesi

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore per la sua risposta. Non so da dove derivi questa paura ma le garantisco che ieri al centro vaccinale eravamo tutti turbati e ben pochi felici di essere lì. Chi si vaccina, questo è il mio personalissimo parere, lo fa coscienziosamente per proteggere i fragili che ha accanto e per cercare una via d'uscita, l'unica attualmente possibile, da questo incubo chiamato pandemia, ma sappiamo bene che questo vaccino è del tutto sperimentale e non vi sono certezze.
Credo che chiunque, di media intelligenza, non lo faccia a cuor leggero.
Ciò detto, è corretto quel che afferma: ho difficoltà a prendere ogni tipo di decisione e questo aspetto è peggiorato notevolmente negli anni.
[#3]
Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 634 37 1
Beh definire lo Pfizer sperimentale mi sembra fuorviante: è stato fatto 5 mesi fa all ' intera popolazione di Israele che ha registrato i dati. Quello che giusto è giusto.
Certo, la tendenza alla ruminazione ossessiva si applica alle situazioni di pericolo, ed in questo ognuno ha le sue particolarità. Il problema può diventare clinico quando uno si paralizza rispetto ad una vita sana.

Dr Giovanni Portuesi

[#4]
dopo
Utente
Utente
Esattamente. Anche la clausura generata da questa pandemia non aiuta. Non avere contatti, distrazioni, alla lunga porta all'ossessione, che è poi il motivo per il quale ho fatto il vaccino: il desiderio di tornare a vivere.
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