Guarire da anomalia cromosomica

Buongiorno,
Sono affett* da S. di Turner, patolgia che mi preclude la possibilità di procreare.
Ma il peggio è che, io non sono una donna vera, anche se lo sembro, a causa delle cure ormonali che mi vengono somministrate.
Saprete anche che la mia condizione rientra tra quelle classificate sotto il termine di "intersessualità".
Questo mi fa stare malissimo perché vuol dire che sono un errore della natura, né uomo né donna, mentre io vorrei sopra ogni cosa diventare una donna vera, avere un compagno e dei figli.
Vengo da 4 anni di terapia psicologica fallimentare, interrotti con l'inizio della pandemia.
Il terapeuta diceva che dovevo sentirmi una donna lo stesso, ma non lo pensava nemmeno lui. Lui a un certo punto della terapia mi disse che di questa sindrome non devo parlarne a nessuno, a meno che non sia necessario perché, anche se riuscissi ad accettare la mia condizione, comunque il 95% delle persone, qualora venissero a sapere della mia malattia, mi rifiuterebbe.
Sì, disse proprio 95%.
Mi spiegò che le persone, quando vengono a sapere della mia malattia subiscono un trauma perché non sanno più se classificarmi come donna o no, e la gente i traumi li rifiuta.
Lui stesso confessò che, quando seppe della mia malattia, la sua reazione immediata fu di rifiuto.
Secondo lui avrei dovuto lavorare sull'accettazione del rifiuto altrui e su come comunicare agli altri la malattia nel modo meno traumatico, ma io volevo solo guarire dalla mia malattia, non pensare ai traumi altrui.
Detto ciò, di recente ho pensato intraprendere una nuova psicoterapia.
Mi sono rivolt* al CSM ma hanno in organico solo terapeute donne e io mi rifiuto di parlare con una donna che può avere tutti i figli che vuole, basta che allarghji le gambe.
Quindi dal CSM mi hanno indirizzat* al consultorio familiare.
Lì mi hanno fissato un primo colloquio con un terapeuta uomo per la settimana prossima.
Io però non so se sia una buona idea andare.
Innanzitutto sarà pieno di donne incinte, immagino, e io vedendole entrerei subito in uno stato di rabbia e impotenza.
Temo che starei peggio invece che meglio.
E poi ho sempre in testa le parole del mio ex terapeuta, e mi sembra tutto inutile.
Se la gente comunque non mi vorrà per la mia sindrome, che ci vado a fare in terapia?
Temo che anche questo nuovo terapeuta a causa della malattia mi rifiuterà.
E, soprattutto, credo di non volerla affatto una psicoterapia.
Io voglio solo che voi medici mi facciate diventare una donna vera.
Perché non riuscirò MAI a considerarmi una donna vera finché avrò questa sindrome.
Voglio avere tutti i cromosomi giusti che mi faranno diventare finalmente una donna, e un apparato genitale completo e fertile.
Adesso l'unica cosa sensata mi sembra disdire il colloquio.
Perché voi medici in tanti anni non avete trovato una cura per chi è come me? Avete trovato il vaccino per il COVID in meno di 10 mesi, e per me in 30 anni dalla mia diagnosi, cosa avete fatto?
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 634 37 1
Lei pone delle questioni complesse, e la stessa sindrome di Turner ha delle manifestazioni complesse. In psicoterapia però si deve cercare di affrontare la questione dal punto di vista di quel singolo paziente. Mi sembra evidente che l ' eccessiva invidia nei confronti delle donne che possono avere bambini le impedisca poi di fare delle cose utili per la sua vita, e magari anche per quella di altri. La stessa terapia ormonale che assume è concepita per il suo benessere. Un approccio psicoterapeutico mi sembra indicato. Tenga presente che la donna che può avere figli non rappresenta tutta l' umanità e che tutti gli altri ( uomini, donne anziane o che per altri motivi non possono avere figli) hanno naturalmente invidia della possibilità di partorire un figlio. Il problema è che farne dell' invidia. Inoltre non capita solo a lei di portare in terapia un problema di una mancanza irrisolvibile, anzi è una situazione molto frequente. Molto spesso si può trovare o evolvere un identità equilibrata e abbastanza felice anche con quella mancanza.

Dr Giovanni Portuesi

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dopo
Utente
Utente
Gentile dott, Portuesi, la ringrazio per la risposta. Ma forse ono stat* toppo proliss* e la mia richiesta non è stata abbastanza chiara.
Gliela ripeto: io NON voglio fare psicoterapia.
La psicoterapia non mi guarirà, non mi farà diventare una donna vera.
Io voglio che voi medici prendiate una decisione.
Mi avete detto per più di 30 anni che per me non si poteva fare niente. Ma per il Covid vi siete messi tutti d'impegno e un vaccino lo avete trovato eccome. Anche più di uno e in meno di 10 mesi. E allora perché non potete fare la stessa cosa anche per la mia terapia? Perché non vi mettete lì tutti quanti, come avete fatto e state facendo per questo virus e non trovate subito una cura anche per quelli come me? Perché non lo volete fare, ecco la verità.
Adesso io non aspetto più. Ho aspettato per più di 30 anni, adesso basta. Io voglio la mia cura e la voglio subito, in tempi brevi. Altrimenti, se non siete in grado, dovete trovare il modo di farmi morire. Io non la vivo tutta una vita in questo modo schifoso, con questa malattia, è chiaro? Voi, adesso o mi guarite o mi praticate l'eutanasia. Il mio ex psicoterapeuta, prima dell'interruzione della terapia, aveva capito questo mio desiderio e mi aveva aiutato a contattare delle associazioni che si occupano di fare da tramite tra i malati italiani e le cliniche svizzere che praticano il suicidio medicalmente assistito. Mi aveva anche fornito il nominativo di un avvocato esperto in biodiritto che avrebbe dovuto aiutarmi in questo senso. Però sia le associazioni che l'avvocato hanno concluso che nel mio caso non ci sono assolutamente gli estremi per accedere al suicidio assistito. L'avvocato mi ha detto di sperare che magari in futuro le leggi cambino e che magari anche io possa decidere di mettere fine a una vita che non voglio vivere. Ma io non ce la faccio. Io non voglio più essere un* Turner, voglio essere una donna vera, come tutte le altre. E se non posso esserlo, allora dovete trovare trovare il modo di farmi morire. Io non ho fatto nulla di male a nessuno, e non è giusto che mi costringiate a vivere tutta la vita in questo modo. O mi fate guarire o mi aiutate a morire. Ma voi non volete fare niente per me. Voi volete solo che io soffra e che stia male per tutta la vita. Mi dia la mia cura, per favore. Ci deve essere che mi faccia diventare normale. E se non c'è la deve trovare.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Non ci sono soluzioni per variare la sua condizione cromosomica.

L'unica possibilità è di avvicinarla al sesso fenotipico attraverso terapie specifiche.


Non è consentita la dissertazione sulle questioni cliniche.


Dr. F. S. Ruggiero


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