Diverse fasi

Gentili dottori, ho appuntamento per una visita, ma purtroppo solo fra 3 settimane.
Visto che vi leggo spesso, mi sono deciso a scrivere nella speranza, se possibile, di un vostro commento sulla situazione che mi accompagna da diversi anni, pur con i limiti del consulto a distanza.

Da più piccolo sono sempre stato estroverso, iperattivo, non molto ubbidiente, ma al contempo pauroso (paure con cui mi fissavo: che non mi venissero a prendere a scuola, che succedesse qualcosa ai miei genitori ogni volta che non rispondevano al telefono) e vivevo la cosa con angoscia.
Nulla di troppo rilevante fino all'età di circa 20 anni: in un periodo di abuso di alcolici e varie tensioni con familiari, una notte ho provato all'improvviso una sensazione di malessere mai vissuta fino ad allora: uno stare male strano, debolezza, pensieri veloci, paura, senso di svenimento.
Riuscì comunque ad addormentarmi (dopo ore) per poi svegliarmi l'indomani con una strana sensazione di agitazione, senso di distacco dall'ambiente, più intimorito nei rapporti con gli altri, quando ero sempre stato uno che faceva valere le proprie ragioni senza alcun timore.
Quell'ansia si è protratta nei giorni successivi, non riuscivo nemmeno a capire bene le mie emozioni del momento, confuse.
Poco a poco la cosa migliorò leggermente, ma quel sottofondo di ansia restò stabile negli anni, ma in una forma più specifica: paure varie che negli anni si andavano inserendo, paure esagerate sulle quali rimuginavo, mi toglievano tempo ed energia, mi tenevano inchiodato.
In particolare sulle malattie, ma non solo, praticamente su tutto.
Durante questi anni l'abuso di alcol è rimasto, a periodi, ed in qualche modo ho convissuto con la cosa.
Periodicamente però nei momenti di stress (ad esempio nei tentativi di apportare cambiamenti di vita) subentra ansia con somatizzazione (tachicardia, fiato corto, debolezza), ipocondria (misurazione pressione, analisi) e riduzione delle uscite (per timore di sentirsi male fuori, cosa che non avviene quasi mai, anzi fuori con gli amici mi distraggo e sto bene 9 volte su 10) e conseguente aumento del consumo di alcolici fino a calo totale dell'umore che però di solito si risolveva in un paio di settimane (quando riuscivo ad "agganciarmi" a un nuovo progetto di vita).
3 anni fa a seguito di uno di questi episodi andai a visita e mi fu diagnosticato il DOC e presi Zoloft 50mg ma solo per 3 settimane stupidamente.
Smisi e ripresi a bere, per poi smettere senza tante difficoltà qualche mese dopo e stare bene (ovvero umore normale, pur con il solito DOC gestibile).

Ora ci risiamo, ma questa volta molto più intenso: loop fatto di 2 mesi di somatizzazioni ed ipocondria, aumento alcol (2 birre grandi a sera) e solo dopo subentra la fase di umore basso, e spariscono i disturbi somatici, l'ipocondria ed il DOC si allevia molto.
Insomma o c'è il DOC, o l'ansia con agorafobia, o umore basso + agitazione.
Come fossero 3 facce, a fasi.
E' un andamento tipico del DOC non curato?
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Questo quadro potrebbe riferirsi ad un disturbo dell'umore con un annesso quadro ansioso intermittente. L'abuso alcolico. se tale è definito tecnicamente dopo la visita, va risolto indipendentemente, e o prima o parallelamente alla cura della parte restante.

Dr.Matteo Pacini
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[#2]
dopo
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Gentile Dottor Pacini, grazie della risposta
Sì, ho dimenticato di aggiungere che durante la visita di 3 anni fa, insieme alla sertralina, mi fu prescritto anche un farmaco per l'abuso alcolico: non ricordo il nome purtroppo, erano 3 compresse al giorno (da prendere mattina, pomeriggio e sera) e che riducevano la voglia di bere, ma vediamo come verrà valutata la cosa alla prossima visita.
Ho in effetti familiarità per un disturbo d'umore minore (curato con Lamictal, mi baso su questa informazione nel definirlo minore)
Ho letto tutti i suoi articoli sul tema (complimenti davvero)
Per quello che può servire, durante le uniche 3 settimane di assunzione della sertralina non sentivo particolari fastidi se non durante i primi 10 giorni (sonno disturbato con sogni vividi), il motivo per cui smisi fu per una sorta di voglia di fuoriuscire dall'isolamento, di socializzare con un umore per me accettabile, che poi io identifico con il "normale" me, nel senso che nel 90% della mia vita sono sempre stato estroverso, scherzoso (seppur ansioso ed irritabile) con tendenza ad entusiasmarsi su nuove idee per poi perdere l'entusiasmo con conseguente spaesamento e perdita di riferimenti, ma sempre a livello ideativo (mi innamoro dell'idea di fare qualcosa, ma l'indomani non sento più i motivi per cui il giorno prima quell'idea mi motivava, e quindi non agisco, sto tutto il tempo ad ideare cosa potrei fare ed analizzare i passi per farlo), mai comportamentale, cioè non agisco mai (sono molto statico, a 30 anni non ho mai portato avanti una scelta, riparto sempre da capo e non lavoro)
Le dico questo per chiederle (e mi rendo conto che forse chiedo troppo dato il mezzo che stiamo usando): il fatto che durante le fasi di depressione le ossessioni e la parte ansiosa tendono a spegnersi può suggerire che DOC ed eventuale disturbo d'umore non sono 2 entità separate? ed il fatto che la fase dove prevale la parte ansiosa è sostanzialmente statica nei comportamenti, potrebbe aprire le porte ad uso di farmaci antidepressivi (che ho appunto letto non andare bene nei disturbi d'umore, mentre utili nei disturbi ansiosi)?
Probabilmente sto mettendo le mani troppo avanti, solo che la situazione mi tiene sulle spine perchè mi trovo a vivere tra 2 estremità (depresso ed agitato / umore buono ma ansioso) ed attualmente la fase di sollievo è la sera (percepisco la giornata come finita, ritmi più lenti, posso evadere bevendo e "sognando" realtà diverse)
Ultima domanda più concreta ed attuale: dovendo aspettare 3 settimane per la visita (che mi sembrano un'eternità, ma il medico in questione è stato anche quello di mia madre e ci terrei a curarmi da lui), stavo valutando di fare intanto subito una prima visita con altro medico disponibile (per portarmi avanti, diciamo...), ha senso o è un percorso troppo non lineare?
Grazie dell'eventuale risposta e grazie per i suoi articoli che fanno davvero sentire compreso a livello umano chi li legge
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Il meccanismo che ha descritto conferma in effetti l'andamento oscillante con fasi di buon umore che però sono improduttive.L'antidepressivo è un farmaco concepito per una malattia diversa. Per consuetudine è stato impiegato in generale sui sintomi depressivi (anche perché l'indicazione è sulla fase, e non sulla malattia, quindi lascia spazio a interpretazioni), però non è detto che sia di utilità nelle sindromi bipolari attenuate e non. Di caso in caso.
Il DOC si interseca con il distubo dell'umore, ma può essere presente in entrambi i tipi di fasi, magari con temi diversi.

Dr.Matteo Pacini
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[#4]
dopo
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Salve dottor Pacini, volevo fare un piccolo aggiornamento, perchè mi trovo in una situazione un po' di stallo (consapevole che incide molto la mia tendenza al controllo)
Alla fine ho fatto la visita, descrivendo i miei sintomi e come passo le giornate. Ho cercato anche di far leva sulla mia sensazione di umore altalenante, facendo leva sul fatto che il mio umore depresso risponde comunque molto agli stimoli o alle situazioni (se esco, dopo un po' mi attivo, cioè mi sento normale e comunico bene, provando piacere), come anche il fatto che questi episodi così intensi avvengono periodicamente ogni 1-2 anni, il medico tuttavia ritiene il meccanismo del DOC il centro del problema, e la depressione solo secondaria. La cosa mi ha un po' tranquillizzato (seppur con scetticismo, sicuramente aumentato dal mio essermi documentato moltissimo sui disturbi d'umore, sapere quanto possano facilmente sfuggire certi aspetti della presentazione del paziente, oltre al rivedermi praticamente in tutto, addirittura ci vedo quasi una spiegazione a tante mie fasi di vita, scelte, non scelte, ecc... tra l'altro faccio molto più caso a quando le parti più depresse e pessimiste lasciano spazio ad una passeggera situazione più agitata, con pensieri un po' più veloci, passando da "fragile" ad "irritabile": nulla di eclatante, ma comunque noto questo cambiamento e cerco anche di limitarlo calmandomi, perchè trovo più piacevole uno stato mentale più lento, controllato, meno scattante, cioè quell'agitazione mi mette comunque a disagio) comunque il suo escludere la cosa ha avuto un po' di effetto positivo in me: mi sono un po' spinto ad uscire, cose semplici, e nonostante l'ansia iniziale ho giovato di questi stimoli ambientali, distraendomi ed interagendo in modo per me soddisfacente, senza "derealizzazione". Da un paio di giorni mi sveglio un po' più calmo, anche se poi la staticità data dal non sapere come proseguire mi butta un po' giù, o comunque mi fa rimuginare parecchio. Mi rendo conto di voler gestire la cosa in modo troppo lineare, di voler avere un controllo su qualcosa che invece deve essere affidato ad altri. Lo stallo: allo stato attuale, complice anche questo svegliarmi più tranquillo, questo essermi convinto che trattasi primariamente di disturbo d'umore, mi trovo a tentennare nell'inizio della cura (sertralina da portare gradualmente a 150mg)... sarebbe molto più facile se fossi nella situazione di qualche giorno fa, ma ora mi sento quasi come se (cominciando una cura in cui "confido" relativamente...) potessi peggiorare le cose, anche se d'altro canto almeno toglierei il dubbio (al prezzo di peggiorare però il mio stato attuale, molto più tollerabile rispetto a pochi giorni fa). So che la scelta di fiducia deve essere mia, non so nemmeno di precso che risposta io possa aspettarmi a distanza, ma essendo io troppo ingarbugliato nei dubbi, tento un po' maldestramente di chiederle:
In poche parole il mio timore, qualora dovesse essere sfuggito il discorso umorale (mi rendo conto davvero che può sfuggire, del resto io stesso ho sempre puntato l'attenzione sul DOC, essendo l'aspetto più presente e che più influenza la mia personalità complessiva) è di peggiorare la cosa con l'SSRI... seppur mi rendo conto che non posso fare una cura mettendo in dubbio tutto, col risultato di non fare nulla...

Essendo l'introduzione dell'SSRI graduale, se cerco di tenere d'occhio un eventuale umore troppo su in poco tempo, o comparsa di irritabilità, agitazione, posso ragionevolmente stare tranquillo?

del resto quantomeno potrò dire "ok, ho provato questa strada ed ha risposto male" ed il mio curante avrà un feedback a livello diagnostico... anche se i timori sono tanti... del resto ho già fatto presente i miei dubbi, mica posso imporre diagnosi e cura...
La ringrazio dell'eventuale risposta, anche se forse cerco una rassicurazione impossibile
[#5]
dopo
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P.s: volevo aggiungere una cosa per completezza: ciò che mi porta a pensare che la mia non è una depressione semplice, è il fatto che comunque mentre vivo quelli momenti io provo comunque a distrarmi/calmarmi, ad "agganciarmi" ad un progetto piacevole, so che se riesco ad uscire o mi spingono a farlo ne gioverò, so che certe situazioni mi risolleveranno l'umore, non vedo come impossibile l'idea di riprovare piacere (se i pensieri martellanti e le preoccupazioni mi lasciano un po' di tregua, come avviene per esempio la sera), a "spingermi giù" sono proprio i pensieri, le preoccupazioni, emozioni intense relative a cose anche del passato, ingigantimento di problemi che poi, da più calmo, vedo come effettivamente ridimensionati... è un sentirmi impedito più che un sentirmi genericamente giù/svogliato
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sostanzialmente è vero quello che dice: è una prova e si vedrà come va in determinati tempi. Quello che sta già pensando di dover controllare è in parte ciò che chiunque riferirebbe eventualmente al medico, in parte ciò che nel caso nessuno riferirebbe al medico (tipo una fase euforica). In altre parole, ha una prescrizione e un medico a cui far riferimento.

Dr.Matteo Pacini
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[#7]
dopo
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Buonasera dottor Pacini.
Approfitto della sua disponibilità per avere un commento sull'evoluzione della mia situazione, se non la ritiene una cosa ridondante (ho comunque la visita di controllo fra 2 settimane, che aspetto con impazienza, ma mi sarebbe utile però chiarirmi le idee).
Dopo l'introduzione della Sertralina, le prime 2 settimane ho riscontrato un piccolo peggioramento dei sintomi depressivi che erano comunque già presenti (sensazione di rallentamento, distanza dall'ambiente, impossibilità nel agganciarsi ad un qualsiasi piacere), tuttavia dopo 15 giorni di 100mg (e quindi a 35 giorni dall'inizio della terapia) ho riscontrato un miglioramento dell'umore, anzi: per circa 10 giorni sono stato benino, umore buono, ansia sotto assente, sono uscito con amici stando in una situazione di tranquillità che non sperimentavo forse da un paio di anni (un'uscita normale, cena fuori, chiacchiere, nulla di che: ma stavo bene), tantochè non sentivo il bisogno di aumentare a 150mg (cosa che ovviamente ho fatto comunque, come indicatomi dal medico).
Arrivo al punto: insieme alla sertralina mi è stata prescritto il Levopraid (2 pasticche da 50 mg, una la mattina ed una il pomeriggio, poi diminuita ad una singola pasticca 50mg per 20 giorni), quando ho sospeso il Levopraid, dal giorno dopo ho riscontrato un po' di agitazione psicomotoria (mi veniva da muovere le gambe ed avevo più difficoltà a prendere sonno), nei giorni successivi ho riscontrato aumento del nervosismo, agitazione, sopratutto irritabilità, un po' come se uno avesse bevuto troppi caffè, pensieri un po' veloci, scatti d'ira, diciamo tranquillamente irritabile e teso con cattivo umore, ovviamente non so se dipende dalla sospensione del Levopraid (potrebbe anche essere una coincidenza, cosa le sembra più probabile?) ma è come se fossi tornato indietro nel tempo nella fase del disturbo ( ovvero la sequenza ansia + somatizzazione -> umore che scende -> depressione netta con assenza di ogni sintomi ansioso, anzi fin troppo calmo: ora sono tornato ad ansia + somatizzazione, anche se in modo intermittente) e cioè sì giù d'umore e scoraggiato ma al contempo preoccupato, spaventato, ipersensibile e scattante. Noto oggi che all'interno della stessa giornata, nel giro di poche ore, passo da "ottimista" ad "annoiato" a "scoraggiato" a "ipercritico verso tutti", non sono cambi così netti, ma lo noto (anche perchè tendo ad auto analizzarmi molto, come si noterà)... la cosa più fastidiosa, direi intollerabile è quando per qualche ora provo: umore basso, nervosismo, agitazione delle gambe, senso di imminenza, non riuscire a rilassarmi, pensieri veloci e confusi: qualcosa che mesi fa avrei definito come ansia, ma oggi definisco più come nervosismo (come dopo 5 caffè bevuti di seguito, per intenderci).
Come avrà notato non ho citato il DOC perchè spunta, un po', solo durante queste fasi accelerate, ma senza alcuna compulsione... forse più che DOC è "paura di eventi inattesi", senza ruminazione... preoccupazioni, diciamo (comunque non invalidanti, mi pesa molto di più questa agitazione... per carità, non ai livelli da non prendere più la Sertralina, ma comunque non va bene, ecco), insomma la Sertralina mi ha reso più veloce l'uscita dalla depressione, ma stiamo tornando all'ansia pre-depressione... forse stiamo andando troppo oltre con la "stimolazione", ecco
Paradossalmente mi viene da dire che preferivo uno stato rallentato ma quantomeno più stabile (com'era un mese fa), cercando di volta in volta momenti di piacere seppur in modo "frenato", rispetto a questo stato (intermittente) di confusione, variabilità di stato. Preferisco davvero uno stato calmo, lento rispetto a questa accelerazione, pensiero scattante, disagio. Certo la mia personalità è sempre stata definita dall'essere accelerato, esuberante, sopra le righe, e sono legato a questa mia caratteristica, ma ultimamente dura poco e poi sorgono problemi: sento di preferire paradossalmente un umore più basso ma stabile, così da costruirmi una routine "sicura" rispetto a dover cambiare "piano di piacere" ogni settimana.
Per dire, quando un mese fa ero "giù" desideravo il caffè per attivarmi un po', oggi un caffè è garanzia di agitazione aumentata...
Se fosse possibile un commento così a naso su questo quadro alla luce di questi nuovi elementi le sarei molto grato... aggiungo che durante i primi giorni di Sertralina non ho avuto sintomi di attivazione (anzi dormivo di più), sono spuntati solo al 35mo giorno e dopo la sospensione del Levopraid, proprio quando tutto sembrava andare meglio. Mentre scrivo questo consulto sono abbastanza tranquillo, cosa che non era 5 ore fa (per sottolineare quanto siano intermittenti questi stati che descrivo).

- una evoluzione di questo tipo di solito, nella sua esperienza, indica una cattiva risposta all'antidepressivo (a 54 giorni dall'inzio della Sertralina)?
- Può aver influito la sospensione del Levopraid o più probabilmente sono sintomi di stimolazone/instabilità

La ringrazio in anticipo qualora ritenga utile per me l'esprimersi ulteriormente sul mio caso.
[#8]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sì, sono verosimilmente sintomi da sospensione, ma appunto possono essere transitori. Ansia e iperstimolazione sono due cose diverse, essendone preoccupato sembra la prima questione.

Dr.Matteo Pacini
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[#9]
dopo
Attivo dal 2021 al 2022
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Ho riletto il suo articolo "Depressione, Alcol e Droghe" e sinceramente la parte seguente mi sembra proprio descrivere in poche righe la situazione che le descrivevo dalla sospensione del Levopraid.

"è un’ansia che è scarsamente tollerata, vissuta con urgenza, rabbia e ha dei momenti di intensità crescente in cui la persona si sente paralizzata o angosciata, con pensieri veloci e confusi, un senso di urgenza e di non aver via d’uscita, ma di dover far qualcosa per evitare di soccombere o di impazzire .
Questi quadri corrispondono a quel che si chiama stato misto dell’umore , la persona che li vive, se li deve autogestire, di solito cerca come prima cosa di tenere a bada l’ansia."

Descrive quella sensazione di urgenza prioritaria di "spegnere" quell'angoscia e darsi un po' di quiete, cosa che purtroppo l'alcol è utile nel dare (con conseguente netto peggioramento dell'umore) ed infatti ho aumentato il bere per trovare sollievo da quei momenti... (anche perchè non ho un ansiolitico in terapia, sicuramente il mio curante alla visita di controllo prenderà di mira questo aspetto)

Ipotizzando che la mia situazione sia effettivamente quella che lei descrive nel suo articolo
La mia domanda è:
Lei scrive "Questi quadri corrispondono a quel che si chiama stato misto dell’umore ".
Ma questo stato si sviluppa unicamente in chi ha un disturbo bipolare? Se un soggetto non affetto da disturbo bipolare interrompesse l'uso continuato di alcol NON svilupperebbe questo stato misto dell'umore? questo stato che subentra in seguito alla sospensione di alcol è dunque prerogativa dell'avere un disturbo bipolare di partenza?

Grazie per la sua disponibilità (e pazienza...)
[#10]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Ma dove sta il legame con l'alcol e e la droga nel suo caso ?

Dr.Matteo Pacini
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[#11]
dopo
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Ogni volta, durante le fasi di ansia (mi riferisco a sintomi corporei, agitazione, ecc) per calmarmi aumentavo il quantitativo di alcol fino all'arrivo di questo stato di umore giù + agitazione
Quest'ultima volta, nel caso specifico, ricordo che la fase di "ansia" è durata 2 mesi, e quando ho deciso di sospendere l'assunzione di alcol ho sentito nei giorni seguenti sì l'ansia calare, ma anche l'umore, con ritorno dell'ansia/agitazione pochi giorni dopo.
Chiaramente può anche essere che coincidono in modo indipendente
[#12]
dopo
Attivo dal 2021 al 2022
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Diciamo che più che altro il punto è capire se l'uso costante di alcol stia influendo su questo quadro... perchè il punto è che l'umore è davvero davvero basso nonostante ci sia la sertralina... e l'unico momento di pace in cui "stacco la testa" ed ho un umore "tranquillo" è la sera da solo per i fatti miei bevendo (mentre durante il giorno non bevo, per auto imposizione più che altro, perchè l'istinto sarebbe quello di bere dal risveglio alla notte per non dover sopportare, per sedarmi), mi rendo conto che questo confonde le acque per quanto riguarda la funzione della sertralina...
Quindi l'umore (bevendo) ce l'ha la capacità di tornare ad un livello decente (livello che io ricerco, non mi abbandono rassegnato, il pensiero è fisso al momento serale quando finalmente avrò un minimo di sollievo, appunto bevendo).
L'idea, in questa situazione, di togliere il bere serale (unico appiglio) è proprio invalutabile, non finchè l'umore sta così... ma mi preoccupa che si debba necessariamente passare per questa mossa...
[#13]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Quando durante queste fasi l'uso di alcol aumenta bisogna studiar meglio la diagnosi, che non raramente non è solo attinente alla sfera ansiosa. Quindi al di là del fatto che non bevendo poi l'umore migliora, la questione è come mai si innesca un meccanismo che di per sé non ha senso, e che quindi non può esser spiegato con un effetto anti-ansia dell'alcol, se mai con una tendenza alla ricerca di un effetto immediato nonostante il bilancio negativo che poi si stabilisce.

Dr.Matteo Pacini
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[#14]
dopo
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Gentile Dottor Pacini,
Alla fine il curante ha deciso di lasciare la sertralina alla dose di 150mg, riaggiungere una pasticca di Levopraid ed aggiungere olanzapina 2.5 e Tavor 2 volte al giorno.
Mi ha spiegato la "funzione" dei vari farmaci: vediamo come va!

Ho poi letto che l'olanzapina svolge anche funzione di anti-agitazione

Volevo chiederle:
- Una aggiunta del genere solitamente serve solamente a potenziare l'effetto dell'anti-ossessivo o si fa quando magari si cerca ancora di capire altri aspetti della diagnosi?
- A prescindere poi dalla diagnosi, quando sarà finalmente definita in modo completo, eventualmente l'olanzapina può coprire da un eventuale eccessiva agitazione data dall'antidepressivo?
[#15]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Queste domande sembrano la riproposizione di quello che vi siete detti in forma di domanda. Oppure suoi ragionamenti basati su letture fatte.
Sono il tipo di domande in cui uno sa già quale è la risposta, e formula la domanda come s dovesse avere la conferma assoluta del fatto, cosa che non ha senso.

Dr.Matteo Pacini
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[#16]
dopo
Attivo dal 2021 al 2022
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Rileggendo la mia domanda, effettivamente ha ragione...

Ne approfitto per chiedere una cosa più "tecnica":
Essendo le farmacie chiuse, non ho potuto prendere né il Tavor né l'olanzapima, ma solo il Levopraid che già avevo.
Dopo 20 giorni di inferno (umore bassissimo + angoscia, pensieri ricorrenti, agitazione) ho finalmente avuto una giornata buona, come prima di sospendere il Levopraid, appunto.
Ha un significato a livello biologico/diagnostico?
Com'è possibile che 50mg di Levopraid facciano questa enorme differenza a livello di sintomi?
Una differenza radicale, con appetito, umore buono, ansia bassa...
Forse un effetto placebo? Eppure non mi pare un farmaco così incisivo... Passare da malissimo a bene così mi è davvero poco comprensibile...
[#17]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
[#18]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
impossibile dire cosa faccia la differenza in un giorno su farmaci che non agiscono nell'immediato o non solo nell'immediato.

Dr.Matteo Pacini
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[#19]
dopo
Attivo dal 2021 al 2022
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Buonasera dottori, approfitto della vostra disponibilità e conoscenza per chiarirmi un paio di cose

Sono ormai 3 mesi che assumo Sertralina 100mg + Levopraid 50mg. Dopo l'ultimo episodio depressivo, sono ormai 2 mesi che sto molto meglio, anche se noto che nelle ultime due settimane il mio umore tende ad oscillare, non in maniera netta ma comunque percepibile (la mattina magari stanco e demotivato, per poi durante il corso della giornata diventare più sereno e ottimista, per poi andare un po' verso la noia) e dopo aver riferito ciò al medico, al prossimo incontro probabilmente mi prescriverà uno stabilizzatore, nello specifico la Lamotrigina.

Ho letto (anche su questo sito) che la Lamotrigina tende ad essere uno stabilizzatore con caratteristiche un po' più attivanti rispetto ad altri: questo potrebbe renderlo meno indicato in chi ha associato un disturbo ansioso come nel mio caso? Anche se devo dire che ansia/ossessioni (sempre gestibili e senza compulsioni, comunque) sono presenti solo nella fase di discesa dell'umore, mai in fasi di umore normale, tantomeno in fasi di umore ottimale.

Non avendo mai avuto fasi euforiche maggiori, e notando che queste oscillazioni tendono comunque sul versante depressivo (mai pieno negli ultimi 2 mesi, non so se per la presenza della Setralina) e SOLO in quei momenti noto la comparsa di fenomeni ansiosi, vi chiedo:

Secondo la vostra esperienza è più probabile che la Lamotrigina, prevenendo meglio le oscillazioni verso il basso, copra di conseguenza anche la parte ansiosa o che essendo un farmaco più stimolante possa peggiorarla?
[#20]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
In prima analisi è inutile scorporare in sintomi la diagnosi, a meno che non coesistano proprio due diagnosi. Quindi quando si dice che una cosa funziona sul disturbo bipolare non si intende che funzioni su un tipo di sintomi, ma sull'andamento di un disturbo che di sintomi ne ha diversi, e quasi sempre anche di tipo ansioso.
Non sempre eliminare gli sbalzi d'umore significa la soppressione di qualsiasi altro tipo di disturbo collegato, potrebbe rimanere un problema di panico o di ossessività ad esempio anche con un umore stabile.

Dr.Matteo Pacini
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[#21]
dopo
Attivo dal 2021 al 2022
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Salve dottore, un'informazione:

Una stabilizzazione dell'umore ben riuscita consiste "solo" nel prevenire gli episodi acuti (euforici o depressivi che siano) o dovrebbe avere effetto anche negli intervalli liberi?

Mi spiego: noto che, per quanto lievi, ho delle fluttuazioni nell'arco delle giornate. Per esempio un giorno spento/annoiato, un giorno carica nervosa, un giorno normale, e questo comunque influisce sulla mia produttività, pur mai raggiungendo picchi di intensità preoccupanti. Uno stabilizzatore dovrebbe avere effetto anche su queste mini oscillazioni giornaliere? giorno per giorno insomma, così da essere più lineare, costante nei gusti e negli obiettivi, un'identità più salda, meno dipendente dall'umore del momento (che devo stimolarmi se sono giù e calmarmi se sono sù, diciamo). Essere meno umorale e più costante, insomma.

Attualmente assumo:
Sertralina 100mg
Levosulpiride 50mg
Lamotrigina 100mg (portata a 100 da pochi giorni)

La lamotrigina, oltre a prevenire le oscillazioni sul versante depressivo, ha anche un effetto generale di stabilizzazione generale? perchè non capisco se queste fluttuazioni (lievi ma che incidono) dipendono da una non ancora completa stabilizzazione, da uno stabilizzatore utile per alcuni sintomi ma non per altri o dall'azione dell'antidepressivo.

Grazie
[#22]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
L'effetto sì, è di stabilizzazione generale anche, e infatti si misura anche con misure di qualità di vita e obiettivi raggiunti, non solo di fasi e intensità di sintomi.

Dr.Matteo Pacini
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Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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