E se non di ossessione si trattasse?

Ho una paura pazzesca di buttarmi dalla finestra.

Solo a pensarci mi prende il terrore.

Cerco di dirmi che si tratta di un pensiero che non corrisponde a una reale intenzione, ma ultimamente non so se ne sono davvero convinto, per cui mi vedo costretto a incesaanti verifiche, allo scopo di rassicurarmi che non compirò mai quel gesto.

Oltretutto sto anche seguendo una terapia farmacologica da quasi sei settimane, tempo in cui avrei dovuto riscontrare dei benefici, e invece mi sembra che questi pensieri ad oggi non solo non siano diminuiti, ma mi procurino un tormento paradossalmente maggiore di quando ancora non avevo cominciato a curarmi.

Altre cose hanno alimentato questa mia paura: le notizie di gente che si è tolta lavota diffuse dai tg; il foglietto illustrativo del farmaco, su cui c'è scritto che gli antidepressivi possono provocare l'insorgenza di idee suicidarie; su un sito internet poi ho letto che anche l'insonnia, di cui pure sto soffrendo da un mese e mezzo, può incrementare questo rischio; e infine la paura delle malattie mentali si sovrappone alla paura di un gesto autolesivo: e se alle prossime sedute dallo psichiatra mi fosse diagnosticato un bipolarismo a stati misti?

So che chi ne soffre rischia spesso di farsi del male per effetto di decisioni improvvise e non programmate, obbedendo alla propria impulsività... E se sviluppassi una psicosi, e finissi per credere che un qualche comando interiore mi intimasse di farmi del male?
Pensieri che mi sgomentano e che non riesco a disinnescare; e in certi momenti, il mio stato d'angoscia mi appare cosi insostenibile, che per alcuni secondi ho paura che pur di sfuggire a quel dolore psichico cosi intenso potrei finire per perdere il controllo e tradurre in atto il contenuto di questa mia paura, col risultato di entrare in uno stato di angoscia che mi dura per giornate intere...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Allo stato andrebbe effettuato il controllo della terapia per una valutazione della persistenza dei sintomi.



Dr. F. S. Ruggiero


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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Come mai allo stesso modo non le viene in mente " e se si trattasse di un disturbo ossessivo ?"

Che cura sta facendo ?

Dr.Matteo Pacini
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dopo
Utente
Utente
Dall'8 agosto al 16 sertralina 25mg, dal 17 agosto all'8 settembre 50mg, dal 9 settembre ad oggi 75 mg. Sto aumentando lentissimamente perché al colloquio col curante ho calcato forse un po troppo gli effetti collaterali iniziali, quindi potrei averlo involontariamente indotto ad andarci coi piedi di piombo, rinviando l'aumento della terapia a dose piena... Spero di non aver interferito nella sua obiettività di analisi a causa della enfatizzazione emotiva dei sintomi riferiti... Comunque, lo rivedrò il 6ottobre, e vedrà lui se salire di dose, se passare a un nuovo ssri o a un farmaco di classe diversa, o se aggiungere un'altra molecola a quella che già prendo (spero che lo switch non comporti traumi, perché ad ogni aumento di dose con sertralina già ho percepito ogni volta un peggioramento sull'umore quanto sull'ansia)...
Riguardo al titolo, la diagnosi non ho le competenze per farla io, ma forse questa è una di quelle situazioni in cui il diretto interessato farebbe meglio a non fare ttoppe domande... Penso infine che se vi fosse un rischio anche minimo per la mia incolumità, non esiterei a proporre al medico di ricoverarmi in regime di massima sorveglianza, in modo da accertarmi di avere salva la vita da eventuali atti indesiderati che potrei senza volerlo ccommettere a mio danno
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La titolazione lenta può anche andare bene però con il risvolto che la sintomatologia si riduce più lentamente.

Se lei dubita continuamente vuol dire che i sintomi sono ancora presenti, il dato positivo è che si tranquillizza con poche righe per cui potrebbe essere uno spiraglio di miglioramento.

L'importante per ora è non alimentare la dubbiosità con ricerche e domande continue.

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dopo
Utente
Utente
Purtroppo è evidente che la cura non stia dando i risultati auspicati: sono passato da quasi tre settimane a 75 mg, ma ancora mi sveglio alle tre del mattino con questo senso di incomprensibile paura che mi opprime: come se avvertissi un pericolo indefinito e nascosto da cui mi sento minacciato; provo a chiedermi cosa sia a spaventarmi tanto, quale sia la causa per cui ho paura, cosa mi impedisca di sentirmi tranquillo, e mi rendo conto che un motivo non c'è, o comunque non lo vedo: il 'mostro' che mi tiene in scacco sembra celarsi all'indagine del mio sguardo; ma pur consapevole che la mia paura non avrebbe ragione di sussistere, non riesco a liberarmene, e me ne sento come strangolato.
Ho il timore che l'ansia preluda alla psicosi: e se sviluppassi la credenza delirante che la realta che mi circonda, perfino quella inanimata, sia permeata da un intento ostile nei miei confronti? Mi chiedo come sia possibile che io sia finito a fare ragionamenti come questo, che mi appaiono cosi francamente privi di senso, e la cosa mi allarma, inducendomi a dubitare delle mie facoltà: e se non riconoscessi piu l'assurdità di un simile pensiero? E se finissi per aderirvi e, spaventato dalla sua incongruenza e dalla conseguente constatazione di aver perso il contatto con la realtà, perdessi il controllo e agendo d'impulso commettessi qualcosa di brutto?
Farò presente la grave situazione al mio curante, con cui ho appuntamento fra dieci giorni; non so come procederemo, se aumentando il dosaggio o riducendolo per poi cambiare farmaco (mi sta venendo anche il dubbio che la sertralina in casi come il mio finisca per amplificare certe patologie, anziché correggerle...), ma a questo punto sono disposto a qualunque cosa pur di quantomeno lenire questa sofferenza che pare insensibile ai miei tentativi di razionalizzarla...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
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dopo
Utente
Utente
Ci ho pensato, ma lacosa strana è che io fino a due mesi fa, quando non prendevo il farmaco, avevo paure ipocondriache e talvoolta malinconie, ma non ero angosciato dall'eventualita suicidaria, anzi nemmeno mi sarebbe passato per la testa di prenderla in considerazione... Ma fosse stata la sertralina a instillarmi simili pensieri?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"questa sofferenza che pare insensibile ai miei tentativi di razionalizzarla."

Non è insensibile, peggiora. Inoltre non la sta razionalizzando, la sta iper-razionalizzando. Si occupa solo dell'opzione peggiore con lo sforzo di svilupparne l'ipotesi, del resto non si preoccupa.

La cura è ancora a dose inefficace su uno stato ossessivo per esempio.

Dr.Matteo Pacini
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dopo
Utente
Utente
Per 'razionalizzare' intendevo un tentativo di esorcizzare l'ansia dimostrandomi che è ingiustificata, e che non vale la pena darle corda... ; ho letto però che le fasi iniziali della psicosi si accompagnano a uno stato di forte paura, causata dal presentimento che il mondo stia inspiegabilmente perdendo di significato (se ho interpretato correttamente...), per cui io tento, allo scopo di scongiurare il pericolo di ammalarmi, di chiarire a me stesso che la realtà esterna è quella di sempre e che la paura di non riconoscerla piu è infondata... Ma si tratta di cose che gia so, quindi mi rendo conto che mi sto impegnando in uno sforzo di persuasione fine a se stesso, stucchevole, pleonastico, come se cercassi di dimostrarmi che l'acqua è bagnata e che il fuoco scotta...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
certo, razionalizzare significa quello, e diventa parte del problema. E' il rituale di rassicurazione. L'ossessione è iper-razionale, ha già vinto in partenza su questo terreno.

Dr.Matteo Pacini
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