Ossessione o volontà?

Gentili dottori, come evidente dai miei precedenti consulti, ho avuto e continuo ad avere problemi d’ansia.

A novembre 2020, in seguito ad un trauma legato alla malattia di un familiare (poi risolta al 100%), ho iniziato di punto in bianco a soffrire di ansia smodata per il mio cuore, per come respirassi, per eventuali tumori al colon o allo stomaco, al punto da verificare ogni volta che urinassi se ci fosse sangue, oppure ogni volta che mi lavassi i denti se ci fosse sangue nella saliva.
Per qualche mese le cose sono andate meglio ma poi le paure sono ritornate e ho sperimentato anche attacchi di panico quando lasciavo casa per viaggi di piacere, a Roma, Parigi e in ogni luogo in cui fossi senza i miei genitori, a cui sono molto legata.

A settembre 2021 ho fatto un viaggio all’estero e lì ho avuto un attacco di panico terribile, ero così sicura di star per morire che dissi al mio fidanzato di chiamare l’ambulanza qualora fossi svenuta.
Sono stata in canottiera con 3 gradi.

Comunque, tornata a casa dopo quella vacanza, sentivo come se avessi cristallizzato quella paura provata durante quell’attacco di panico.
Al primo giorno di questo anno universitario mi sentivo scarica e allo stesso tempo tesa.

Da quel giorno ho iniziato a martellarmi di domande esistenziali: tutto questo ha senso?
dove stiamo andando tutti?
dove sto andando io?
che senso ha tutto ciò che vediamo?
come fanno gli altri a divertirsi, andare in discoteca, se tutti dobbiamo morire e la morte arriva improvvisamente?

Queste domande mi facevano stare male perché mi sentivo senza certezze necessarie a continuare a studiare, siccome non ne trovavo il fine ultimo (sono una studentessa modello quindi ci soffro molto).

Di punto in bianco, a novembre 2021, un giorno in macchina penso e se questa mancanza di senso mi portasse a uccidermi?.
Da lì in poi l’inferno.
Ci sono stati momenti meno paurosi e più paurosi, ma quest’ansia di poter uccidermi perché inconsapevolmente depressa non è mai andata via.
Ormai cerco solo conferme del fatto di essere depressa, perché la psicologa dice che la depressione porta a uccidersi.
Quindi mi chiedo: come capisco se voglio o non voglio?
io ho sempre avuto tanta paura della morte, ora perché ho questi pensieri?
È una ossessione innocua?

Tutto ciò mi porta a sentirmi frustrata, perché anche quando vivo bei momenti in compagnia la mia mente mi perseguita con immagini dei miei amici dopo la mia morte e cose simili.
Io non sono depressa! Faccio sport, università, ho amici e fidanzato.
Ma perché ho paura di esserlo?
Perché ho paura di uccidermi e che tutto sia governato da un destino ineluttabile?
Come se io ormai fossi condannata a uccidermi anche se non voglio, e non posso fare niente per impedirlo perché ormai è già deciso da chissà chi.
Questa situazione mi divora.
Sono sempre stata (e continuo ad essere con gli altri) solare, competitiva, piena di gioia.
Ora vorrei solo cancellare dalla mente questi pensieri e vivere la mia vita.
Cos’ho?
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
In tutto ciò ha seguito o sta seguendo cure per quest'ossessione ?
Se no, si faccia valutare e dare indicazioni in proposito.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Sì, da novembre 2021 ho intrapreso un percorso di psicoterapia cosiddetta integrata. Per i primi due mesi mi faceva domande sulla mia situazione e cercava di capire bene il problema. Poi a Gennaio abbiamo cominciato con delle strategie cognitivo-comportamentali e EMDR. Non ho riscontrato miglioramenti sinora, quindi sto valutando di cambiare terapeuta (pensavo un esperto in TBS) o rivolgermi ad uno psichiatra, anche se ho un po’ paura di prendere farmaci vista la mia giovane età.
Al di là di questo, io non riesco proprio a capire cos’ho. La psicologa dice disturbo d’ansia, ansia da separazione, ossessioni. Io sono distrutto perché non so se sono ossessioni o volontà. Io ho una vita all’apparenza perfetta: due genitori amorevoli, amici, fidanzato, voti brillanti, vacanze frequenti. Cose che apprezzo, sia chiaro. Eppure non riesco a godermi le cose belle perché ho sempre questa angoscia indefinita, cioè ansia verso non so cosa come se stesse per succedere qualcosa di brutto o fossi condannato in un certo modo. Ogni mattina, da un anno, mi sveglio con questa ansia immotivata e devo cercare un motivo, prima fisico ora esistenziale. Così come mesi fa controllavo il mio corpo per vedere se avessi problemi al cuore o un tumore, così ora (da qualche mese) controllo le mie reazioni mentali a notizie belle o brutte per verificare se sono depresso e guardo continuamente i profili del depresso o suicida su internet. Tipo guardando le notizie della guerra provo a immedesimarmi nei profughi, e se noto che non ho una grande reazione di paura, subito mi preoccupo perché penso che se non ho paura della guerra allora significa che non ho paura della morte e quindi potrei uccidermi.
La settimana scorsa sono andata in montagna con amici e fidanzato. A me piace sciare e stare in compagnia, però mentre facevo queste due cose in diversi momenti non riuscivo a godermele al 100% perché la mia mente mi diceva sei malata , hai un problema , è tutto finto ti ucciderai anche se io con tutta me stessa vorrei solo continuare a godermi il momento. È come se la mia mente evocasse di proposito cose brutte per danneggiarmi.
Mi pongo sempre dubbi anche sulla terapia, mi chiedo se è quella giusta, se il terapeuta ha capito il mio problema, se io sono stato capace di farlo capire o le ho fatto capire una cosa diversa da quella che ho. In più ho letto che stati d’ansia prolungati e rimuginio possono causare depressione, e siccome è da 1 anno e qualche mese che ho questi periodi, ho paura di essere arrivata tardi a cercare aiuto.
Vorrei aggiungere che è un momento importante della mia vita: sono stata presa in top schools per la magistrale e devo scegliere in quale andare. Non mi sento all’altezza di queste scuole perché nonostante la mia media universitaria mi sento come se avessi avuto solo fortuna con gli esami, quindi mi immagino già in magistrale a prendere voti bassi e mollare gli studi depressa (mentre lo scrivo mi accorgo che siano cose senza senso).
[#3]
dopo
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Lei che ne pensa dottore? È troppo presto per abbandonare la terapia cominciata? Come faccio a sapere se devo rivolgermi ad uno psicoterapeuta o allo psichiatra nel caso?
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Le domande sono ovviamente sintomatiche in un disturbo ossessivo. Esistono terapie farmacologiche di efficacia nota. Che uno si ponga il problema dell'età è solo conseguenza della diffidenza, altrimenti di per sé non vi è nesso.
Io andrei da uno psichiatra a far diagnosticare. Non vi è contraddizione né opposizione con le psicoterapie di efficacia nota sul doc.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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