Remissione dei sintomi delirio di gelosiaesami strumentali diagnostici

Buongiorno, da circa 5 anni a mio marito è stato diagnosticato delirio di gelosia con buffet psicotica.
È stato trattato con risperidone, 2 mg inizialmente,, che ha quasi subito ridotto autonomamente a 1.

Ha avuto una remissione dei sintomi dopo circa sei mesi, mantenendo comunque con me un rapporto più o meno ostile e disinteressato.

ll disturbo è ricomparso dopo la sospensione del farmaco dopo circa 4 (fatta ovviamente in autonomia) con l'aggiunta di una forma di mania di persecuzione.
Sosteneva di essere seguito e che qualcuno volesse ucciderlo.
Abbiamo una bellissima bimba di 5 anni, che dopo questa ricaduta ha vissuto circa due mesi nell'andirivieni tra casa dei nonni materni e paterni che ci ospitavano rispettivamente poiché siamo stati costretti a separarci in quanto il pericolo era evidente.
Si è riusciti a fatica a riprendere la terapia, 2 mg.

I cambiamenti sono stati apprezzabili, ma ha subito manomesso la terapia a 1, 5 mg con immediata ricaduta, si ritorna di nuovo a 2, non si percepisce più l'escalation di peggioramento, ma la remissione dei sintomi tarda ad arrivare, le convinzioni restano forti con piccoli momenti dove si intravede per qualche secondo una presa di coscienza, ma questa è una mia impressione, o forse quello che i miei occhi vogliono vedere.


Mio marito è un bravo ragazzo, un grande lavorare ed un bravo padre.


Vorrei sapere, se esistono degli esami strumentali per studiare le possibili cause organiche (ho letto di risonanze che evidenziano particolari connessioni neuronali) e se il disturbo, se correttamente trattato può avere una remissione o se mi devo aspettare dell'altro.

Vorrei sapere se esistono centri specializzati a cui potermi rivolgere.
Purtroppo la fatica che faccio è immensa, temo sempre possa interrompere la terapia, uno psicologo gli ha promesso di riuscire a liberarlo dal farmaco, grazie a lui ha avuto la prima ricaduta, da denuncia!
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Non esistono esami strumentali per valutare la malattia che è da considerarsi meritevole di trattamento continuativo.

Le interruzioni o le riduzioni di terapia possono provocare ricadute che rispondono meno al farmaco alla reintroduzione.


Dr. F. S. Ruggiero


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