Delirio da ospedalizzazione

Salve, mio padre ricoverato da tempo, dopo intervento di chirurgia vascolare ad una gamba è entrato in una fase di confusione mentale.
non telefona a casa e non è in grado di rispondere alle telefonate.
non riconosce.
È ospedalizzato da 40 giorni anche a seguito di polmonite covid.
Ha ricevuto pochissime visite quindi.
In giorni precedenti l intervento ha manifestato irrequietezza, depressione, opposizione alle cure, sensazione che il personale medico fosse ostile e volesse ucciderlo, ma rimanendo tuttavia lucido.
È stato trattato con antidepressivo e stava bene.
Chiedo se questi stati sono reversibili o sono innesco di sottostanti patologie tipo demenza o Alzheimer.
Grazie
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Bisognerebbe anche sapere se ha assunto cortisonici, per esempio. E anche se ha smesso all'ingresso di assumere qualche farmaco che non è stato dichiarato, come ad esempio sonniferi o tranquillanti.
Comunque, sotto antidepressivo sembrerebbe aver sviluppato una psicosi già prima dell'intervento, il che se non vi è nessuna storia psichiatrica. La condizione di adesso si associa ad uno stato depressivo (sta fermo, non mangia, parla ?)

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
salve, ha fatto accesso il 3 gennaio 22, con terapia cortisonica cronica per miastenia gravis (12.5mg/die)+ terapia cardiologica (bypass e angioplastica del 12 Ottobre 2022).mai usato sedativi o farmaci psicoattivi e mai patologie psichiatriche. ha 80 anni.
la terapia per polmonite covid ha richiesto incremento notevole di cortisone , ma non so in che misura. hanno somministrato un farmaco credo Mirtazapina , per il suo stato depressivo manifestato nei primi gionri di ricovero, era molto provato.
aveva dato qualche segno di confusione quando vennero aggiunte successivamente delle benzodiazepine per calmarlo (si opponeva alle cure ) che sono state prontamente tolte.dopo l'operazione del 7 febbraio è entrato in uno stato di confusione notevole .
NOn mi riferiscono di usare sedativi ma ho dubbi su questo .....
è stata fatta una visita quest'ultimo venerdì da mia madre e l'ha trovato sufficientemente lucido. non chiama e non risponde al telefono. dagli infermieri non riesco ad avere info sulla sua capacità di alimentarsi e bere, sono reticenti.sabato e domenica l'ospedale è terra di nessuno. le visite soprattutto in repati covid sono blindate.Viene definito dai medici "disorientato" e clinicamente pronto per essere trasferito alle cure intermedie. Avrei intenzione di provare a mandare un neurologo privato a visitarlo in ospedale.NOn so se lo specialista giusto......
grazi mille per l'aiuto , saluti
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La terapia cortisonica può aver avuto questo aspetto collaterale, per quanto ovviamente appropriata in sé.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

Malattia di Alzheimer

L'Alzheimer è una malattia degenerativa che colpisce il cervello in modo progressivo e irreversibile. Scopri sintomi, cause, fattori di rischio e prevenzione.

Leggi tutto